Incontro Libera
Incontro Libera

Libera Molfetta porta all’attenzione le testimonianze di Tiziana Palazzo e Pinuccio Fazio

L'incontro, moderato da Franca Carlucci, si è svolto nella sala conferenze di Lama Scotella

Non solo cento passi verso il 21 marzo, ma un grandissimo balzo in avanti verso la libertà, passando dalla memoria e dall'impegno.
Ancora una volta, è stata ricca di spunti, ma soprattutto di notevoli emozioni, la serata di ieri organizzata dal Presidio di Libera di Molfetta, intitolato alla memoria di Gianni Carnicella.

Un incontro, moderato da Franca Carlucci, svoltosi nella sala conferenze di Lama Scotella che ha visto la presenza di due personalità forti, simbolo della lotta alle mafie attraverso una vita spesa fornendo testimonianze. Come quelle di Tiziana Palazzo e Pinuccio Fazio, rispettivamente moglie e padre di Sergio Cosami e Michele Fazio, barbaramente assassinati dalla criminalità organizzata. Due racconti diversi, ma che al tempo stesso riescono ad intrecciarsi non soltanto per il dolore che la perdita tragica e ingiusta dei propri cari riesce a trasmettere, ma soprattutto per quella forza d'animo che entrambi sprigionano nel portare all'attenzione di chi li ascolta messaggi concreti contro la vigliaccheria, la corruzione e l'indifferenza che le mafie vestono quotidianamente quando si insinuano tra la gente. Era il 12 marzo del 1985 quando Sergio Cosmai, biscegliese, direttore di alcune case circondariali venne barbaramente assassinato dalla 'Ndrangheta mentre si stava recando all'asilo per prelevare la figlia Rossella, di appena 3 anni: nel tratto della SS 19 che collega Cosenza a Roges (Rende) (ora via Cosmai), si affiancò alla sua 500 gialla un'autovettura dalla quale partirono undici proiettili calibro 38 che lo colpirono alla testa. Cosmai morì il giorno seguente durante il disperato ed inutile viaggio verso l'ospedale di Trani.
Era la sera del 12 luglio 2001. Michele Fazio aveva 16 anni, stava tornando a casa, tra le stradine di Bari vecchia. La sua "colpa" fu quella di trovarsi nel posto "sbagliato" al momento "sbagliato", nel mezzo di un conflitto a fuoco tra clan rivali. Michele morì così, vittima innocente di mafia.

I racconti di Tiziana Palazzo e di Pinuccio Fazio, che nell'incontro di ieri sera hanno ricostruito gli attimi della morte di Sergio Cosmai e Michele Fazio, sono carichi di emozione e patos. In molti tra il pubblico non sono riusciti a trattenere lacrime di commozione, come la stessa Tiziana Palazzo, a distanza di 34 anni ancora molto provata dalla morte del marito. «La storia di mio marito – ha affermato – per alcuni versi è simile a quella delle altre vittime di mafia, in quanto assume quei caratteri tipici di un uomo delle istituzioni, rimasto solo e divenuto facile bersaglio delle mafie. E' proprio questo che non deve più accadere: chi spende la sua vita per lottare la criminalità organizzata non può e non deve essere lasciato solo». Ancora oggi Pinuccio Fazio stenta ad accettare la morte di suo figlio, a causa della quale stava per perdere anche il resto della sua famiglia.
«La disperazione negli anni successivi alla morte di Michele – ha commentato – avevano corroso i rapporti. Mi stavo per separare da mia moglie e sentivo sempre più distanti i miei figli. La reazione è stata forte. In nome di Michele io e mia moglie abbiamo ripreso in mano le nostre vite, spendendole oggi per un percorso di lotta e di contrasto alle mafie. Bari Vecchia è cambiata, oggi si gira liberamente, senza doversi guardare le spalle. Tutto questo è stato possibile anche grazie al sacrificio tragico e doloroso della morte di Michele».

Quest'anno si svolgerà a Padova, come piazza principale, la XXIV Giornata della Memoria e dell'Impegno, che ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie e rinnova in nome di quelle vittime l'impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. "Passaggio a Nord Est, orizzonti di giustizia sociale" è il tema che accompagnerà il 21 marzo, durante il quale i familiari di vittime innocenti delle mafie saranno presenti a Padova e nei tanti luoghi dove si svolgerà la manifestazione. Durante la giornata saranno letti i circa 1000 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell'ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere.
  • presidio Libera Molfetta
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