Totocandidature: spunta il nome del segretario PD

A sinistra si sonda il terreno di quella che potrebbe essere una naturale candidatura di Di Gioia

domenica 5 febbraio 2017 23.52
A cura di Nicolò Aurora
Il centrosinistra molfettese si era lasciato alcuni giorni fa indirizzato più verso un punto di non ritorno che verso un percorso condiviso.

La proposta del PD di porre paletti ad una coalizione che sostenesse però un candidato sindaco marchiato Partito Democratico ha visto contrapporsi la controproposta di Rifondazione Comunista che ha invece rivendicato una candidatura di un suo esponente.

Il tavolo si era così arenato su due proposte tra loro incociliabili e con Rifondazione che sostanzialmente si è staccata seppur con garbo e rispetto verso i rimanenti partecipanti che vedevano però sfilare via il secondo partito di sinistra.

Ma come spesso accade in politica, se le trattative ufficiali sembrano formalmente bloccarsi, il lavorio informale e costante di alcuni pontieri inizia invece a tessere rapporti e tentativi di conciliazione.

Inutile negarlo, tutto ruota attorno ai nomi di una rosa di candidati che ancora non è stata ben delineata. È notizia di queste ore però che il nome utilizzato da alcune "colombe" sia quello del segretario del PD Molfetta: Antonio di Gioia.

Nulla di ufficiale ovviamente, ma possiamo affermare che il nome del segretario è quello che sta girando in questi giorni e che sembra essere stato proposto anche a chi si è allontanato dal tavolo del centrosinistra.

Faccia pulita, professionalità indiscussa, un cognome importante ed una innata pacatezza e propensione al dialogo: queste le carrateristiche del "nome nuovo" che aspetta quindi un riscontro dalle altre forze politiche.

Un passaggio che potremmo definire "naturale" considerato che in un momento di stallo come quello attuale, il nome del segretario del primo partito di centrosinistra sia quello da proporre e da poter spendere.

"Sacrificando" la carica di segretario, la proposta del nome di Antonio Di Gioia come soluzione alle fratture di tutta la sinistra, dimostra come il neo numero 1 di Corso Margherita sia tutt'altro che una comparsa in questa bagarre elettorale.

Rimane però ancora una sola domanda: quale saranno i riscontri degli altri partiti?