I cinghiali a Torre Calderina
I cinghiali a Torre Calderina
Cronaca

Cinghiali a Torre Calderina, i residenti: «Sono un potenziale pericolo»

Molfettesi terrorizzati, ma Salvemini frena: «Nulla di strano, questi animali percorrono i nostri corridoi naturalistici»

I cinghiali hanno raggiunto Torre Calderina, a Molfetta, al centro di un'area protetta avifaunistica fra scogliere e sorgenti d'acqua. E i residenti sono terrorizzati: «I cinghiali non hanno timore ad avvicinarsi alle case, distruggono reti e recinzioni, fanno man bassa negli orti e nei giardini. E spaventano persino i nostri animali».

Gli abitanti della zona hanno segnalato la presenza degli animali alle istituzioni e la speranza è che vengano messe a punto azioni per evitare che questi animali si avvicinino alle proprietà private. Ma Pasquale Salvemini, del WWF Puglia, frena: «È normale che questi animali selvatici percorrano i corridoi naturalistici come le lame, le gravine o le aree boscate: spesso lo fanno i cinghiali giovani quando perdono il loro gruppo o quando vanno caccia di cibo. Non trovo nulla di strano».

Per l'animalista di Molfetta, invece, «è strano che nel 2025 si continua a costruire lungo la costa adriatica, si distruggono le lame per realizzare lavori inutili e per colonizzare intere zone di campagna con degli impianti fotovoltaici e eolici». Salvemini, inoltre, ribadisce un concetto, secondo il suo punto di vista, «essenziale», ovvero quello che «i cinghiali sono tra gli animali più braccati dall'uomo sia in maniera lecita, quindi attraverso la caccia, sia in forma illegale, col bracconaggio».

Intanto, a Torre Calderina, gli avvistamenti continuano, ma per Salvemini le colpe vanno ricercate altrove «richiamando quello che sostengo da anni», ovvero che «dovrebbero essere completamente responsabili di tutto ciò la politica e le organizzazioni che hanno proposto il ripopolamento di tali specie per uso venatorio».
  • Pasquale Salvemini
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