
Possibili nuovi, importanti ritrovamenti archeologici nel Pulo di Molfetta?
Il 20 luglio 2020 il ritrovamento dell'idoletto, tra le più antiche sculture in pietra neolitiche
Molfetta - lunedì 19 ottobre 2020
Il 20 luglio 2020 non può essere una data come le altre nella storia, millenaria, del Pulo di Molfetta.
Infatti, è il giorno in cui è stato ritrovato l'idoletto, tra le più antiche sculture in pietra neolitiche.
Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di rifunzionalizzazione della Pulo, dolina carsica alla periferia della città, gli archeologi molfettesi Alessia Amato e Nicola de Pinto, sotto la guida scientifica di Anna Maria Tunzi, funzionario archeologo.
Come spiegato dalle guide durante la prima apertura al pubblico di domenica, il reperto è stato scoperto a ridosso della nitriera borbonica ma è ipotizzabile che esso sia stato trascinato lì dalle acque, probabilmente dal Fondo Azzollini.
Ed è anche per questo che, secondo gli esperti, è ipotizzabile pensare che non sia il solo.
La scultura è stata ottenuta dalla lavorazione di un ciottolo calcareo sul quale sono stati rappresentati tratti antropomorfi e incisioni e, forse, fa parte di un corredo funerario: è per tali ragioni che si pensa che, proseguendo con gli scavi, sia possibile rinvenire altri importanti pezzi di storia non solo locale ma anche mondiale.
Il Pulo di Molfetta, aperto al pubblico, avrebbe ancora tanto da svelare anche all'interno della stessa dolina e non solo nel Fondo Azzollini.
Infatti, è il giorno in cui è stato ritrovato l'idoletto, tra le più antiche sculture in pietra neolitiche.
Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di rifunzionalizzazione della Pulo, dolina carsica alla periferia della città, gli archeologi molfettesi Alessia Amato e Nicola de Pinto, sotto la guida scientifica di Anna Maria Tunzi, funzionario archeologo.
Come spiegato dalle guide durante la prima apertura al pubblico di domenica, il reperto è stato scoperto a ridosso della nitriera borbonica ma è ipotizzabile che esso sia stato trascinato lì dalle acque, probabilmente dal Fondo Azzollini.
Ed è anche per questo che, secondo gli esperti, è ipotizzabile pensare che non sia il solo.
La scultura è stata ottenuta dalla lavorazione di un ciottolo calcareo sul quale sono stati rappresentati tratti antropomorfi e incisioni e, forse, fa parte di un corredo funerario: è per tali ragioni che si pensa che, proseguendo con gli scavi, sia possibile rinvenire altri importanti pezzi di storia non solo locale ma anche mondiale.
Il Pulo di Molfetta, aperto al pubblico, avrebbe ancora tanto da svelare anche all'interno della stessa dolina e non solo nel Fondo Azzollini.