Usppi Puglia: «Focus sul lento abbandono dell'ospedale di Molfetta»
Le parole del segretario generale Nicola Brescia
Molfetta - martedì 16 febbraio 2021
16.19
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa a cura di Usppi/Puglia.
"L'Usppi/Puglia attraverso il suo Segretario Generale – Nicola Brescia – apre un focus sul lento abbandono P.O. "Don Tonino Bello" di Molfetta, a danno di un bacino di utenza della zona del nord-barese, poichè con le sue Unità Operative di Chirurga Generale, Urologia e Ortopedia, e l'unico polo chirurgico operativo in tutta l'area Bari nord, comprendente le città di Molfetta, Giovinazzo Terlizzi, Corato, Ruvo. L'Usppi Puglia chiede al Presidente Emiliano di fare chiarezza .
Purtroppo << afferma Brescia>> siamo venuti a conoscenza che dal giugno 2016, l'ASL di Bari ha deciso che l'attività chirurgica d'urgenza dovesse essere svolta presso il P.O. di Molfetta, così come dal 2018 anche tutta l'urgenza di ortopedia e traumatologia; nel contempo l'urologia continuava la sua attività sia in elezione che in urgenza, con un inevitabile aumento del carico di lavoro del P.O. di Molfetta, che oltre ad assicurare l'attività chirurgica d'urgenza, ha assicurato e assicura ancora l'attività di elezione e di day service, in tutte le sue Unità Operative e in particolar modo sull'anestesia la cardiologia e la radiologia.
Ma tale aumento delle prestazioni sanitarie << continua Brescia>> non viene compensato dalla Direzione Aziendale con un sufficiente numero di professionisti medici e del comparto in tutte le UU.OO., poiché sono attualmente in servizio solo 5 anestesisti, 3 cardiologi e 3 radiologi, 4 urologi e un numero di infermieri molto labile e fluido causa della la pandemia covid.
Una progressiva "erosione" delle risorse professionali, <> che ha fatto perdere numerosi ricoveri ordinari settimanali, per ciascuna specialità, con la sospensione, nel 2018, delle sedute operatorie in elezione nel periodo estivo, consentendo solo gli interventi d'urgenza, per mancanza di anestesisti, per ciascuna specialità e l'avvento del covid nel 2020 ha chiaramente aumentato la criticità della carenza di personale, con un aumento delle liste di attesa di tutte le specialità chirurgiche sono ormai di centinaia di pazienti.
Eppure << afferma il Segretario USPPI/Puglia>> tenendo conto degli indici del 2019 con i quali si valuta l'attività di una unità operativa che si riassumono nell'indice chirurgico, cioè la percentuale di pazienti che vengono operati sul totale di quelli ricoverati e l'indice di complessità, cioè quanto complessa è la patologia che viene trattata presso la divisione di chirurgia in oggetto, si evince che:
l'indice chirurgico e l'indice di complessità della chirurgia del'P.O. di Molfetta risultano essere di 63,03% e 1.03, contro 36,27% e 0,99 de Di Venere, 45,6% e 1,10 dell'ospedale della Murgia, 66,5% e 1,14 dell'ospedale San Paolo, 49,9% e 1,00 dell'ospedale di Monopoli, 71,56% e 1,10.
E' importante sottolineare <> che la chirurgia di Molfetta effettua interventi in laparoscopia avanzata per le patologie del colon. L'urologia esegue prostatectomie con paziente sveglio grazie alla tecnica anestesiologica spino-peridurale, vengono eseguite numerose tecniche di anestesia loco-regionale avanzata sia a scopo chirurgico che per il trattamento del dolore post-operatorio, con notevole riduzione dei tempi di degenza, risparmio economico, minore incidenza di complicanze e maggiore soddisfazione dei pazienti, nonostante il continuo depauperamento delle risorse professionali e in particolar modo degli anestesisti.
Anche le altre UU.OO. del presidio <>, dati alla mano, salta agli occhi l'eccellenza del Servizio Immuno-Trasfusionale, uno dei primi in Puglia, nella raccolta sangue e plasma; Il grande sforzo sostenuto dal Pronto Soccorso, anch'esso in sofferenza per l'esiguo numero di medici in servizio, che ha organizzato una astanteria Covid dove vengono gestiti pazienti in ventilazione non invasiva oltre all'area Covid del P.S. e il P.S. non-Covid, la Medicina Generale che accoglie pazienti da un bacino che va ben oltre il nord barese nonchè la grande pressione sostenuta dalla cardiologia, radiologia, patologia clinica.
