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Spaccavento: «Molfetta ha bisogno di una politica di comunità e non di comodità»
Ieri l'assemblea pubblica del movimento "Rinascere"
Molfetta - sabato 19 giugno 2021
10.21
Si è tenuta ieri a Piazza Principe di Napoli l'assemblea pubblica dal titolo "Sveglia Molfetta! Una nuova questione morale per la città", convocata dal movimento politico "Rinascere" per confrontarsi e discutere pubblicamente della vera e propria emergenza etica e morale che sta interessando la nostra città e che è arrivata a toccare anche le istituzioni comunali. L'assemblea pubblica ha visto gli interventi programmati di Felice Spaccavento e di Pasquale Drago, già magistrato ordinario ed ex coordinatore della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari.
«Pur consapevoli dei recenti e spiacevoli fatti che hanno colpito Molfetta - ha dichiarato Pasquale Drago in apertura - non siamo qui a parlare di nomi perché preferiamo che sia la giustizia a fare il suo corso. Fino a quando le persone coinvolte non avranno visto concluso il loro processo noi non parleremo di singoli. Negli Anni Novanta abbiamo rischiato di avere qui una cupola mafiosa e, fortunatamente, oggi non ci sono avvisaglie della presenza sul territorio di organizzazioni di stampo mafioso. Purtroppo, per ottenere questo risultato, abbiamo avuto bisogno di sacrificare un eroe come il sindaco Carnicella per scatenare una reazione giudiziaria in grado di bloccare il possibile sviluppo di fenomeni mafiosi».
«Io sostengo una teoria, ossia che quell'omicidio non fu un episodio isolato bensì si trattò della conseguenza di una situazione politico-amministrativa che da tempo andava avanti e che ha dovuto raggiungere il suo apice portando via una vita umana. Oggi ci ritroviamo nuovamente a parlare di uno scandalo giudiziario che coinvolge Molfetta, nonostante in città non ci sia un tessuto mafioso. Il problema è la presenza di un sub-strato sociale che fa parte di una zona grigia di egoismo e indifferenza da cui fenomeni potenzialmente criminali possono poi emergere. Dobbiamo tornare a dare priorità al bene collettivo della comunità» ha aggiunto Drago.
Poi la parola è passata a Felice Spaccavento: «Nella scorsa campagna elettorale abbiamo voluto parlare con la gente e farlo in maniera molto diretta e naturale. Gli oltre 7mila voti ricevuti all'ultima tornata per le regionali sono stati un grandissimo successo per Molfetta, che ha sostenuto così il candidato alla Regione, oltre che per me che ho fatto una campagna fondata sul dialogo e sull'ascolto dei problemi dei cittadini. Insieme ai miei colleghi del movimento ho voluto puntare a una politica della comunità, ben diversa dalla politica della comodità che molto spesso è stata preferita negli ultimi anni, dando più importanza agli interessi del singolo e alla divisione piuttosto che agli interessi della cittadinanza».
«Abbiamo vissuto un anno e mezzo devastante a causa del Covid - ha affermato in seguito - che ci ha fatto perdere la socialità, la serenità e anche i nostri anziani. In questo periodo abbiamo dovuto rimboccarci le maniche per fare il meglio nei confronti del prossimo. Forse ora vediamo la luce in fondo al tunnel rispetto a questa emergenza sanitaria e quindi diventa importante ridare la giusta attenzione alla nostra integrità di cittadini. Molfetta ha vissuto a livello politico tanti cambi di casacca tra destra e sinistra e non capisco come si faccia a essere così incoerenti nell'offrire una proposta politica di questo tipo».
«Deve esserci o il centro-destra o il centro-sinistra a guidare una amministrazione. L'esempio più lampante di questo marasma politico è dato dal comportamento del nostro attuale Sindaco di cui a volte non è ben chiaro l'orientamento politico. A tal proposito, in merito alla questione giudiziaria in corso, vorrei dire che credo che Tommaso sia un uomo onesto ma che al tempo stesso chi ha un incarico del genere sia responsabile delle deleghe che lo circondano. Non è ammissibile che un Sindaco non sappia ciò che gli succede attorno» ha concluso Spaccavento.
«Pur consapevoli dei recenti e spiacevoli fatti che hanno colpito Molfetta - ha dichiarato Pasquale Drago in apertura - non siamo qui a parlare di nomi perché preferiamo che sia la giustizia a fare il suo corso. Fino a quando le persone coinvolte non avranno visto concluso il loro processo noi non parleremo di singoli. Negli Anni Novanta abbiamo rischiato di avere qui una cupola mafiosa e, fortunatamente, oggi non ci sono avvisaglie della presenza sul territorio di organizzazioni di stampo mafioso. Purtroppo, per ottenere questo risultato, abbiamo avuto bisogno di sacrificare un eroe come il sindaco Carnicella per scatenare una reazione giudiziaria in grado di bloccare il possibile sviluppo di fenomeni mafiosi».
«Io sostengo una teoria, ossia che quell'omicidio non fu un episodio isolato bensì si trattò della conseguenza di una situazione politico-amministrativa che da tempo andava avanti e che ha dovuto raggiungere il suo apice portando via una vita umana. Oggi ci ritroviamo nuovamente a parlare di uno scandalo giudiziario che coinvolge Molfetta, nonostante in città non ci sia un tessuto mafioso. Il problema è la presenza di un sub-strato sociale che fa parte di una zona grigia di egoismo e indifferenza da cui fenomeni potenzialmente criminali possono poi emergere. Dobbiamo tornare a dare priorità al bene collettivo della comunità» ha aggiunto Drago.
Poi la parola è passata a Felice Spaccavento: «Nella scorsa campagna elettorale abbiamo voluto parlare con la gente e farlo in maniera molto diretta e naturale. Gli oltre 7mila voti ricevuti all'ultima tornata per le regionali sono stati un grandissimo successo per Molfetta, che ha sostenuto così il candidato alla Regione, oltre che per me che ho fatto una campagna fondata sul dialogo e sull'ascolto dei problemi dei cittadini. Insieme ai miei colleghi del movimento ho voluto puntare a una politica della comunità, ben diversa dalla politica della comodità che molto spesso è stata preferita negli ultimi anni, dando più importanza agli interessi del singolo e alla divisione piuttosto che agli interessi della cittadinanza».
«Abbiamo vissuto un anno e mezzo devastante a causa del Covid - ha affermato in seguito - che ci ha fatto perdere la socialità, la serenità e anche i nostri anziani. In questo periodo abbiamo dovuto rimboccarci le maniche per fare il meglio nei confronti del prossimo. Forse ora vediamo la luce in fondo al tunnel rispetto a questa emergenza sanitaria e quindi diventa importante ridare la giusta attenzione alla nostra integrità di cittadini. Molfetta ha vissuto a livello politico tanti cambi di casacca tra destra e sinistra e non capisco come si faccia a essere così incoerenti nell'offrire una proposta politica di questo tipo».
«Deve esserci o il centro-destra o il centro-sinistra a guidare una amministrazione. L'esempio più lampante di questo marasma politico è dato dal comportamento del nostro attuale Sindaco di cui a volte non è ben chiaro l'orientamento politico. A tal proposito, in merito alla questione giudiziaria in corso, vorrei dire che credo che Tommaso sia un uomo onesto ma che al tempo stesso chi ha un incarico del genere sia responsabile delle deleghe che lo circondano. Non è ammissibile che un Sindaco non sappia ciò che gli succede attorno» ha concluso Spaccavento.