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PD Molfetta: «La situazione politica in città si aggrava ulteriormente»
La nota: «Impossibile il regolare svolgimento delle funzioni amministrative»
"La crisi istituzionale che colpisce la nostra città si conferma in tutta la sua gravità. Contestualmente, anche la dirigente comunale Lidi De Leonardis è stata interdetta dai pubblici uffici per sei mesi.
Evidentemente anche il Tribunale del Riesame ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due indagati, ma ha ritenuto che le esigenze cautelari potessero essere comunque garantite con una misura meno afflittiva rispetto a quella detentiva, tenendo comunque distanti Minervini e De Leonardis dagli uffici comunali.
Queste misure, di fatto, rendono impossibile il regolare svolgimento delle funzioni amministrative del Comune di Molfetta. La macchina comunale è bloccata e la città resta ingovernabile e prigioniera di una situazione che impedisce di affrontare i problemi quotidiani e le urgenze della comunità.
L'interdizione dai pubblici uffici è, per un amministratore, un atto ancora più grave degli arresti domiciliari: non si tratta solo di una misura cautelare personale, ma di un provvedimento che sancisce ufficialmente l'incompatibilità a esercitare regolarmente il ruolo amministrativo, certificando l'impossibilità di rappresentare la città.
I cittadini vivono ormai da mesi in un clima di incertezza totale, mentre i problemi della città si aggravano: cantieri fermi, manutenzione inesistente, servizi essenziali trascurati, spazi pubblici abbandonati. La paralisi dell'amministrazione ha effetti concreti sulla vita quotidiana delle persone e rischia di compromettere ulteriormente la credibilità delle istituzioni locali.
In questo quadro, non è più tollerabile assistere al tentativo di trascinare la città in uno stato di immobilismo, illudendosi che si possa andare avanti come se nulla fosse. Chi ama davvero Molfetta non può accettare che la comunità resti ostaggio di una vicenda giudiziaria che sta provocando danni enormi all'immagine, al funzionamento e al futuro della città.
«Oggi più che mai – dichiara il consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico Alberto d'Amato – è evidente a tutti che servono responsabilità e coraggio. Molfetta ha bisogno di un nuovo inizio, di un'amministrazione capace di affrontare i problemi, di restituire ai cittadini fiducia, speranza e prospettive. Per questo chiediamo con fermezza le immediate dimissioni del sindaco Tommaso Minervini: un atto necessario, non solo per rispetto verso le istituzioni, ma per ridare dignità a una comunità.
A testimonianza della gravità della situazione, i consiglieri comunali di opposizione hanno già richiesto la convocazione urgente di un Consiglio comunale e depositato una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Con la mozione di sfiducia, se il sindaco non dovesse dimettersi spontaneamente, la responsabilità ricadrà interamente sulla maggioranza, che sarà chiamata a scegliere se continuare a sostenere questa amministrazione disastrosa o permettere alla città di voltare pagina. Su ciascun consigliere di maggioranza ricadrà la responsabilità di decidere se consentire di trascinare ancora per qualche tempo questa disastrosa stagione politica e amministrativa, o aprirne una nuova.
Il Partito Democratico di Molfetta ribadisce la necessità di voltare pagina per costruire un'alternativa seria, delle forze democratiche, a questa amministrazione, per avviare una fase nuova, basata su legalità, trasparenza e capacità amministrativa.
I molfettesi meritano una città che torni a funzionare, che torni a crescere, che torni a essere un luogo di opportunità e non di scandali. La politica, tutta, è chiamata a fare la propria parte, mettendo davanti a ogni interesse personale il bene comune e il futuro della nostra città".