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L'Associazione Nazionale Bande da Giro studia un protocollo per la ripartenza post Covid

Il presidente Benedetto Grillo: «C'è voglia di recuperare il tempo perduto»

L'associazione di categoria per il settore delle storiche Bande da giro (Associazione Nazionale Bande da Giro), già fondata dagli organizzatori delle principali compagini musicali di Puglia e Campania (e con sede legale a Molfetta), nasce dall'idea di dare nuova vita per il comparto spettacolo dal vivo e dalla necessità di rappresentare le bande che da oltre due secoli animano e garantiscono che sia tramandata la tradizione musicale popolare su tutto il territorio nazionale.

Con l'istituzione dell'associazione si cercherà di favorire ed incentivare le iniziative di carattere musicale e lavorative mirate a sviluppare temi strategici per la musica bandistica. Con il secondo appuntamento "Sfide future delle bande da giro", l'ANBG chiude un primo ciclo di incontri live, importanti e formativi sulla salvaguardia dell'ente banda. Si è parlato, infatti, di futuro con addetti ai lavori esperti e rappresentanti istituzionali che regolamentano le attività civili di questo meraviglioso mondo.

"C'è voglia di recuperare il tempo perduto. C'è voglia di riprendere in mano la situazione – ha dichiarato nel live Benedetto Grillo, Presidente dell'ANBG – Qualche giorno fa un documento di alcune, per fortuna poche Diocesi della Regione Puglia, vietava alle parrocchie di organizzare feste patronali e parrocchiale per tutti 2021. E' stato un fulmine a ciel sereno vedere il Governo centrale pensare ad una, seppur minima ripartenza e le Diocesi (consapevoli dell'indotto turistico-economico che in tali occasioni si crea) bloccare ancora una volta le attività che ci vedono tra i protagonisti togliendo ascolto e speranza. Lo scorso 25 febbraio, – continua Grillo – il presidente della Cep Puglia ci ha accolto per discutere insieme delle tematiche che Diocesi e bande vivono, cercando vie di uscita per i nostri dipendenti con l'attuazione di un protocollo comune che potesse consentire alle feste patronali di svolgersi ed ai nostri lavoratori di tornare a far risuonare il repertorio caro alle nostre terre. Il mio pensiero è subito tornato all'inizio della pandemia. L'ANBG è nata appunto per tutelare tutte le associazioni che fanno attività bandistica e hanno dipendenti. Dobbiamo cancellare l'idea che in italia e ancora meglio nelle nostre terre, colui che fa musica nelle bande lo faccia per eterna gloria. ll mio appello, – conclude Grillo – lo rivolgo a istituzioni politiche e religiose affinché si riuniscano e di comune accordo, nella migliore e più consapevole forma, consentano a Noi di lavorare e di lavorare in sicurezza. Noi non vogliamo vivere di ristori."

L'attenzione verso i professionisti del settore bande è ribadito da Giovanni De Robbio (Segretario dell'Anbima Campania): "La banda è la carta d'identità della nostra storia e della nostra cultura. Noi di Anbima siamo contenti di sapere che ANBG persegue lo stesso obiettivo di salvaguardia del comparto. Un obiettivo importante e soprattutto storico. La pandemia ha solo accentuato il momento di difficoltà delle nostre bande già in essere da tempo. La banda da Giro deve assolutamente essere tutelato. La formazione dei nostri professionisti – continua De Robbio – è fondamentale e noi in Campania stavamo perdendo le cattedre relative ai licei musicali. L'idea che si possano tagliare questi posti, che molto spesso tolgono i ragazzi dalla strada è assolutamente da escludere. È una benedizione quindi la nascita di una associazione come ANBG".

Presente alla tavola rotonda anche il dott. Aldo Patruno, Direttore Generale Cultura e Turismo della Regione Puglia che rimarcando l'importanza, in Puglia, dell'ente banda dichiara: "La parola "Musicanti" mi riporta all'idea dei "Musicanti dei Brema", la fiaba dei fratelli Grimm. Nelle fiabe, così come nell'incubo pandemia, nessuno si salva da solo. Per farlo dobbiamo recuperare la nostra identità. La banda è parte strutturale del sistema culturale italiano e nasce al sud, divenendo un genere assolutamente identificativo delle culture del sud, al centro dell'identità europea. La battaglia con e sulle bande risulta quindi una grande battaglia per la centralità del mezzogiorno in questo paese e nell'Europa. Non c'è Europa senza Italia e non c'è Italia senza Mezzogiorno. Oggi la vera grande sfida è la riaffermare la centralità del Mezzogiorno tramite la cultura e la sua identità. Noi siamo pronti – conclude Patruno – con tutti gli enti regionali a far rivivere nei luoghi, da questa estate, i suoni delle bande con i protocolli approvati l'anno scorso e con tutte le norme di sicurezza che abbiamo già ampiamente collaudato. Hanno funzionato l'anno scorso e funzioneranno quest'anno. Vi prego e vi chiedo di presentarci, il prima possibile, un grande progetto che consenta di dire che la banda è vita, la banda è comunità, la banda è Puglia".
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