Violenza sulle donne
Violenza sulle donne
Cronaca

Molestie sessuali, la vittima di Molfetta: «Non siate indifferenti»

L’episodio è accaduto la settimana scorsa in un comune del nord Italia

Dietro quelle che sembrano serate tranquille in compagnia di amici, spesso si nascondono spiacevoli imprevisti. È il caso di qualche giorno fa, quando una ragazza di Molfetta ha subito molestie sessuali in una città del nord Italia.

A raccontarlo alla redazione è proprio la stessa ragazza, la cui speranza è quella di non trovarsi più in situazioni di questo tipo. Ancor peggio per l'indifferenza della gente che, impotente, assiste agli abusi senza intervenire o allertare le forze dell'ordine.

«Il fatto è accaduto venerdì sera, in zona università, mentre io e una mia amica stavamo prendendo la bici per tornare a casa, eravamo ancora nel parcheggio a chiacchierare fino all'arrivo di tre ragazzi che hanno iniziato a fare apprezzamenti non richiesti».

Non si tratta, purtroppo, della prima volta in cui si è trovata a ricevere commenti indesiderati, ma questa volta è stata diversa dalle altre: ignorare e cercare di allontanarsi, con calma, per raggiungere una delle strade principali più vicine non è bastato a fermare i tre soggetti.

«Io e la mia amica siamo rimaste sempre insieme, non ci siamo abbandonate un secondo, continuando a far finta di niente, ripetendoci che sarebbe durato poco, anche perché attorno c'era gente, non eravamo in una zona isolata, eppure nessuno ha cercato di far nulla».

I tre ragazzi (poi diventati due, perché uno di loro si è allontanato) hanno inseguito le due ragazze fino a degli scalini, dove una di loro due ha rallentato per accompagnare anche la sua bici. Ed è stato in quel momento che ha sentito uno di loro cercare contatto fisico proprio dietro di lei.

«Gli ho chiesto gentilmente di allontanarsi, pensando di risolvere le cose ho finto per tutto il tempo di non parlare in italiano e di non capire la loro lingua – racconta – altre volte ha funzionato, ma questa volta forse è stato un errore: lui ha continuato a starmi addosso, avrà pensato che una ragazza straniera fosse un "obiettivo più facile"».

Superando gli scalini per rendere difficile il rientro a casa della vittima, il ragazzo si è posizionato di fronte a lei e ha iniziato a masturbarsi. A niente sono servite le urla della ragazza prima e della sua amica dopo, nel momento in cui il soggetto ha provato anche ad alzare le mani su una delle due.

«Abbiamo iniziato a sbraitare come non mai, minacciando di chiamare la Polizia – continua – in tutto questo il tipo ha provato a spingere la mia bici per farmi cadere, per fortuna non ci è riuscito, ma l'altro ragazzo si era posizionato nel frattempo dalla parte opposta delle scale per ridere della situazione: eravamo accerchiate».

Tra gli insulti e le molestie che non cessavano, tra "Pu***" e "Venite insieme", le due ragazze, urlando, sono riuscite a oltrepassare gli scalini, dove hanno incrociato gli sguardi di passanti che sembravano aver capito in quel momento la provenienza delle urla.

«In quel momento sono riuscita a raggiungere degli agenti della sicurezza, a cui ho riferito di essere stata importunata. Accanto a loro c'era il gruppetto, radunato, che continuava a ridere– prosegue – dalla sicurezza mi hanno detto che era inutile chiamare i Carabinieri perché sarebbero arrivati troppo tardi, mi hanno assicurato che ci avrebbero parlato loro con i ragazzi. Per sfogo ho urlato che non era possibile che nessuno avesse sentito e visto nulla».

L'episodio si è per fortuna concluso con il ritorno a casa delle due ragazze, sane e salve, ma sicuramente spaventate tanto dall'accaduto quanto dall'indifferenza dei presenti.

«Eravamo a pochi metri dai tavoli di un locale e a ridosso della strada, in cui ci sono tantissimi stand e locali serali, la via era piena di ragazzi e nessuno si è neanche avvicinato a noi per chiederci se stessimo bene – commenta – ci sono tante cose che non vanno, dall'indifferenza della gente al fatto che i ragazzi che ci hanno importunato non si sono fermati neanche in un punto dove sono stati visti da tante persone».

Le due amiche hanno denunciato l'accaduto ai Carabinieri il giorno seguente.

«Per fortuna eravamo in due, abbiamo avuto il sangue freddo e la capacità di reagire, ma se succedesse a me da sola o ad altre ragazze da sole, come andrebbe a finire»?

L'invito della protagonista di questa vicenda è quello di guardarsi sempre attorno e di essere pronti a tendere una mano a chi è in difficoltà.

«Non siate indifferenti – conclude – è vero che sono situazioni delicate e non tutti hanno la forza di intervenire, ma non si sa mai cosa può succedere, né se queste persone possono avere delle armi con sé. Basterebbe anche solo chiamare i Carabinieri, perché nel nostro piccolo tutti possiamo fare qualcosa per porre fine a questo schifo».
  • molestie
Altri contenuti a tema
Ragazze attente, c'è un molestatore in città Ragazze attente, c'è un molestatore in città L'uomo, sui 45 anni, chiede a giovani minorenni di salire in auto per accompagnarlo
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.