Sara Allegretta
Sara Allegretta

Un anno di cultura a Molfetta, Sara Allegretta: «2022 di ripartenza per la città»

Le parole dell'attuale direttore artistico della Fondazione Valente

Parlare di cultura a Molfetta significa inevitabilmente parlare della Fondazione Valente, da anni oramai garanzia di un'offerta alla cittadinanza di eventi, concerti e spettacoli di enorme pregio, seguiti in modo costante da un pubblico affezionato di addetti ai lavori, ma anche di neofiti e curiosi.

Il 2022 è stato un anno particolare per tutti gli operatori del settore culturale: dopo due anni di pandemia, l'anno che si appresta alla conclusione è stato il primo in cui si è tornati a una relativa normalità, cosa che faceva crescere le aspettative di pubblico e artisti. A simbolica chiusa di quest'anno così particolare, abbiamo incontrato la prof. Sara Allegretta, già Vice Sindaco e Assessore alla Cultura, da fine 2021 direttore artistico della Fondazione Valente.

Quale bilancio può tracciare della stagione culturale offerta alla cittadinanza dalla Fondazione Valente?
Il bilancio è decisamente positivo. Abbiamo messo al centro idee e qualità, il pubblico e la stampa ne hanno decretato il successo. Vincente è stata la programmazione suddivisa in Rassegne: abbiamo proposto così un'offerta culturale che ha intercettato diverse fasce di pubblico, così come molto apprezzata è stata anche la contaminazione tra le arti quale elemento di novità. "I Suoni della Cultura 2022" ha aperto le porte a tutte le forme espressive dell'arte, dalla musica al teatro, dalla danza alla poesia, dalla classica al folk, proponendo una varietà di artisti di caratura internazionale, senza dimenticare di sostenere i giovani pugliesi talentuosi ed emergenti.

Il 2022 è stato il primo anno che l'ha vista interamente nella veste di direttore artistico della Fondazione Valente e anche quello in cui è tornata a esibirsi a Molfetta. Come ha affrontato il nuovo incarico per la Fondazione e il ritorno sulle scene molfettesi?
L'incarico di direttore artistico è arrivato in maniera piuttosto inaspettata da parte del Presidente Marcello Carabellese e dell'intero Consiglio di Amministrazione, ma è stata una nomina accolta con grande entusiasmo. Mi è sembrata un'occasione per mettere a disposizione le maturate competenze professionali per il territorio. Del resto, è dalle competenze che si parte per avere una visione d'insieme del progetto, una visione di lungo periodo. All'interno di questa "overview" si iniziano a collocare i pezzi che andranno a comporre il puzzle. Alla luce di quanto realizzato nel 2022, ritengo che la Fondazione abbia avviato un nuovo dialogo con la città, non solo incentrato sulla musica, ma anche aperto alla sperimentazione di nuovi percorsi culturali, di rinnovati repertori e nuovi format. A livello personale-professionale ho ripreso a lavorare molto già dallo scorso anno, con importanti progetti che mi hanno portata ad esibirmi anche all'estero, realizzando anche spettacoli nuovi che mi hanno vista protagonista e offerti alla Fondazione e al pubblico pugliese.

Gli avventori degli spettacoli della Fondazione ricorderanno anche il 2022 come l'anno in cui il vostro cartellone ha travalicato i confini urbani, arrivando al cuore della cultura pugliese: il Teatro Petruzzelli. Cosa ha significato poter portare la Fondazione e il suo affezionato pubblico nel teatro barese?
È stato sicuramente motivo di orgoglio aver potuto esportare i concerti della Fondazione nel cuore del Politeama barese. Questo ha significato una maggiore visibilità della Fondazione Valente sul territorio pugliese, ma nel contempo anche l'avvicinarsi di pubblico nuovo e l'inserimento all'interno dell'offerta culturale della città di Bari. Ho scelto per Bari due produzioni nuove, nate dalla mia mente creativa che, unita a quella di altre donne, ha prodotto due performance concertistico-teatrali di grande successo. Pertanto, a grande richiesta del pubblico molfettese, saranno entrambe proposte, nella nostra città, nella prossima stagione 2023.

La Fondazione Valente, anche quest'anno, ha avuto il merito di mettere al centro del suo cartellone le figure femminili, da Eleonora Duse alle eroine della lirica, fino a Violante Placido, Nicky Nicolai e alle decine di artiste che si sono esibite nella nostra città. Cosa l'ha guidata nella scelta degli spettacoli da proporre al pubblico, specie nella sua doppia veste di donna e artista?
Guardo innanzitutto alla qualità degli artisti ed alla peculiarità che non si siano mai esibiti a Molfetta. L'originalità del programma proposto è un altro elemento selettivo, unitamente al taglio che desidero dare alla programmazione. Il tutto converge sempre verso la bellezza, l'originalità e la valorizzazione delle tradizioni e dei giovani. Quest'anno abbiamo parlato di donne iconiche attraverso diversi linguaggi: il pop, la lirica, il jazz e la classica, così come abbiamo omaggiato i grandi Pasolini e D'Annunzio, il repertorio sacro e profano, tutto in un perfetto mix.

Ha il rammarico di qualcosa che non è riuscita a portare a Molfetta durante questo 2022 e che invece le sarebbe piaciuto realizzare con la Fondazione?
Nessun rammarico perché ogni programmazione permette di proporre e realizzare sempre eventi nuovi. L'importante è avere sempre nuove idee!

Quali sono i programmi della Fondazione per il 2023?
Sto già lavorando alacremente al programma 2023 che sarà a breve presentato in conferenza stampa. Posso anticipare che restano confermate le Rassegne che hanno contraddistinto "I Suoni della Cultura 2022" e colgo l'occasione per invitare tutti al Concerto del 6 gennaio 2023 alle ore 18, presso la Chiesa San Pietro nel Centro Storico. Sarà un'occasione per scambiarci gli auguri per il Nuovo Anno.
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