Editoriale
Sono i giudici a vanificare il lavoro delle forze dell'ordine?
Il caso di un baby terribile di Molfetta denunciato due volte in una settimana
Molfetta - giovedì 19 ottobre 2017
«Baby terribile... già denunciato... deferito in stato di libertà.... queste sono le leggi italiane! Non ci possiamo lamentare se le forze dell'ordine non intervengono per questi reati.... sono demoralizzate! Rischiano la vita per nulla!».
Non si trattengono, sulla nostra pagina Facebook, i molfettesi. Sono tutti furibondi. Indignati e sconfortati. La notizia del minorenne denunciato perché trovato in possesso di 3.000 euro in monetine e banconote, dopo una una notte di "lavoro", forse come chissà quante altre, e nuovamente deferito in stato di libertà per aver lanciato sacchi di iuta, pieni di circa 100 chilogrammi di ferro di provenienza furtiva, contro l'auto dei Carabinieri, proprio non se l'aspettavano.
Soprattutto non si aspettavano un provvedimento (il secondo di fila in una sola settimana) così clemente. I tempi elefantiaci della macchina giudiziaria italiana, nel campo penale, uniti ad una certa tendenza alla sottovalutazione di episodi criminali da parte di alcuni giudici, rischiano di vanificare gli sforzi compiuti dalle forze dell'ordine, anche a Molfetta, per garantire sicurezza e legalità.
Il caso del minorenne fermato due volte in pochi giorni dai Carabinieri della locale Compagnia e subito rilasciato dimostra come l'Italia sia tenuta in ostaggio da un sistema che, per ragioni normative o per responsabilità di singoli giudici, sembra incapace di dare risposte al bisogno di giustizia dei cittadini. «Vicende che si ripetono ormai quotidianamente, - sottolineano i sindacati di categoria - e non fanno che rafforzare l'idea nei cittadini di una impotenza della giustizia».
Una giustizia incapace di tutelare le persone perbene e garantire i diritti, nonostante il lavoro faticoso e rischioso delle forze dell'ordine, che rischia di venire reso inutile, se non addirittura ridicolizzato, da una macchina giudiziaria che a volte non sembra volere tutelare affatto i cittadini. E quanto avvenuto a Molfetta è solo l'ennesimo caso che rende il lavoro delle forze dell'ordine inutile e privo di efficacia.
L'ennesimo esempio della totale mancanza della certezza della pena. Non è possibile che lo sforzo e il sempre più difficile e rischioso lavoro sviluppato dalle forze dell'ordine, nonostante i pochi mezzi, i pochi uomini e i tagli lineari operati dagli ultimi due governi Berlusconi e Monti, sia vanificato con messaggi così negativi rispetto al funzionamento della giustizia.
I Carabinieri, ma anche la Guardia di Finanza e la Polizia Municipale, a Molfetta, sono in gamba, ma se la giustizia non li segue perché non ci sono abbastanza istituti penitenziari, diventano beneficiari del lassismo di Stato o del governo.
Non si trattengono, sulla nostra pagina Facebook, i molfettesi. Sono tutti furibondi. Indignati e sconfortati. La notizia del minorenne denunciato perché trovato in possesso di 3.000 euro in monetine e banconote, dopo una una notte di "lavoro", forse come chissà quante altre, e nuovamente deferito in stato di libertà per aver lanciato sacchi di iuta, pieni di circa 100 chilogrammi di ferro di provenienza furtiva, contro l'auto dei Carabinieri, proprio non se l'aspettavano.
Soprattutto non si aspettavano un provvedimento (il secondo di fila in una sola settimana) così clemente. I tempi elefantiaci della macchina giudiziaria italiana, nel campo penale, uniti ad una certa tendenza alla sottovalutazione di episodi criminali da parte di alcuni giudici, rischiano di vanificare gli sforzi compiuti dalle forze dell'ordine, anche a Molfetta, per garantire sicurezza e legalità.
Il caso del minorenne fermato due volte in pochi giorni dai Carabinieri della locale Compagnia e subito rilasciato dimostra come l'Italia sia tenuta in ostaggio da un sistema che, per ragioni normative o per responsabilità di singoli giudici, sembra incapace di dare risposte al bisogno di giustizia dei cittadini. «Vicende che si ripetono ormai quotidianamente, - sottolineano i sindacati di categoria - e non fanno che rafforzare l'idea nei cittadini di una impotenza della giustizia».
Una giustizia incapace di tutelare le persone perbene e garantire i diritti, nonostante il lavoro faticoso e rischioso delle forze dell'ordine, che rischia di venire reso inutile, se non addirittura ridicolizzato, da una macchina giudiziaria che a volte non sembra volere tutelare affatto i cittadini. E quanto avvenuto a Molfetta è solo l'ennesimo caso che rende il lavoro delle forze dell'ordine inutile e privo di efficacia.
L'ennesimo esempio della totale mancanza della certezza della pena. Non è possibile che lo sforzo e il sempre più difficile e rischioso lavoro sviluppato dalle forze dell'ordine, nonostante i pochi mezzi, i pochi uomini e i tagli lineari operati dagli ultimi due governi Berlusconi e Monti, sia vanificato con messaggi così negativi rispetto al funzionamento della giustizia.
I Carabinieri, ma anche la Guardia di Finanza e la Polizia Municipale, a Molfetta, sono in gamba, ma se la giustizia non li segue perché non ci sono abbastanza istituti penitenziari, diventano beneficiari del lassismo di Stato o del governo.