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Politica

Chiusura centro diversamente abili: «Il sindaco si arrampica sugli specchi»

Il consigliere comunale Mariano Caputo accusa.

Il consigliere comunale Mariano Caputo di Molfetta Futura, interviene con una nota (che pubblichiamo integralmente) sulla questione relativa alla gestione del centro diurno per disabili.

«E' in pubblicazione all'Albo Pretorio del Comune di Molfetta la deliberazione della G.C. n.269 del 31/12/2015 avente ad oggetto: "Prosecuzione gestione Centro Diurno per Disabili di via Freemantle. Atto di Indirizzo".

Qualora ce ne fosse bisogno, vi segnaliamo l'ennesima attestazione di incompetenza, opacità amministrativa ed incapacità "dell'apparato" tecnico-politico-amministrativo. Questa affermazione si desume dalla semplice lettura del provvedimento n. 269/2015 adottato dalla Giunta Comunale per i motivi che di seguito diremo. La illiceità commessa dall'Amministrazione Natalicchio non si sostanzia solo nel provvedimento di proroga alla GEA srl, di dicembre 2015, che pure contiene una serie di inesattezze, ma è stata perpetrata (le illegittimità commesse dall'attuale amministrazione) nel corso degli ultimi due anni e mezzo e cioè dal 1° gennaio 2014 ad oggi.

Questa denuncia non vuol mettere in discussione né la gestione del Centro Diurno per Disabili di via Freemantle svolta sino ad ora, né, tanto meno, il servizio meritorio che una Amministrazione Comunale deve offrire alla città e in particolare a un particolare tipo di utenza quale è quella dei disabili.

In questa sede si vuole solo dimostrare, attraverso gli atti e i riferimenti normativi, che l'amministrazione Natalicchio amministra la città non rispettando la legge, analogamente a ciò che è accaduto per il Servizio a favore della popolazione anziana: Centro Sociale Polivalente per anziani e Servizio di Assistenza Domiciliare per anziani, svolto dalla stessa Cooperativa GEA a partire dal 1° gennaio 2014 ad oggi.

Questi i fatti.
Nelle premesse della deliberazione della deliberazione G.C. n.269 del 31/12/2015, è scritto che il Centro per Disabili di via Freemantle, è stato gestito dal 01/09/2008 al 31/12/2013 in esecuzione del contratto d'appalto n.7696 del 13/6/2003; pertanto la Amministrazione Natalicchio, insediata il 12 giugno 2013, aveva ben SEI mesi, sino al 31 dicembre 2013, per esperire nuova gara ed individuare un nuovo soggetto idoneo a svolgere il servizio di gestione del Centro Disabili di via Freemantle. Cosa che evidentemente non ha fatto.

La deliberazione 269/2015 prosegue, sempre nelle premesse, affermando che "ad appalto scaduto, l'Amministrazione (quella attuale) prorogava la gestione ritenendo di non poter interrompere un servizio di assistenza e integrazione sociale riservato a persone con gravi disabilità e dunque per ragioni di pronto intervento sociale che non ne consentivano l'interruzione temporaneamente, nelle more della nuova gara a farsi".
Ovviamente i cittadini che non si occupano di Pubblica Amministrazione, devono sapere che per evitare l'interruzione di un servizio essenziale è sufficiente predisporre gli atti ed attivare le procedure necessarie per tempo. Non serve altro.

L'amministrazione Natalicchio se avesse voluto veramente rispettare la legge, in SEI MESI (dal 12/6/2013 al 31/12/2013), avrebbe semplicemente esperito la gara ad evidenza pubblica nel segno della trasparenza e della legalità che enuncia ma non attua mai. Una cosa ovvia.

