
Carenza personale nell'ospedale di Molfetta, Tammacco: «Audizione in commissione sanità per chiarire cause e responsabilità»
Intervento duro del consigliere regionale de La Puglia domani
Molfetta - venerdì 30 aprile 2021
12.04
"L'ospedale Don Tonino Bello di Molfetta non può continuare ad operare nelle condizioni di carenza di personale cronica in cui lavora ormai da troppo tempo, nell'indifferenza di chi deve dare risposte e non ne dà. L'audizione in commissione sanità dei vertici Asl da me richiesta lunedì prossimo, nella quale si parlerà anche dell'annunciato Ospedale del Nord barese, servirà a chiarire come mai il Don Tonino Bello sia stato abbandonato a se stesso, nonostante serva un bacino enorme e garantisca una offerta sanitaria di eccellenza".
Così il consigliere regionale Saverio Tammacco (la Puglia domani) a proposito delle criticità in cui verte l'ospedale Don Tonino Bello di Molfetta dove alla carenza di personale ormai cronica, si è aggiunto il carico di lavoro dovuto all'emergenza sanitaria.
I problemi di personale non sono nuovi. La pandemia li ha solo aggravati. Benché il piano regionale non lo preveda tra gli ospedali Covid, il Don Tonino Bello, con i suoi 10 posti letto di terapia subintensiva per pazienti covid, sta dando un contributo importante all'emergenza mostrando capacità organizzative del personale e senso di responsabilità.
"Ma il personale attualmente in servizio, continua Tammacco - che io ringrazio per lo sforzo a cui è sottoposto da mesi e grazie al quale la struttura è ancora operativa, è stremato". Di fatti al carico di lavoro in costante aumento fino ad oggi non è mai seguita alcuna integrazione all'organico al quale per raggiungere il fabbisogno mancano "26 Dirigenti medici e 33 Unità di Comparto a cui si deve aggiungere – si legge in una nota redatta dagli stessi medici del presidio - la necessità impellente di realizzare i Concorsi per le Figure Apicali in quanto allo stato attuale tutte le figure dei Responsabili sono coperte da designazioni ex Art.18".
Nello specifico secondo le piante organiche stabilite dai decreti regionali, nel Don Tonino Bello mancano all'appello: 2 unità mediche in chirurgia, due in nefrologia, 4 anestesisti, 5 in ortopedia, 1 in medicina, 4 medici al pronto soccorso, 4 in urologia, due in cardiologia e 2 in radiologia.
"Numeri impietosi – conclude Tammacco – che evidenziano come il problema non si sia generato nell'arco di qualche mese. I numeri "mancanti", con i quali fa letteralmente i conti ogni giorno il personale medico ed infermieristico del Don Tonino Bello di Molfetta sono quelli che non possono più permettere la normale operatività del presidio e la stessa sicurezza dei pazienti. Continuando così si va dritti verso la chiusura. Turni di lavoro di 16-18 ore non possono essere la normalità in un ospedale che serve un bacino vastissimo e rappresenta l'unico polo di chirurgia dell'area nord di Bari".
Della necessità di ottenere risposte rassicuranti dalla Regione Puglia e dalla Asl è convinto anche il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini. "Sono certo che la Asl e gli organi regionali –afferma il primo cittadino- manterranno l'impegno assunto con la delibera 1056 del 2019. Il contributo dato dall'ospedale di Molfetta nel contenimento dell'epidemia da Covid merita il suo potenziamento al servizio di tutta l'utenza del nord barese".
Così il consigliere regionale Saverio Tammacco (la Puglia domani) a proposito delle criticità in cui verte l'ospedale Don Tonino Bello di Molfetta dove alla carenza di personale ormai cronica, si è aggiunto il carico di lavoro dovuto all'emergenza sanitaria.
I problemi di personale non sono nuovi. La pandemia li ha solo aggravati. Benché il piano regionale non lo preveda tra gli ospedali Covid, il Don Tonino Bello, con i suoi 10 posti letto di terapia subintensiva per pazienti covid, sta dando un contributo importante all'emergenza mostrando capacità organizzative del personale e senso di responsabilità.
"Ma il personale attualmente in servizio, continua Tammacco - che io ringrazio per lo sforzo a cui è sottoposto da mesi e grazie al quale la struttura è ancora operativa, è stremato". Di fatti al carico di lavoro in costante aumento fino ad oggi non è mai seguita alcuna integrazione all'organico al quale per raggiungere il fabbisogno mancano "26 Dirigenti medici e 33 Unità di Comparto a cui si deve aggiungere – si legge in una nota redatta dagli stessi medici del presidio - la necessità impellente di realizzare i Concorsi per le Figure Apicali in quanto allo stato attuale tutte le figure dei Responsabili sono coperte da designazioni ex Art.18".
Nello specifico secondo le piante organiche stabilite dai decreti regionali, nel Don Tonino Bello mancano all'appello: 2 unità mediche in chirurgia, due in nefrologia, 4 anestesisti, 5 in ortopedia, 1 in medicina, 4 medici al pronto soccorso, 4 in urologia, due in cardiologia e 2 in radiologia.
"Numeri impietosi – conclude Tammacco – che evidenziano come il problema non si sia generato nell'arco di qualche mese. I numeri "mancanti", con i quali fa letteralmente i conti ogni giorno il personale medico ed infermieristico del Don Tonino Bello di Molfetta sono quelli che non possono più permettere la normale operatività del presidio e la stessa sicurezza dei pazienti. Continuando così si va dritti verso la chiusura. Turni di lavoro di 16-18 ore non possono essere la normalità in un ospedale che serve un bacino vastissimo e rappresenta l'unico polo di chirurgia dell'area nord di Bari".
Della necessità di ottenere risposte rassicuranti dalla Regione Puglia e dalla Asl è convinto anche il sindaco di Molfetta Tommaso Minervini. "Sono certo che la Asl e gli organi regionali –afferma il primo cittadino- manterranno l'impegno assunto con la delibera 1056 del 2019. Il contributo dato dall'ospedale di Molfetta nel contenimento dell'epidemia da Covid merita il suo potenziamento al servizio di tutta l'utenza del nord barese".