
Arrivate a Molfetta le prime due famiglie di profughi afghani
Tra loro anche due bambini di 4 e 5 anni
                Molfetta - lunedì 13 settembre 2021
 14.15                                            
                        
            
            
            
            
            "Ciao Italia, grazie!". Questa l'esclamazione di uno dei tredici profughi afghani, appena sceso dal pullman dell'Esercito, giunto al casello di Molfetta alle 13:45. Poi il sorriso di due bambini di 4 e 5 anni, che correvano e giocavano nella loro spensieratezza dopo il breve viaggio.
Ad attendere i due nuclei familiari c'erano gli operatori del Consorzio Metropolis, che segue il Servizio di accoglienza e integrazione del Comune di Molfetta, con il presidente Luigi Paparella, l'assessore ai Servizi Sociali Germana Carrieri, il dirigente del servizio Socialità Lidia De Leonardis e alcuni assistenti sociali comunali.
I rifugiati sono stati quindi accompagnati in una delle strutture del consorzio per iniziare le pratiche di accoglienza, che prevedono un colloquio preliminare con i mediatori culturali per spiegare tutti i servizi forniti. Seguiranno poi un colloquio con la psicologa, l'iscrizione ai servizi sanitari, ai corsi di alfabetizzazione per gli adulti e alle classi scolastiche per i minori.
"È finalmente finita - afferma il sindaco Tommaso Minervini - un'odissea per queste famiglie. Ora, inizieranno un nuovo corso nella nostra città, grazie all'aiuto di assistenti sociali e mediatori culturali, nel segno dell'integrazione e dell'accoglienza".
                    Ad attendere i due nuclei familiari c'erano gli operatori del Consorzio Metropolis, che segue il Servizio di accoglienza e integrazione del Comune di Molfetta, con il presidente Luigi Paparella, l'assessore ai Servizi Sociali Germana Carrieri, il dirigente del servizio Socialità Lidia De Leonardis e alcuni assistenti sociali comunali.
I rifugiati sono stati quindi accompagnati in una delle strutture del consorzio per iniziare le pratiche di accoglienza, che prevedono un colloquio preliminare con i mediatori culturali per spiegare tutti i servizi forniti. Seguiranno poi un colloquio con la psicologa, l'iscrizione ai servizi sanitari, ai corsi di alfabetizzazione per gli adulti e alle classi scolastiche per i minori.
"È finalmente finita - afferma il sindaco Tommaso Minervini - un'odissea per queste famiglie. Ora, inizieranno un nuovo corso nella nostra città, grazie all'aiuto di assistenti sociali e mediatori culturali, nel segno dell'integrazione e dell'accoglienza".
 
                    


 
                             
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                             Ricevi aggiornamenti e contenuti da Molfetta
        
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