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Cronaca
«Sembrava un soggetto pericoloso ma cercava solo aiuto». Una storia di ascolto e inclusione sociale a Molfetta
L'episodio ieri sera nei pressi della Chiesa di Sant'Achille. Intervenuta anche la Polizia locale
Molfetta - mercoledì 7 maggio 2025
7.42
Una persona, visibilmente in difficoltà e con atteggiamenti che potevano far pensare all'uso di sostanze, è stata notata ieri sera mentre si aggirava nei pressi di una chiesa di Sant'Achille a Molfetta. Dopo essere stata seguita con discrezione, si è seduta proprio sui gradini da cui, poco dopo, sarebbero usciti i bambini impegnati in un incontro di catechismo.
La situazione ha indotto chi ha assistito alla scena a contattare tempestivamente la Polizia Locale, restando nei pressi dell'individuo per monitorarne il comportamento. L'uomo, che parlava solo inglese, ha mostrato un permesso di soggiorno sudafricano e si è poi rivelato non pericoloso. All'arrivo della pattuglia, sono state effettuate le procedure di identificazione e sono stati allertati i Servizi Sociali, che si sono attivati per offrire un riparo per la notte. La situazione si è risolta senza conseguenze, grazie all'intervento tempestivo e responsabile di chi ha deciso di non ignorare quanto stava accadendo.
«Per il mio gesto non cerco visibilità né riconoscimenti. Ho fatto ciò che ritengo debba essere la normalità - ha spiegato Elvio, il giovane molfettese che ha allertato le forze dell'ordine - per chi vuole essere cittadino di un mondo sano e migliore. Il mio augurio è che coetanei come me – e non solo – possano essere costruttori di Pace, contribuendo a una società vivibile e sicura. Ma perché ciò accada, servono altruismo e amore per il prossimo. Senza questi valori, ogni tentativo di costruire un mondo migliore è destinato a fallire».
Una bella storia di ascolto e inclusione sociale che può fungere da modello di comportamento contro pregiudizi e a favore di un atteggiamento di ascolto, soprattutto verso le persone in difficoltà.
La situazione ha indotto chi ha assistito alla scena a contattare tempestivamente la Polizia Locale, restando nei pressi dell'individuo per monitorarne il comportamento. L'uomo, che parlava solo inglese, ha mostrato un permesso di soggiorno sudafricano e si è poi rivelato non pericoloso. All'arrivo della pattuglia, sono state effettuate le procedure di identificazione e sono stati allertati i Servizi Sociali, che si sono attivati per offrire un riparo per la notte. La situazione si è risolta senza conseguenze, grazie all'intervento tempestivo e responsabile di chi ha deciso di non ignorare quanto stava accadendo.
«Per il mio gesto non cerco visibilità né riconoscimenti. Ho fatto ciò che ritengo debba essere la normalità - ha spiegato Elvio, il giovane molfettese che ha allertato le forze dell'ordine - per chi vuole essere cittadino di un mondo sano e migliore. Il mio augurio è che coetanei come me – e non solo – possano essere costruttori di Pace, contribuendo a una società vivibile e sicura. Ma perché ciò accada, servono altruismo e amore per il prossimo. Senza questi valori, ogni tentativo di costruire un mondo migliore è destinato a fallire».
Una bella storia di ascolto e inclusione sociale che può fungere da modello di comportamento contro pregiudizi e a favore di un atteggiamento di ascolto, soprattutto verso le persone in difficoltà.