Donato Dalbis
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Politica

Competenza e valori, intervista al candidato Donato Dalbis

La sua proposta nella lista Rinascere per Lillino Drago Sindaco

Donato Dalbis, 49 anni, laureato in Informatica e con un master in Business Administration al Politecnico di Milano, è il dirigente finanziario di Exprivia. Si candida al Consiglio comunale di Molfetta per le prossime elezioni con la lista Rinascere per Lillino Drago Sindaco.

Donato, di origini giovinazzesi, trascorre la sua giovinezza a Molfetta; ha studiato al Liceo Scientifico (di cui conserva ancora un bellissimo ricordo riflesso negli occhi degli amici di scuola, oggi cinquantenni, che lo appoggiano con convinzione), mentre al pomeriggio si allenava al Paolo Poli, con l'Olimpia Club; dopo la laurea, si è unito al progetto imprenditoriale di Domenico Favuzzi, contribuendo a far crescere l'azienda da 30 fino ed oltre i 2.500 dipendenti, quotata in Borsa e presente in tutto il mondo; a Molfetta si è sposato e qui sono nati i suoi due figli.

Quali sono le motivazioni di questa candidatura?

«Ho deciso di rispondere sì, senza indugio, alla chiamata degli amici di Rinascere, perché stavolta voglio metterci la faccia, perché non voglio più delegare il mio voto, perché penso di poter dare un contributo di competenze, di valori, di esperienza, perché ho quasi 50 anni e vorrei fare qualcosa in più. Meglio accendere una candela che maledire l'oscurità!
In questi primi scorci di campagna elettorale sto raccogliendo un consenso significativo, sinceramente inatteso, e mi auguro di poter mettere a disposizione della città le mie capacità, quando la sera del 26 giugno Lillino Drago sarà eletto Sindaco di Molfetta.
Eppure, a questo entusiasmo, si contrappone un rammarico; questa lettera non verrà letta da tante persone, da quelli che non contano niente, che non leggono i giornali, neanche quelli online, perché i contenuti sono difficili, si rivolgono sempre a persone istruite; e trattano argomenti che non hanno nulla a che fare con i problemi che vivono queste persone; quelli che contano si ricordano di loro solo in occasione del voto, ma dopo quel momento, diventano solo un peso.
Vorrei mettere la testa e le mani nei quartieri difficili, dove abitano quelli che non sanno come arrivare a fine mese, per non lasciare un intero popolo in mano ai fabbricanti di pacchetti di voti, che, guarda caso, mirano sempre all'assessorato ai servizi sociali, chissà perché! Quei quartieri prossimi geograficamente al centro, eppure così distanti per reddito, per livello di socialità e di servizi che ricevono dal Comune, tanto che esistono intere periferie nel pieno centro della Città. Perché una cosa deve essere chiara: Molfetta Rinasce se riusciamo a riequilibrare le condizioni, non può esserci una Molfetta "bene", progressista e democratica, e un esercito di presunti nullatenenti; operando in questa direzione, preveniamo i fenomeni di disagio sociale che imperversano e creiamo le condizioni per uno sviluppo diffuso».

Quali sono le proposte concrete che portate alla città?

«Di proposte concrete ne abbiamo a volontà, la coalizione che appoggia Lillino Drago ha elaborato un programma denso che sarà illustrato nel corso della campagna elettorale.
Qui vorrei citare solo due esempi, molto concreti, di come la coalizione di centro-sinistra (state attenti, ci sono delle brutte copie del centro-sinistra in giro per la città, andate a fondo dei programmi e delle idee, non fatevi abbindolare dall'endecalista) intende contribuire al miglioramento della vita dei cittadini: 1) una polizza assicurativa in favore dei residenti over 70, vittime di furti, rapine, scippi, scassi e truffe con sottrazione di denaro, traumi, contusioni, danni all'abitazione; 2) trasporto pubblico urbano gratuito per tutti; può sembrare una follia sulla carta, ma lo sembrano tutte le innovazioni finché qualcuno non le mette in pratica (lo hanno fatto a Tallinn in Estonia, in Lussemburgo e di recente anche a Genova); trattare il trasporto come un servizio pari alla sanità o all'istruzione potrebbe avere benefici immediati, tangibili: riduzione dell'inquinamento e del traffico; meno malattie delle vie respiratorie; meno incidenti, più equità sociale. Immaginate di vivere in una città e di poter uscire di casa per recarvi a fare acquisti, al ristorante, al cinema o al lavoro, potendo usare qualsiasi mezzo pubblico senza dover comprare un biglietto. Immaginate di avere a disposizione una rete di minibus così capillare ed efficiente da arrivare ovunque in breve tempo e sempre gratuita. Immaginate in poche parole di poter fare a meno della vostra auto con tutto quel che ne consegue, iniziando dal risparmiare migliaia di euro l'anno fra manutenzione e carburante. Si può fare. Facciamolo».

Lavorando come manager in una grande azienda, avrà delle idee chiare sul tema del Lavoro…

«Innanzi tutto, vorrei ricordare a quelli che vengono ammaliati da una promessa di un posto di lavoro in cambio del voto, che non è compito del sindaco creare lavoro; il sindaco deve creare le condizioni affinché gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani possano sviluppare il lavoro; abbiamo a Molfetta uno dei più bei casi di successo delle politiche industriali, la zona ASI, che va curata e potenziata; dobbiamo creare le condizioni affinché tutti i giovani, i fuorisede, e quelli che studiano e lavorano altrove, abbiano la possibilità di rientrare; e se non c'è un'azienda pronta ad accogliervi, createla, come abbiamo fatto noi; cari giovani, siate spiriti bollenti!
Il contrasto al fenomeno dell'emigrazione, che sottrae importanti risorse al territorio, deve essere al centro della nostra politica, a qualsiasi livello; a tale scopo, propongo la candidatura della zona industriale di Molfetta ad ospitare il primo impianto europeo per la fabbricazione di chip che Intel ha deciso di realizzare in Italia impegnandosi a investire 4,5 miliardi; la previsione è di assumere nel nostro paese 1.500 dipendenti. In questo momento la sfida è tra Piemonte, Veneto e Puglia, auspico uno sforzo da parte di tutte le forze sociali e politiche del nostro territorio affinché a Molfetta possa insediarsi questo colosso dell'hi-tech; nella zona industriale troverebbe un terreno fertile; dobbiamo essere orgogliosi di tutti gli imprenditori e dei lavoratori che ogni giorno danno lustro alla nostra zona ASI, penso alle imprese del settore ICT, che conosco bene, ma anche a quelle della meccanica e dei servizi di customer care.
Mandiamo a casa questa amministrazione che non è stata capace di curare e sviluppare la nostra zona industriale; eccole, le idee guida su cui poggiare un'azione politica concreta e generativa di valore, la cura e lo sviluppo; portiamo avanti queste idee e facciamole camminare sulle gambe di uomini capaci e competenti, creiamo le condizioni affinché la nostra zona industriale possa svilupparsi ulteriormente».
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