
Cronaca
Rapina a Molfetta, 50enne piantonato in ospedale: avrebbe agito da solo
Giuseppe Tammeo, di Trinitapoli, è ancora ricoverato nella sezione penitenziaria del Policlinico di Bari. Le indagini escludono coperture
Molfetta - domenica 28 settembre 2025
9.55
Giuseppe Tammeo, autore della rapina al Gran Shopping Mongolfiera di Molfetta, avrebbe agito da solo, senza complici a supporto. È questa la linea investigativa che i Carabinieri stanno battendo dopo avere ascoltato la deposizione del luogotenente dell'Arma in pensione Carlo Piazzolla, rimasto ferito alla gamba destra.
La scena descritta dall'uomo, 65enne originario di Margherita di Savoia, sembra confermare che il rapinatore, 50 anni, nato a Cerignola ma residente a Trinitapoli, si sarebbe mosso senza alcuna copertura esterna. L'uomo, infatti, noto per precedenti specifici (nel 2014 fu arrestato per un'altra rapina avvenuta un anno prima ai danni di un imprenditore di Cornaredo), avrebbe tentato l'intero piano criminale contando solo sulla forza intimidatoria della potente arma che portava con sé.
«Lui ha aperto la portiera posteriore di una Fiat Panda per buttare dentro i sacchi - ha raccontato Piazzolla -. Io mi sono infilato dall'altra parte e ho sfilato le chiavi dal quadro di accensione. Giravamo intorno all'auto e lui mi gridava di ridargliela». Rimasto senza auto, Tammeo, a quel punto apparso spaesato nel parcheggio, avrebbe tentato di fermarne un'altra, con due donne, brandendo il kalashnikov. Il brigadiere in borghese che era con l'ex militare gli ha fatto segno di allontanarsi.
Poi la tensione è esplosa: una raffica di colpi (oltre dieci), deviata in parte dalla prontezza di Piazzolla, ha comunque raggiunto il suo corpo, colpendolo al fianco e fratturandogli tibia e rotula destra. L'ex luogotenente dell'Arma è caduto a terra, mentre il rapinatore, stordito dal tentativo fallito di fuga e dalla pressione di quanti nel frattempo erano intervenuti - guardie giurate e cittadini -, è stato immobilizzato e ammanettato, prima di essere condotto all'interno di un'ambulanza del 118.
L'uomo, con precedenti, resta piantonato nella sezione penitenziaria del Policlinico di Bari: è formalmente in stato di fermo, in attesa degli sviluppi delle indagini dei militari della Compagnia di Molfetta. Il 50enne, infatti, avrebbe agito da solo. In zona le telecamere non mancano. Tutti i filmati sono al vaglio, per capire come sia potuta continuare la sua fuga, se a bordo di quella Panda o con un ulteriore "palo" ad attenderlo nei paraggi. Le sue condizioni non destano preoccupazione.
Più complessa la situazione di Piazzolla: operato d'urgenza subito dopo l'arrivo al Policlinico, l'ex luogotenente ha già superato un delicato intervento chirurgico, ma sarà necessario un secondo passaggio operatorio nei prossimi giorni. Al momento resta ricoverato nel reparto di Ortopedia, guarirà nei prossimi 30 giorni.
La scena descritta dall'uomo, 65enne originario di Margherita di Savoia, sembra confermare che il rapinatore, 50 anni, nato a Cerignola ma residente a Trinitapoli, si sarebbe mosso senza alcuna copertura esterna. L'uomo, infatti, noto per precedenti specifici (nel 2014 fu arrestato per un'altra rapina avvenuta un anno prima ai danni di un imprenditore di Cornaredo), avrebbe tentato l'intero piano criminale contando solo sulla forza intimidatoria della potente arma che portava con sé.
«Lui ha aperto la portiera posteriore di una Fiat Panda per buttare dentro i sacchi - ha raccontato Piazzolla -. Io mi sono infilato dall'altra parte e ho sfilato le chiavi dal quadro di accensione. Giravamo intorno all'auto e lui mi gridava di ridargliela». Rimasto senza auto, Tammeo, a quel punto apparso spaesato nel parcheggio, avrebbe tentato di fermarne un'altra, con due donne, brandendo il kalashnikov. Il brigadiere in borghese che era con l'ex militare gli ha fatto segno di allontanarsi.
Poi la tensione è esplosa: una raffica di colpi (oltre dieci), deviata in parte dalla prontezza di Piazzolla, ha comunque raggiunto il suo corpo, colpendolo al fianco e fratturandogli tibia e rotula destra. L'ex luogotenente dell'Arma è caduto a terra, mentre il rapinatore, stordito dal tentativo fallito di fuga e dalla pressione di quanti nel frattempo erano intervenuti - guardie giurate e cittadini -, è stato immobilizzato e ammanettato, prima di essere condotto all'interno di un'ambulanza del 118.
L'uomo, con precedenti, resta piantonato nella sezione penitenziaria del Policlinico di Bari: è formalmente in stato di fermo, in attesa degli sviluppi delle indagini dei militari della Compagnia di Molfetta. Il 50enne, infatti, avrebbe agito da solo. In zona le telecamere non mancano. Tutti i filmati sono al vaglio, per capire come sia potuta continuare la sua fuga, se a bordo di quella Panda o con un ulteriore "palo" ad attenderlo nei paraggi. Le sue condizioni non destano preoccupazione.
Più complessa la situazione di Piazzolla: operato d'urgenza subito dopo l'arrivo al Policlinico, l'ex luogotenente ha già superato un delicato intervento chirurgico, ma sarà necessario un secondo passaggio operatorio nei prossimi giorni. Al momento resta ricoverato nel reparto di Ortopedia, guarirà nei prossimi 30 giorni.