Conversazioni dal mare
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Fra libri e pensieri: ieri a Molfetta la terza edizione di "Conversazioni dal Mare"

Ospiti della serata giornalisti, scrittori e gli ex ministri Padoan e Maroni

Si è tenuta nella serata di ieri a Molfetta la terza edizione di "Conversazioni dal Mare", rassegna di attualità in cui autori e giornalisti si sono confrontati sui loro libri illustrandone contenuti e pensieri. Si tratta di un progetto culturale voluto dall'associazione Artemia che unisce la passione per i libri e l'amore per la cultura alla politica di promozione degli spazi e dei contenitori cittadini, mediante la realizzazione di manifestazioni ed eventi culturali tematici. Scrittori, giornalisti e autori ospiti della Città di Molfetta hanno presentato a un folto pubblico le loro novità editoriali, creando con le loro opere momento di dialogo tra generazioni.

Ad aprire le danze è stata la scrittrice Gabriella Genisi, che ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio del commissario Lolita Lobosco, protagonista di alcuni romanzi pubblicati da Sonzogno. "Pizzica amara", presentato insieme alla giornalista Isabel Romano, è un libro ambientato in una terra rosso sangue, nel cuore nero del Salento. Il libro della Genisi è un giallo sconvolgente e quanto mai attuale, in cui si racconta il Salento oscuro delle superstizioni e delle notti della taranta. A guidare il lettore, una carabiniera indimenticabile. Nel cimitero di un paesino vicino a Lecce, terra incantata battuta dal vento e incendiata dal sole, viene profanata la tomba di Tommaso Conte, un ragazzo morto qualche anno prima per un sospetto incidente. Poco tempo dopo, lì vicino, vengono trovati due cadaveri: una ragazza di origini balcaniche dall'identità sconosciuta e la liceale Federica Greco, figlia di un senatore. Annegata sulla spiaggia la prima e impiccata a un albero la seconda. A indagare c'è il maresciallo Chicca Lopez, giovanissima salentina e carabiniera ribelle. Gabriella Genisi, che esordisce con il suo nuovo personaggio, il Maresciallo Chicca Lopez, consegna alle stampe un libro destinato a marcare indelebilmente la rotta del noir.

"Ti mangio il cuore" è invece il libro inchiesta scritto dal giornalista di Repubblica, Carlo Bonini, in collaborazione con Giuliano Foschini, e che raccoglie testimonianze dirette degli investigatori e magistrati, dei carnefici e delle vittime, ma anche numeri e dati che raccontano in dettaglio le barbarie di attentati, estorsioni, traffici di droga, rapine a mano armata e regolamenti di conti tra mafiosi. In Puglia, nelle bellissime zone del Promontorio del Gargano che si estendono fino a tutta la provincia di Foggia, questa mafia ha i suoi centri operativi. Gli affiliati di queste associazioni criminali firmano gli omicidi con metodi feroci, che rasentano la bestialità. Questi sono gli scenari che si dipanano sotto gli occhi del lettore per dare un ampio resoconto delle modalità di azione di vere e proprie organizzazioni criminali, che ormai hanno esteso i loro tentacoli anche in giri di affari illeciti internazionali. L'omertà ha nascosto a lungo la verità sulla mafia foggiana, che solo da poco è stata riconosciuta ed accettata come quella che realmente è: una guerra da combattere con l'aiuto delle organi di Stato.

L'ospite più atteso della serata, per svariate ragioni, è stato Roberto Maroni. Due volte ministro ed ex governatore della Lombardia, ha scritto un libro intitolato "Il rito ambrosiano. Per una politica della concretezza" che celebra il primato del Nord, o meglio della meneghina Milano sulla bizantina Roma. Carità, coraggio, concretezza le tre caratteristiche del pensare ed agire dei lombardi secondo il loro ex governatore. Il rito romano non è sempre stato identico a se stesso. Nel corso del tempo ha subito contaminazioni e modifiche che in qualche modo ne hanno alterato la forma, ma certo non la sostanza. Maroni ha spiegato come la sua principale capacità sia rimasta quella di adeguarsi, con straordinario e infallibile mimetismo, a qualsiasi situazione ma prendendone il peggio. A differenza del rito ambrosiano, che ha come scopo quello di risolvere i problemi e si adatta anch'esso all'evoluzione del contesto. Prendendone, però, il meglio. Le parole chiave di chi pratica il rito romano 4.0 sono diventate superficialità, frettolosità, imprudenza. Un focus politico intenso e capace di creare non poco dibattito.

In chiusura, dialogo sul libro "Il sentiero stretto...e oltre", conversazione tra Dino Pesole e Pier Carlo Padoan, edito da Il Mulino. Pier Carlo Padoan è professore ordinario di economia alla Sapienza di Roma. Dopo una serie di incarichi in ambito internazionale tra cui spiccano gli incarichi nel Fondo Monetario internazionale e l'importante esperienza di vice segretario generale dell'OCSE. In Italia, Dal 2014 al 2018 è stato Ministro dell'Economia e delle Finanze. Dino Pesole è editorialista de "Il Sole 24 Ore" dal 1994 dove scrive principalmente di economia e conti pubblici. Tra gli altri incarichi è stato anche responsabile dell'ufficio stampa dell'autorità garante della concorrenza e del mercato. Una discussione serrata sullo stato della nostra economia, ma soprattutto, guardando al futuro, quali rischi corre l'economia italiana, quali errori non bisogna commettere, a quali riforme occorrerebbe dare priorità. Insomma, Molfetta è stata per una sera un importante cenacolo culturale, politico e di pensiero grazie alla capacità di creare stimoli e riflessioni che soltanto i libri possiedono, soprattutto se accompagnati dai rispettivi autori.
7 foto"Conversazioni dal Mare" a Molfetta
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