
L’arte dei Madonnari a Molfetta per la festa patronale
Il primo raduno è stato realizzato in collaborazione con la Scuola napoletana dei Madonnari
Molfetta - domenica 8 settembre 2019
1.48
Gessetti colorati, mani sapienti e un pezzo d'asfalto, un pezzo di strada diventa un'opera d'arte.
A Molfetta, in occasione della festa della Madonna dei Martiri, un buon tratto di Corso Dante è stato dedicato a questa arte per il primo raduno dei Madonnari, fortemente voluto dal Comitato feste patronali e in collaborazione con la Scuola napoletana dei Madonnari.
16 artisti che con la loro fantasia e creatività hanno dato vita ad una galleria d'arte a cielo aperto. Nessun quadro su un cavalletto, ma sul nero asfalto, che le mani dei vari artisti hanno modellato trasformandole in "dipinti meravigliosi".
Quasi tutti hanno fatto la scuola d'arte, sanno usare con maestria i gessetti, li sanno dosare, sfumare, intensificare, li sanno plasmare ad uso della loro fantasia o per riprodurre quadri di altri pittori.
Le Madonne con bambino la fanno da padrone, mai banali, anzi ognuna ha una sua anima, una sua raffigurazione, un significato intrinseco molto profondo. Non mancano nel percorso anche la figura di Gesù, la preghiera del pellegrino, piuttosto temi di riflessione come i bivi a cui la vita ci pone d'avanti, da una parte l'amore, la lealtà, la generosità, dall'altra completamente opposta quella dell'egoismo, della violenza, dell'indifferenza.
Lungo corso Dante in queste giornate di festa patronale possiamo anche ammirare un incantevole volto di don Tonino, e poco dopo Papa Francesco che prega sulla sua tomba, in ricordo di quell'indimenticabile visita del Santo Padre nei luoghi di don Tonino: Alessano e Molfetta.
E' la tecnica dell'effimero, come amano definire le loro opere, del sogno che svanisce, dell'emozione di un momento incastonata nell'asfalto.
Gli artisti sanno bene che basterà una pioggia o il calpestio dei passanti o delle ruote delle auto a scolorire i loro lavori, sino a cancellarli, ma questo non li preoccupa perché sanno che per un attimo, per pochi giorni, hanno regalato delle suggestioni, delle emozioni ai passanti.
Si sentono come dei "restauratori", che riparano un oggetto, restaurano un dipinto o un'auto, ma sanno che quella non rimarrà con loro per sempre, ma quando hanno impresso il dipinto sull'asfalto hanno regalato ai passanti le loro sensazioni più intime, anche se svaniranno dopo poco, e i passanti hanno potuto accogliere e fare proprie queste sensazioni. E' come se fosse un gioco di sguardi fra innamorati.
Tanti i commenti di ammirazione per questi 16 artisti madonnari, le loro sorprendenti opere rimarranno esposte sino al 9 settembre e forse anche qualche giorno in più.
A Molfetta, in occasione della festa della Madonna dei Martiri, un buon tratto di Corso Dante è stato dedicato a questa arte per il primo raduno dei Madonnari, fortemente voluto dal Comitato feste patronali e in collaborazione con la Scuola napoletana dei Madonnari.
16 artisti che con la loro fantasia e creatività hanno dato vita ad una galleria d'arte a cielo aperto. Nessun quadro su un cavalletto, ma sul nero asfalto, che le mani dei vari artisti hanno modellato trasformandole in "dipinti meravigliosi".
Quasi tutti hanno fatto la scuola d'arte, sanno usare con maestria i gessetti, li sanno dosare, sfumare, intensificare, li sanno plasmare ad uso della loro fantasia o per riprodurre quadri di altri pittori.
Le Madonne con bambino la fanno da padrone, mai banali, anzi ognuna ha una sua anima, una sua raffigurazione, un significato intrinseco molto profondo. Non mancano nel percorso anche la figura di Gesù, la preghiera del pellegrino, piuttosto temi di riflessione come i bivi a cui la vita ci pone d'avanti, da una parte l'amore, la lealtà, la generosità, dall'altra completamente opposta quella dell'egoismo, della violenza, dell'indifferenza.
Lungo corso Dante in queste giornate di festa patronale possiamo anche ammirare un incantevole volto di don Tonino, e poco dopo Papa Francesco che prega sulla sua tomba, in ricordo di quell'indimenticabile visita del Santo Padre nei luoghi di don Tonino: Alessano e Molfetta.
E' la tecnica dell'effimero, come amano definire le loro opere, del sogno che svanisce, dell'emozione di un momento incastonata nell'asfalto.
Gli artisti sanno bene che basterà una pioggia o il calpestio dei passanti o delle ruote delle auto a scolorire i loro lavori, sino a cancellarli, ma questo non li preoccupa perché sanno che per un attimo, per pochi giorni, hanno regalato delle suggestioni, delle emozioni ai passanti.
Si sentono come dei "restauratori", che riparano un oggetto, restaurano un dipinto o un'auto, ma sanno che quella non rimarrà con loro per sempre, ma quando hanno impresso il dipinto sull'asfalto hanno regalato ai passanti le loro sensazioni più intime, anche se svaniranno dopo poco, e i passanti hanno potuto accogliere e fare proprie queste sensazioni. E' come se fosse un gioco di sguardi fra innamorati.
Tanti i commenti di ammirazione per questi 16 artisti madonnari, le loro sorprendenti opere rimarranno esposte sino al 9 settembre e forse anche qualche giorno in più.