
Incendio del chiosco, interviene il Sindaco: «Siamo alla ricerca dei responsabili»
Minervini parla chiaro: «Non resteremo a guardare, siamo fiduciosi nell'operato delle forze dell'ordine»
Molfetta - domenica 19 maggio 2019
11.51
«Sin nell'immediatezza di quanto accaduto la notte scorsa (qui i dettagli), l'Amministrazione è intervenuta, come nostra cultura e prassi consolidata, in piena collaborazione coi Carabinieri per giungere, con ogni mezzo, alla individuazione degli autori e dei responsabili del gesto».
Il sindaco Tommaso Minervini commenta così quanto accaduto nella notte, intorno all'01.30, in via Caduti sul mare, con l'incendio del chiosco di frutta e verdura che si trova lì da anni.
«Siamo assolutamente fiduciosi nell'operato delle forze dell'ordine che - conclude Minervini - stanno mettendo insieme gli episodi criminali e criminogeni che si fondono su dinamiche di gruppetti di atavica memoria, rimasti incapaci di inserirsi nella normale convivenza della comunità molfettese. Per certo non stiamo a guardare».
Infatti tali episodi, pur diminuiti rispetto al passato recente come per esempio gli incendi, dolosi dei chioschi di frutta e verdura su via Terlizzi, a dicembre del 2015, e su via Papa Montini a marzo del 2016, per non citare quelli ancor più diffusi e lontani nel tempo, sono oggi oggetto di attento monitoraggio e indagini.
Il sindaco Tommaso Minervini commenta così quanto accaduto nella notte, intorno all'01.30, in via Caduti sul mare, con l'incendio del chiosco di frutta e verdura che si trova lì da anni.
«Siamo assolutamente fiduciosi nell'operato delle forze dell'ordine che - conclude Minervini - stanno mettendo insieme gli episodi criminali e criminogeni che si fondono su dinamiche di gruppetti di atavica memoria, rimasti incapaci di inserirsi nella normale convivenza della comunità molfettese. Per certo non stiamo a guardare».
Infatti tali episodi, pur diminuiti rispetto al passato recente come per esempio gli incendi, dolosi dei chioschi di frutta e verdura su via Terlizzi, a dicembre del 2015, e su via Papa Montini a marzo del 2016, per non citare quelli ancor più diffusi e lontani nel tempo, sono oggi oggetto di attento monitoraggio e indagini.