
Conferenza stampa sul Centro Antiviolenza "Annamaria Bufi" senza i parenti della giovane
Dura nota di Paola Natalicchio e Bepi Maralfa
Molfetta - martedì 11 giugno 2019
10.07 Comunicato Stampa
"Oggi il Sindaco Tommaso Minervini e l'Assessore Mariano Caputo inaugurano il Centro Antiviolenza Annamaria Bufi. Ma non hanno invitato la famiglia di Annamaria all'inaugurazione. Una vergogna di una tale gravitá da lasciarci sgomenti. Chiediamo che l'Amministrazione chieda immediatamente scusa ai familiari e dia spiegazioni alla cittá, chiare ed inequivocabili, di questa decisione".
Cosi' in una nota congiunta Paola Natalicchio, consigliera comunale di Sinistra Italiana ed sindaco di Molfetta, e Bepi Maralfa, coordinatore di Area Pubblica ed ex vicesindaco e assessore alla Socialita'.
"Il femminicidio di Annamaria ha segnato la storia di questa cittá. Quando abbiamo pensato, progettato, finanziato e avviato i lavori del Centro Antiviolenza abbiamo sempre avuto dentro di noi la memoria di quello che é stato e la voglia di attivare un servizio che, oltre ad assicurare alle donne vittime di stalking e violenza assistenza e pronto intervento, restituisse alla morte di Annamaria almeno la giustizia della memoria. Per questo, con delibera di giunta, nella primavera del 2016 volemmo fortemente con tutti i nostri colleghi assessori intitolare il Centro Antiviolenza ad Annamaria. L'esclusione dei familiari dall'inaugurazione é incomprensibile, ingiusta e ingiustificabile. Ci faremo carico con i nostri movimenti nelle prossime settimane di organizzare una iniziativa che possa riportare alla luce questa storia. Noi non dimentichiamo Annamaria".
Cosi' in una nota congiunta Paola Natalicchio, consigliera comunale di Sinistra Italiana ed sindaco di Molfetta, e Bepi Maralfa, coordinatore di Area Pubblica ed ex vicesindaco e assessore alla Socialita'.
"Il femminicidio di Annamaria ha segnato la storia di questa cittá. Quando abbiamo pensato, progettato, finanziato e avviato i lavori del Centro Antiviolenza abbiamo sempre avuto dentro di noi la memoria di quello che é stato e la voglia di attivare un servizio che, oltre ad assicurare alle donne vittime di stalking e violenza assistenza e pronto intervento, restituisse alla morte di Annamaria almeno la giustizia della memoria. Per questo, con delibera di giunta, nella primavera del 2016 volemmo fortemente con tutti i nostri colleghi assessori intitolare il Centro Antiviolenza ad Annamaria. L'esclusione dei familiari dall'inaugurazione é incomprensibile, ingiusta e ingiustificabile. Ci faremo carico con i nostri movimenti nelle prossime settimane di organizzare una iniziativa che possa riportare alla luce questa storia. Noi non dimentichiamo Annamaria".