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La politica molfettese sempre più calda: il prossimo Consiglio Comunale cruciale

Si acuisce la crisi di maggioranza. Le opposizioni insorgono e Spaccavento si defilerebbe da candidato sindaco

E' sempre più rovente il clima della politica molfettese.

La crisi all'interno della maggioranza è ormai conclamata seppure, calcolatrice alla mano, i numeri per sopravvivere all'estate dovrebbero esserci.
Snodo cruciale sarà il prossimo Consiglio Comunale che dovrà necessariamente svolgersi entro il 6 agosto: la salvaguardia degli equilibri di bilancio va approvata entro il 31 luglio e sarebbe già arrivata dal Prefetto la diffida a provvedere con solerzia.

Non a caso il commissario del Pd locale Campanella ha annunciato la prossima seduta dell'assise il 5 agosto nell'intervista rilasciata ai nostri microfoni (https://www.molfettaviva.it/notizie/il-commissario-campanella-conferma-a-molfetta-pd-all-opposizione/) ma si resta in attesa della convocazione ufficiale.
Convocazione che arriverà dall'ancora presidente Nicola Piergiovanni, seppure invitato da Campanella a dimettersi a dimostrazione delle spaccature interne allo stesso Partito Democratico.

In Consiglio Comunale, tuttavia, il sindaco dovrebbe poter contare sui voti, oltre che dei suoi fedelissimi, anche del gruppo "Popolari Molfetta", facente riferimento a Pino Amato il quale, dimettendosi dalla carica di vice presidente del Consiglio Comunale, ha ammesso formalmente il proprio sostegno a Minervini; a sostegno del primo cittadino anche il gruppo consiliare dell'assessore Pietro Mastropasqua "Obiettivo Molfetta" e potrebbe arrivare anche il voto dello stesso Piergiovanni.

"Non è difficile unire i puntini e vedere il disegno - scrive Rifondazione Comunista in una nota - costruire una nuova coalizione trasformista con il Pd, magari con i voti di Saverio Tammacco riaccolto da Emiliano e scaricare tutte le responsabilità dello scempio politico-amministrativo di questi quattro anni solo sul "povero" Tommaso Minervini, ridando una patente di verginità immacolata al consigliere Tammacco e, soprattutto, al Partito democratico. Insomma una nuova allegra accozzaglia per dire che si è "cambiato tutto" ma proprio per non cambiare niente e continuare a farsi gli affari propri come in questi quattro anni".
"Ebbene, se è questo il disegno accarezzato anche da alcune forze che sono state all'opposizione in questi anni - prosegue la nota - diciamo subito loro che non siamo interessati a collaborare con nessuno dei responsabili del malgoverno di questi anni e che dunque ci attrezzeremo per fornire una valida alternativa alla città".
"In ultimo - chiosa Rifondazione - a ulteriore conferma, non ci sorprende che a fronte di questo disegno pazzo e scellerato di voltagabbana e trasformisti, cucinato tra Molfetta e le stanze del potere regionale occupate da Emiliano, sia venuta meno la disponibilità del dottor Spaccavento a candidarsi come sindaco di una coalizione veramente alternativa. Anche noi, come lui, non abbiamo né la faccia né lo stomaco per accompagnarci a certi soggetti politici e soprattutto promettere un cambiamento che con costoro sarebbe praticamente impossibile per Molfetta".

Ed è proprio dal gruppo del dottor Spaccavento Rinascere che arrivano altre parole dure.
"La nostra sensazione - è quanto scritto in una nota stampa - è che ormai questa esperienza politica e amministrativa sia arrivata al capolinea e continuerà a trascinarsi stancamente, in un clima da fine impero, tra continue fibrillazioni e lotte intestine, mentre la città è sempre più sporca, degradata, abbandonata a se stessa. Il nostro compito, ora, dinnanzi a questo scenario, è quello di contribuire a costruire in città una alternativa forte e credibile in grado di aprire a Molfetta, in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno, una nuova stagione di buona politica. Non c'è più tempo da perdere".
  • amministrazione minervini
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