Giovanni Di Capua
Giovanni Di Capua

Il tenente colonnello Giovanni di Capua racconta il lavoro della Polizia Locale di Molfetta

Intervista al comandante del locale Comando, da otto mesi al vertice

Lo scorso 1 febbraio, il tenente colonnello Giovanni di Capua, 60 anni, con una laurea in Giurisprudenza, ha assunto il comando della Polizia Locale di Molfetta.

Un curriculum di tutto rispetto, quello del neo comandante, il cui contratto scadrà proprio nei primi mesi del 2019: prima tra tutti l'esperienza maturata nella Città di Bari, dal 1982 al 2002, successivamente quella al Comando della Polizia Municipale di Conversano, Cisternino e Terlizzi.

Nel suo curriculum non manca il ruolo di presidente regionale dell'Associazione Nazionale Comandanti e Ufficiali dei Corpi di Polizia Municipale.

La sicurezza a Molfetta è sempre stato un tema caldo, sempre al centro del dibattito sociale e politico, a cui sia l'attuale che le passate amministrazioni guardano inevitabilmente con attenzione.

Questi primi nove mesi del 2018 sono stati per la nostra città importanti proprio in chiave sicurezza, a partire da uno stravolgimento o quasi all'interno dello stesso Comando di Polizia Locale. Oltre ad un nuovo comandante, nuovi agenti, vincitori di concorso, hanno rimpinguato un corpo per anni sotto organico.

Quali problematiche differenziano Molfetta da altre città del nostro territorio? Questa è una domanda che abbiamo rivolto direttamente al comandante Giovanna Di Capua.

«Non avevo mai prestato il mio servizio da Comandante in Città di queste dimensioni - ha risposto proprio il comandante della Polizia Locale - ma ho potuto constatare che le problematiche non sono tanto differenti da quelle di città di altre dimensioni territoriali e demografiche. Così come per Bari, dove ho prestato servizio da agente per vent'anni, l'attraversamento della linea ferroviaria crea notevoli disagi, in quanto interrompe alcune arterie di importanza strategica per il traffico, ma devo anche constatare che l'arteria rappresentata da viale XXV Aprile/Berlinguer/Mons. Salvucci ed i sottopassi ferroviari sopperiscono adeguatamente ai disagi.

Di certo tutto è perfettibile; la recentissima adozione del PUMS - ha proseguito - non fa che andare in questa direzione, così come gli interventi già in avanzato stato di realizzazione, che vedranno a breve risolvere alcune criticità con rotatorie destinate ad accrescere i livelli di sicurezza di importanti intersezioni, così come, peraltro, auspicato dal Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale.

Micro interventi sono stati adottati, ad esempio, su via Cavallotti, sulla quale erano presenti tratti di strada con sosta non parallela all'asse stradale, con grande nocumento per il traffico veicolare se solo in uno stallo fosse stato parcheggiato un suv o un autocarro: la parte di carreggiata libera non consentiva il mantenimento del doppio senso di circolazione, con notevole pericolo anche per la popolazione scolastica che voi transita quotidianamente.

A giorni effettuiamo un altro micro intervento su corso Fornari e via Zuppetta, dove contiamo di risolvere le criticità derivanti dalla confluenza sul primo di via Pappalepore, ma anche di ottimizzare fluidità del traffico veicolare e della sosta sulla seconda, soprattutto in ragione dell'Istituto scolastico ivi presente».

Molfetta non è una città semplice e di questo il comandante Di Capua ne ha subito trovato riscontro.

«Ho dovuto, purtroppo, constatare il "polverone mediatico" che si è sollevato all'indomani delle modifiche alla sosta adottate su corso Dante, nella parte prospiciente la Muraglia - ha commentato - intervento finalizzato, con l'istituzione della sosta a spina di pesce, unicamente ad evitare la sosta di veicoli affiancati a quelli regolarmente parcheggiati, senza, peraltro, influire minimamente sulla "visibilità" del centro storico; ho dovuto, però, constatare, che si preferisce favorire l'intervento dei miei collaboratori per reprimere questo deprecabile fenomeno, piuttosto che mantenere una soluzione che risolvesse la problematica a monte».

A circa otto mesi da suo insediamento, abbiamo chiesto al Comandante Giovanni Di Capua di tracciare un primo bilancio sul lavoro svolto sinora.

«Lascerei il bilancio sul lavoro svolto e sulla sua qualità all'Amministrazione, alla cittadinanza e a voi organi di stampa - ha risposto durante l'intervista a noi rilasciata -. Se proprio devo soffermarmi in una riflessione sul lavoro svolto, non posso che evidenziare che un Comando di Polizia Locale, quotidianamente impegnato a raccogliere segnalazioni, lamentele e sollecitazioni dalla cittadinanza, così come dall'Amministrazione, non può essere lasciato per troppo tempo senza risorse umane e senza adeguate motivazioni.

La grande prova affrontata con la visita di Papa Francesco mi ha dato modo di valutare la professionalità del personale del corpo che, anche grazie all'innesto di nuova linfa, ha risposto, a mio sommesso parere, in maniera più che adeguata. Abbiamo provveduto ad adeguare gli strumenti giuridici che disciplinano il funzionamento del corpo e dei servizi offerti alla città (ultimo in ordine di tempo il regolamento sull'utilizzo dell'impianto di videosorveglianza) e stiamo portando a regime gli uffici che erano in sofferenza e presentavano criticità nel lavoro assegnato.

Abbiamo espletato le prescritte procedure ad evidenza pubblica per le nuove radio ricetrasmittenti, per il vestiario e per la manutenzione dei veicoli, mentre stiamo per pubblicare la gara per individuare il nuovo software di gestione delle sanzioni contestate a coloro i quali violano ordinanze, regolamenti e codice della strada e per dotare il personale addetto alla viabilità di dispositivi palmari che velocizzino le attività di accertamento, portando praticamente a zero i margini di errore nella redazione degli atti.

Vi è, poi, un problema di comunicazione - ha concluso Di Capua - che non si riesce ancora ad affrontare adeguatamente e che non consente di informare in maniera sistematica i cittadini sul lavoro svolto. Tanto per portare un esempio concreto, tre giorni fa, nell'ambito dei controlli di polizia edilizia effettuati sul territorio, è stato operato il sequestro probatorio di un immobile oggetto di abuso edilizio, in quanto destinatario di opere edili in assenza del prescritto permesso di costruire.

Il personale ha puntualmente redatto gli atti da trasmettere alla Procura della Repubblica, che li ha convalidati, ma nessuna rilevanza mediatica è seguita all'operazione. Ci adopereremo, anche con l'ausilio del nuovo addetto stampa dell'Amministrazione, perché la cittadinanza abbia contezza di quanto succede».
  • Polizia Municipale Molfetta
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