<< Nicola Brescia segnala con rammarico che >> i risultati ottenuti dal P.O. di Molfetta si scontrano con il piano di riordino ospedaliero perché è classificato come ospedale di base oltretutto declassando l'U.O. complessa di chirurgia generale a struttura semplice e contestualmente si promuove l'unità semplice di Corato a unità complessa, senza considerare minimamente gli indici di attività delle varie unità operative chirurgiche poiché presso l'ospedale di Corato non si espleta più attività chirurgica d'urgenza già dal 2014, e si depotenzia l'U.O. di Anestesia e Rianimazione di Molfetta degradandola da complessa a semplice a valenza dipartimentale.
E' incomprensibile capire quale logica ci sia alla base di queste scelte, << tuona Brescia>> certamente non quella che tiene conto di dare risposte concrete ed efficaci al bisogno di salute dei cittadini del nord barese, sicché ciò che appare grave risulta la circostanza che non si tende a risolvere la carenza di personale ormai cronica in tutto l'ospedale di Molfetta, poiché tutti i nuovi assunti vengono dirottati incomprensibilmente verso il Di Venere e il San Paolo.
LA SEGRETERIA GENERALE U.S.P.P.I./PUGLIA"
"L'Usppi/Puglia attraverso il suo Segretario Generale – Nicola Brescia – apre un focus sul lento abbandono P.O. "Don Tonino Bello" di Molfetta, a danno di un bacino di utenza della zona del nord-barese, poichè con le sue Unità Operative di Chirurga Generale, Urologia e Ortopedia, e l'unico polo chirurgico operativo in tutta l'area Bari nord, comprendente le città di Molfetta, Giovinazzo Terlizzi, Corato, Ruvo. L'Usppi Puglia chiede al Presidente Emiliano di fare chiarezza .
Purtroppo << afferma Brescia>> siamo venuti a conoscenza che dal giugno 2016, l'ASL di Bari ha deciso che l'attività chirurgica d'urgenza dovesse essere svolta presso il P.O. di Molfetta, così come dal 2018 anche tutta l'urgenza di ortopedia e traumatologia; nel contempo l'urologia continuava la sua attività sia in elezione che in urgenza, con un inevitabile aumento del carico di lavoro del P.O. di Molfetta, che oltre ad assicurare l'attività chirurgica d'urgenza, ha assicurato e assicura ancora l'attività di elezione e di day service, in tutte le sue Unità Operative e in particolar modo sull'anestesia la cardiologia e la radiologia.
Ma tale aumento delle prestazioni sanitarie << continua Brescia>> non viene compensato dalla Direzione Aziendale con un sufficiente numero di professionisti medici e del comparto in tutte le UU.OO., poiché sono attualmente in servizio solo 5 anestesisti, 3 cardiologi e 3 radiologi, 4 urologi e un numero di infermieri molto labile e fluido causa della la pandemia covid.
Una progressiva "erosione" delle risorse professionali, <
Eppure << afferma il Segretario USPPI/Puglia>> tenendo conto degli indici del 2019 con i quali si valuta l'attività di una unità operativa che si riassumono nell'indice chirurgico, cioè la percentuale di pazienti che vengono operati sul totale di quelli ricoverati e l'indice di complessità, cioè quanto complessa è la patologia che viene trattata presso la divisione di chirurgia in oggetto, si evince che:
l'indice chirurgico e l'indice di complessità della chirurgia del'P.O. di Molfetta risultano essere di 63,03% e 1.03, contro 36,27% e 0,99 de Di Venere, 45,6% e 1,10 dell'ospedale della Murgia, 66,5% e 1,14 dell'ospedale San Paolo, 49,9% e 1,00 dell'ospedale di Monopoli, 71,56% e 1,10.
E' importante sottolineare <
Anche le altre UU.OO. del presidio <
<< Nicola Brescia segnala con rammarico che >> i risultati ottenuti dal P.O. di Molfetta si scontrano con il piano di riordino ospedaliero perché è classificato come ospedale di base oltretutto declassando l'U.O. complessa di chirurgia generale a struttura semplice e contestualmente si promuove l'unità semplice di Corato a unità complessa, senza considerare minimamente gli indici di attività delle varie unità operative chirurgiche poiché presso l'ospedale di Corato non si espleta più attività chirurgica d'urgenza già dal 2014, e si depotenzia l'U.O. di Anestesia e Rianimazione di Molfetta degradandola da complessa a semplice a valenza dipartimentale.
E' incomprensibile capire quale logica ci sia alla base di queste scelte, << tuona Brescia>> certamente non quella che tiene conto di dare risposte concrete ed efficaci al bisogno di salute dei cittadini del nord barese, sicché ciò che appare grave risulta la circostanza che non si tende a risolvere la carenza di personale ormai cronica in tutto l'ospedale di Molfetta, poiché tutti i nuovi assunti vengono dirottati incomprensibilmente verso il Di Venere e il San Paolo.
LA SEGRETERIA GENERALE U.S.P.P.I./PUGLIA"