Ncd sull'emergenza rifiuti, no a nuovi aumenti delle tasse

«Il sindaco non cerchi alibi, la discarica di Trani non c'entra con gli aumenti»

mercoledì 21 gennaio 2015 10.40
«Le vicende di cronaca che nelle ultime settimane stanno investendo la discarica di Trani non diventino un alibi per camuffare le responsabilità dell'Amministrazione Natalicchio. Molfetta non è più disposta a tollerare l'ipocrisia di un sindaco che ha piegato le gambe di famiglie e imprese raddoppiando la tassa sui rifiuti e adesso fa lacrime di coccodrillo.» Il Nuovo Centrodestra torna ad attaccare l'Amministrazione Natalicchio sulla questione rifiuti: non sono piaciute le recenti affermazioni del sindaco che, a seguito del sequestro della discarica Trani, aveva evocato il rischio di un aumento della tassa dei rifiuti.

Per i consiglieri comunali Luigi Roselli e Carmela Minuto la "stangata fiscale" i cittadini l'hanno già subita l'anno scorso e «non si dimentichi che in cambio hanno visto solo disservizi, insetti e topi dappertutto, oltre a quartieri perennemente insozzati di rifiuti. A ciò si aggiungano i ritardi nell'attivazione della nuova società in seno all'Aro Ba/1 che hanno fatto infuriare persino i comuni limitrofii. La mancanza di un'efficace programmazione - e non la discarica di Trani - rischia anche quest'anno di causare ulteriori rincari della tassa rifiuti. E a farne le spese saranno ancora una volta le famiglie e le imprese.»

Insomma, per il Nuovo Centrodestra la chiusura della discarica di Trani non c'entra nulla e sarebbe invece solo "un alibi" per preparare i cittadini e le imprese a ulteriori aumenti della tassa rifiuti. Roselli e Minuto fanno notare, infatti, che nel Piano finanziario 2014 dell'Asm, presentato a giugno scorso e successivamente approvato in consiglio comunale, l'aumento della tassa sui rifiuti teneva già conto dei maggiori costi per la biostabilizzazione dei rifiuti presso l'Amiu di Bari, maggiori costi già messi nel conto e che quindi non hanno alcuna connessione con la chiusura della discarica tranese. «Allora delle due una - concludono - o il sindaco ignora i documenti che lei stessa approva in consiglio comunale, oppure mente sapendo di mentire allo scopo di mascherare un altro flop troppo scomodo da confessare.»