Tommaso Minervini
Tommaso Minervini

Minervini: «Presto un incontro con gli operatori culturali di Molfetta»

Le parole del primo cittadino in vista della ripartenza post Covid

Il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini ha espresso parole di sostegno al mondo della cultura, tra i più colpiti dall'emergenza Covid e che si appresterà a ripartire lentamente nei prossimi mesi quando torneranno possibili i primi eventi in presenza.

«Il mondo della cultura soffre da troppo tempo. Chi mi conosce sa bene che sono un grande appassionato di arte e non riesco proprio ad essere indifferente alla difficilissima situazione che gli artisti e tutti i lavoratori dello spettacolo stanno vivendo.

Durante il mio primo mandato facemmo una di quelle cose che molti consideravano inadeguata per una città di provincia, creare un polo di arte contemporanea. "Non siamo mica Parigi, Londra, Milano"...alcuni mi rimproveravano. Ma io le ricordo ancora bene le mostre di esponenti del calibro mondiale di Kounellis, Zorio. La diffidenza iniziale ci mise poco ad essere sconfitta dalla bellezza. Sapete perché? Perché l'arte crea dipendenza, una dipendenza che ci fa sentire vivi, che fa vibrare di emozioni.

Ed è proprio di questo che voglio parlarvi, della bellezza dell'arte e della sua importanza per la società, per ognuno di noi.

Guardate che la cultura non è un ammennicolo, non c'è niente di più sbagliato nel ritenerla una cosa superflua. La cultura è necessaria per il benessere delle persone. Senza la bellezza siamo persone spente, che tirano a campare prive di emozioni, sogni, che non coltivano un sano giudizio critico, uno sguardo sul mondo. Vi è mai capitato dopo una mostra, una serata a teatro o al cinema, di avvertire una sensazione di sollievo? Sollievo nella sua più intima accezione. Come se qualcosa vi facesse sentire più completi, più vivi. Ecco, sarebbe giusto dire, invece, che l'arte è vitale.

Non posso negare che il Covid abbia scombinato i nostri piani. Abbiamo dedicato i primi anni alla riqualificazione dei luoghi della cultura abbandonati, alla creazioni di nuovi spazi culturali con lo scopo specifico di rendere la città sempre più vivace, dipendente dalla bellezza. Penso ad esempio al Palazzo della Musica o alla riqualificazione del Torrione Passari, i cui lavori sono terminati a pochi mesi dalla disgrazia del Covid. Ad un passo dal ritorno delle grandi mostre, quelle di cui venivo rimproverato.

Vi sono sincero non intendo parlarvi delle opere realizzate ma di ciò che è necessario fare da domani. Il cammino fatto in questi anni prima che arrivasse il Covid, mi ha piacevolmente stupito. Ho trovato vivacità, spirito di collaborazione tra i vari protagonisti della cultura della città. Ed è da questo spirito costruttivo che dobbiamo ripartire insieme. Dobbiamo farci trovare pronti, prontissimi per ridare luce, bellezza, per risvegliare la comunità dall'indolenza, dalla sofferenza causa dal Covid. Questa è un'occasione importantissima che abbiamo per far capire a tutti quanto è vitale la cultura. Per sfatare una volta per tutte l'affermazione che l'arte non sia necessaria. Per affermare la dipendenza dalla bellezza.

Mi rivolgo a tutti i costruttori di bellezza, abbiamo bisogno di voi. Appena ci sarà consentito, organizzeremo un incontro nel quale insieme stabiliremo un'esplosione di eventi culturali. Perché la città, e tutti noi, ce lo meritiamo».
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