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Molfetta, presentato stamattina il progetto di fattibilità del nuovo teatro comunale

Il commento del Sindaco Minervini: «E’ un sogno che diventa realtà»

Molfetta avrà il suo teatro. Dopo l'annuncio dato alla fine dello scorso anno dal Sindaco Tommaso Minervini prima e dall'Assessora alla Cultura Sara Allegretta poi, questa mattina il progetto di fattibilità tecnica approvato dalla Giunta Comunale ha assunto concretamente i contorni ufficiali e soprattutto pubblici. «E' un sogno che diventa realtà». Ha esordito in questo modo il primo cittadino in una giornata che potrebbe essere considerata storica per Molfetta. Presso la Cittadella degli artisti, in presenza del pubblico delle grandi occasioni, è stato presentato il progetto del teatro comunale, che costerà 7 milioni di euro e potrà ospitare sino a 1.200 spettatori. Ospite della giornata il prof. Michele Mirabella, volto noto della televisione, nonché regista, autore, attore di teatro e docente, che ha condiviso stamattina il palco con lo stesso Tommaso Minervini, gli assessori alla cultura e ai lavori pubblici, Sara Allegretta e Mariano Caputo, a al progettista, l'ing. Alberto Marsano. Si è aperta ufficialmente una fase di discussione che potrà portare il progetto ad essere ulteriormente rivisto prima di giungere al progetto esecutivo (probabilmente entro maggio) e all'appalto entro la fine dell'anno.

«Non possiamo permetterci di sbagliare – ha commentato il primo cittadino – poiché si tratta di opere realizzate per una città una volta ogni cento anni. Mettere insieme uno stanziamento di questo tipo, significa rivoltare il bilancio. Tuttavia per poterlo fare e per poter avviare un confronto era necessario mettere su carta un progetto concreto, che possa concepire un teatro polifunzionale e modulare. Ora – ha concluso – è veramente il momento di avviare il dibattito, sebbene molto presto sarò tenuto a decidere in quanto non voglio e non posso permettere che si verifichi quanto accaduto nel 1902, quando il progetto del nuovo teatro venne smantellato dall'amministrazione comunale successiva a quella che l'aveva creato». Il nuovo teatro sarà un edificio imponente, di circa 3 mila metri quadri, altro circa 16 metri, e andrà a caratterizzare la zona di nuova espansione, lungo il Viale della Libertà e Via Tommaso Fiore. Sarà concepito per ospitare ogni forma di spettacolo, concerti, sacre rappresentazioni, prosa, opera, balletto, ma anche spettacoli interattivi e convegni, garantendo le migliori condizioni acustiche per una corretta intelligibilità dei messaggi sonori o vocali e di visibilità di ciascuno spettatore. Nello specifico il progetto prevede una platea e una balconata, un palcoscenico e un proscenio che si avvarranno di un totale di 170 metri quadri. Sarà dotato di un golfo mistico, riservato all'orchestra che suona dal vivo, un boccascena che incornicia il palcoscenico, sulla cui superficie scorre il sipario; ed un retroplaco, nascosto al pubblico, di circa 120 mq. La facciata principale avrà due ingressi, mentre lo spazio interno sarà suddiviso in quattro sezioni. La hall accoglierà i visitatori e ospiterà la biglietteria, il primo blocco di servizi igienici per gli spettatori, la cabina di regia audio luci, gli uffici amministrativi, le scale per raggiungere i vari livelli di accesso alla sala. Un'attenzione particolare sarà riservata anche ai diversamente abili, che potranno raggiungere la galleria attraverso i due servoscala che conducono ai foyer. Il palcoscenico sarà esteso per 180 mq ed altro 6 metri e mezzo, mentre la torre scenica avrà larghezza di 16 metri. L'area esterna che circonda il fabbricato sarà destinata a parcheggio, servito da adeguato impianto di raccolta e trattamento delle acque meteoriche.

Quello di oggi è stato un incontro, ma per lunghi tratti anche un confronto. Critico nei confronti del progetto strutturale proprio l'ospite della mattinata, Michele Mirabella: «E' pleonastico chiedermi se condivido l'idea del teatro – ha commentato il professore – visto che sono nato in un teatro. Tuttavia esso va difeso come la lingua italiana e soprattutto va fatto pensare ed architettare dai teatranti , dagli artisti e direttori d'orchestra. Non deve diventare l'ennesimo "non luogo". Per i greci – ha proseguito il conduttore di "Elisir" – teatro era sinonimo di società. 1200 posti probabilmente sono troppi e non si può pensare di fare guerra ad altre città della Puglia, cosi come andrebbe rivista la torre scenica e rendere tutto l'ambiente perfettamente funzionale a quelle che sono le esigenze di chi all'interno deve esibirsi. Credo che la critica sia importante, non mi va soltanto di tagliare nastri e di prepararmi la cravatta per la prima». Tuttavia ci sarà tempo per migliorare il progetto dell'Ing. Marsano, dettosi disponibile al confronto costruttivo e ad apportare ulteriori modifiche. «Abbiamo realmente bisogno di un teatro – ha precisato Sara Allegretta, assessore ma soprattutto artista – grazie al quale questa città potrà finalmente riappropriarsi della sua identità. Investire in cultura è un dovere e soprattutto una necessità dell'anima che migliora la qualità della vita».
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