Evento Fondazione Minervini
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Politica

Politiche giovanili e sociali: il ricordo della Fondazione Guglielmo Minervini

Ieri evento per ricordare l'ex sindaco a un anno dalla scomparsa

Quando ricorre l'anniversario della morte di una persona amata e stimata, la nostra esperienza richiama inevitabilmente alla memoria l'immagine di una commemorazione solenne, triste, incuneata sulla retrospettiva di un passato distante 365 giorni, dove il caro estinto ancora ci viveva accanto.

Capita però che, come esistono vite profondamente uniche e diverse, così esistano morti differenti ed anniversari del lutto ancora dissimili: sembra appunto questa la parabola riassuntiva dell'incontro "Il cambiamento che accade – visioni, idee, dialoghi e prospettive", organizzato dalla Fondazione Guglielmo Minervini a quasi un anno dalla scomparsa del politico molfettese, e tenutosi venerdì 28 luglio presso l'Auditorium pontificio del Seminario regionale.

Se, come dicevamo, la dialettica delle commemorazioni ci insegna un certo linguaggio fatto solo di rimpianto e di dolore, il poliedrico incontro voluto dalla Fondazione Guglielmo Minervini se ne è discostato parecchio, non mancando però di momenti di sincera commozione e ricordo.

La serata infatti ha scelto come temi di riflessione e dibattito alcuni dei capisaldi della politica di Guglielmo Minervini, come la ricerca della buona politica e della buona amministrazione e la questione generazionale, aprendo quindi a termini come "speranza", "felicità" e "fiducia": parole che, in modo solo apparentemente antitetico con l'occasione di un anniversario dalla morte, si declinano al futuro e non al passato, proprio come avrebbe voluto Guglielmo Minervini.

Tali vocaboli sono comparsi soprattutto nella prima parte della serata, dove si è tenuto un brillante dibattito tra gli esperti di comunicazione Giuseppe Veltri e Giuseppe di Caterino ("Fuori dalla bolla") e l'economista Leonardo Becchetti ("Le città del ben-vivere") sul tema della politica generativa, argomento dell'omonimo libro di Guglielmo Minervini, pubblicato nella primavera del 2016 a pochi mesi dalla prematura dipartita. Nell'epoca di quella che viene definita "la carestia della speranza", non basta guardare solo agli aspetti più prettamente economici, come i dati sul Pil, per descrivere il benessere di una nazione, ma piuttosto a rilievi psicologici da riassumere sotto l'egida della cosiddetta "felicità", che accomuna chi vive un'esistenza generativa di forze positive e pertanto ricolma di senso, dove il denaro non è un bene perseguibile a prescindere e dove la politica diventa qualcosa a quattro mani, non più affidata al semplice uomo della provvidenza, ma piuttosto alla liberazione dei migliori contributi provenienti dalla società civile. Se non si può negare la crisi economica causata dalla globalizzazione, bisogna anche sottolineare quanto la felicità intesa come "ricchezza di senso", si autoesili da chi passivamente sceglie solo le narrative peggiori del reale come quelle di parte della rete internet, assorbita dalla ricerca dell'untore di turno, peraltro percepito spesso in modo errato anche per dinamiche interne ad internet come appunto le cosiddette "bolle culturali", meccanismi creati dai motori di ricerca per cui la personalizzazione delle ricerche favorisce il conformismo culturale allontanandoci dalle idee di chi non la pensa come noi.

La seconda parte della serata, di carattere più operativo, ha visto la presentazione da parte dell'avv. Giulio Calvani del progetto della legge regionale sulle pari opportunità generazionali, a cui aveva iniziato a lavorare Minervini negli ultimi tempi della sua malattia. Ci troviamo di fronte, quindi, ad un altro tema caro alla sua vita politica: il supporto ai giovani.
La bozza della legge, per cui verrà presto aperta una raccolta di firme allo scopo di presentarla come legge regionale di iniziativa popolare, si pone il fine di supportare i giovani nel raggiungimento dell'autonomia, prevenendo e combattendo le varie forme di discriminazione e di esclusione sociale, mediante forme continue di coinvolgimento nelle loro comunità di riferimento. Vengono indicati come strumenti di governo e promozione delle politiche giovanili in Puglia il Piano triennale di attuazione delle politiche giovanili, i Piani di azione locali, nonché l'istituzione del dipartimento regionale per le politiche giovanili, accompagnando tali interventi con la previsione di un cospicuo numero di diritti a sfumatura giovanile, come il diritto allo studio, al lavoro, all'autoimprenditorialità e alla casa.

A chiudere la serata, uno spettacolo teatrale di Kuziba Teatro dal nome "Rita", di e con Raffaella Giancipoli, sul tema della violenza domestica.
Sulle noti finali, ovviamente a prevalere è una sorta di sapore dolceamaro: se è impossibile rassegnarsi all'assenza e al dolore di essa, si può consolarsi, come augurato dalla moglie Maria all'inizio, nello sfuggire l'oblio mediante la presenza solo diversa di Guglielmo Minervini nelle idee che ha seminato in vita.
  • fondazione guglielmo minervini
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