Il Tribunale di Bari
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Cronaca

Abusi sui piccoli figli, trovate in casa 300 videocassette di film porno

Le perquisizioni domiciliari eseguite anche dai Carabinieri della Compagnia di Molfetta

I Carabinieri della locale Compagnia, nel corso delle perquisizioni domiciliari, hanno rinvenuto circa 300 videocassette di film pornografici che, in base al racconto dei bambini, il padre faceva loro guardare mentre li induceva a compiere e subire atti sessuali.

Intanto la 34enne arrestata due giorni fa insieme al marito 38enne per violenza sessuale pluriaggravata sui due figli di 5 e 9 anni, corruzione di minorenne e maltrattamenti si difende: «Lui era un demonio, ci lasciava senza cibo e ci picchiava», ha detto durante circa tre ore di interrogatorio.

Dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Giulia Romanazzi e al pubblico ministero che coordina le indagini dei Carabinieri, Simona Filoni, la donna ha raccontato in lacrime di essere lei stessa una vittima del marito, con il quale è in corso la separazione.

La 34enne, che si trova agli arresti domiciliari, ha però negato di aver partecipato o anche solo assistito ad abusi sessuali sui figli. «Ha raccontato verità di vessazioni e sottomissione, ma non di violenze sessuali» ha riferito il suo legale, l'avvocato Giuseppe Arzillo.

Oggi è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia per rogatoria nel carcere di Trani anche il marito della donna, difeso dall'avvocato Consiglia Carrieri, che si è avvalso della facoltà di non rispondere.

La legale ha comunque presentato istanza di revoca della misura cautelare depositando una memoria difensiva ed evidenziando problemi di salute incompatibili con la detenzione in carcere.

I bambini, che nei mesi scorsi sono stati sentiti nella forma dell'ascolto protetto, si trovano da oltre un anno in una comunità su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Bari e, solo dopo essere stati allontanati dai genitori, hanno raccontato le presunte violenze subite.

Le indagini della magistratura barese continueranno nei prossimi giorni con l'ascolto di tutte le persone che in questi anni sono venute in contatto con la famiglia, vicini di casa e servizi sociali.
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