Purtroppo siamo ancora una volta costretti a spiegare a questa amministrazione comunale che nell'ordinamento italiano (DLvo 163/2006 – CODICE degli APPALTI), in materia di appalti pubblici (lavori, servizi e forniture) vige il principio inderogabile, in forza del quale l'Amministrazione, una volta scaduto il contratto, deve, qualora avesse ancora la necessita di avvalersi dello stesso servizio, effettuare una nuova gara pubblica.
Il principio è quanto enunciato in numerose pronunce del Consiglio di Stato (C.d.S. – Sez. V – n.4192/2013). In altre parole, l'Amministrazione Natalicchio, insediatasi, com'è noto, a giugno 2013, ovvero 6 mesi prima della scadenza del contratto (dicembre 2013) avrebbe dovuto indire una nuova gara ad evidenza pubblica, avendone avuto tutto il tempo per farlo, piuttosto che procedere mediante l'istituto della "proroga" con ripetuti affidamenti diretti da gennaio 2014 a dicembre 2015 (e non sappiamo ancora per quant'altro tempo!), ovvero per ben due anni, violando ripetutamente, le disposizioni del Codice dei Contratti Pubblici che vieta le "proroghe" e gli "affidamenti diretti" oltre certe soglie.

Questa Amministrazione con deliberazione n.328/2014 impartiva direttiva al Dirigente del Settore Welfare e all'Ufficio Appalti e Contratti di procedere in tempi stretti all'indizione di una nuova gara ad evidenza pubblica.

Ed ancora, nel segno della ipocrisia più sfacciata, si legge nelle premesse della richiamata deliberazione G.C. n.269/2015 che "CONSIDERATO che in data 23 dicembre c.a. si è appreso da comunicazioni a mezzo stampa della Guardia di Finanza di una inchiesta a carico della Coop. GEA …". Nulla di più falso!
Il Sindaco aveva giustificato la chiusura del Centro Anziani, avvenuta a giugno 2015, adducendo la motivazione che c'era una indagine in corso e quindi era opportuno chiudere il Centro Anziani.
In quella circostanza la Giunta Comunale non si è posta il problema … "di non poter interrompere un servizio di assistenza e integrazione sociale riservato a persone.. ANZIANE. Della serie tutto e il contrario di tutto a seconda della convenienza!

Incompetenza, opacità amministrativa ed incapacità "dell'apparato" tecnico-politico-amministrativo abbiamo detto all'inizio e lo ribadiamo facendo notare il maldestro tentativo fatto il 28 dicembre u.s., per giustificare l'ennesimo artificio, cioè quello di effettuare una gara informale tra n.6 ditte invitate a mezzo PEC il 28 dicembre, le quali entro il 30 dicembre (in due giorni!), avrebbero dovuto presentare l'offerta per svolgere il servizio di assistenza ai disabili. Delle 6 ditte invitate, una soltanto si era mostrata interessata, mentre poi, resasi conto del tipo di servizio da garantire, si è dichiarata indisponibile. Tutto questo ovviamente si legge nella deliberazione G.C. n.269/2015, quasi a voler giustificare l'ingiustificabile. Siamo alla follia e all'incoscienza allo stato puro.

Ma non è tutto, purtroppo. Il p.to 2 del dispositivo della deliberazione n.269/2015 è l'espressione mediatica di questa amministrazione: difendersi accusando! Infatti si legge: " Esprimere l'indirizzo al Dirigente del Settore Welfare di concerto con il Responsabile dell'Ufficio Appalti e Contratti di dare massima urgenza alla predisposizione degli atti necessari allo svolgimento della gara suddetta, già ripetutamente sancito fin dall'insediamento dell'Amministrazione comunale nel giugno 2013 e formalizzato nella delibera del 31.12.2014".

A questo punto, delle due l'una: l'amministrazione Natalicchio o tace assumendosi le responsabilità del suo mal governo, oppure avvia un procedimento disciplinare nei confronti dei Dirigenti e del Responsabile dell'Ufficio Appalti e Contratti che "ripetutamente, fin dall'insediamento dell'Amministrazione comunale nel giugno 2013 non hanno predisposto gli atti necessari allo svolgimento della gara suddetti"

Prendere atto dei propri limiti è segno di onestà intellettuale e di lealtà nei confronti della città che, in totale buona fede, ha dato a giugno 2013, ahimè, fiducia ad una amministrazione incapace!
Avv. Mariano Caputo».
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