
Immobile confiscato alla criminalità, presentato il progetto di fattibilità
Si è tenuta oggi la conferenza stampa a Lama Scotella
Molfetta - lunedì 8 luglio 2019
12.50
Convertire uno spazio da luogo di crimine a luogo di rinascita per ragazzi costretti a vivere in contesti familiari compromessi. Questo è stato l'oggetto della conferenza stampa che si è tenuta oggi presso la sede comunale di Lama Scotella: l'immobile confiscato, situato ai civici 12 e 14 di Arco Catacombe, sarà restituito alla fruibilità della comunità, con iniziative, coordinate dai Servizi sociali. Hanno preso parte alla conferenza il Sindaco di Molfetta Tommaso Minervini, l'Ingegnere Biagio Stoia che ha collaborato con il progettista e Betty Carlucci dei Servizi sociali.
L'ingegnere ha introdotto così il quadro generale della progettualità: «Il recupero di questo bene confiscato alla criminalità ha ottenuto il via libera dal Ministero dell'Interno nel Piano Operativo Nazionale Pon Legalità 2014-2020. Negli ultimi mesi è stato fatto lo studio di fattibilità e sulla base dei rilievi fotografici e planimetrici è stata realizzata una proposta progettuale per la ristrutturazione di questi spazi, che andranno convertiti in un centro servizi per soggetti vulnerabili e a rischio devianza. L'immobile si sviluppa con tre ambienti a pianta pressoché quadrangolare, comunicanti e posti lungo un asse longitudinale, per un totale di circa 70 metri quadri e che vedrà un finanziamento di circa 270mila euro. Attualmente lo stato degli ambienti è precario, con uno stato di degrado diffuso legato al disuso. Nel locale centrale sarà previsto uno sportello di ascolto dedicato per le famiglie coinvolte in percorsi di devianza, il secondo ambiente sarà utilizzato per uno spazio a indirizzo scolastico, con banchi per i bambini che usufruiranno del servizio mentre il terzo locale sarà adibito ad uso di videoteca per gli psicologi».
Per il lato operativo, Betty Carlucci ha spiegato le modalità del piano d'azione: «Il centro sarà attivo cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì, per due ore al mattino con l'attivazione dello sportello d'ascolto e nel pomeriggio per la progettazione dell'attività di sensibilizzazione da attuare sul territorio, anche in collaborazione con le scuole. Verranno creati percorsi di formazione anche con uno spazio di biblioteca dove verranno raccolti libri legati a tematiche di difficoltà sociali e di criminalità. Vogliamo creare spazi supplementari di dialogo per i ragazzi segnalati dai servizi sociali nel tentativo di fornire loro un supporto psicologico e pratico con un costante monitoraggio dei servizi da parte del Comune».
In conclusione, sono arrivate le parole del Sindaco in merito alle finalità di questo progetto di riutilizzo: «L'obiettivo è quello di migliorare la collaborazione con tutte le agenzie educative, dalle scuole alle parrocchie, per lavorare in maniera sinergica per il tessuto sociale della nostra città. Proprio in questa ottica di prevenzione, sarà previsto l'inserimento di ben 59 psicologi che nei prossimi giorni inizieranno il loro periodo di formazione presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Bari in vista del loro inserimento nelle scuole a partire da settembre. Tornando sul progetto in questione oggi, proseguiremo presto con il bando di gara e con il progetto esecutivo e contiamo di attivare il servizio a inizio 2020».
L'ingegnere ha introdotto così il quadro generale della progettualità: «Il recupero di questo bene confiscato alla criminalità ha ottenuto il via libera dal Ministero dell'Interno nel Piano Operativo Nazionale Pon Legalità 2014-2020. Negli ultimi mesi è stato fatto lo studio di fattibilità e sulla base dei rilievi fotografici e planimetrici è stata realizzata una proposta progettuale per la ristrutturazione di questi spazi, che andranno convertiti in un centro servizi per soggetti vulnerabili e a rischio devianza. L'immobile si sviluppa con tre ambienti a pianta pressoché quadrangolare, comunicanti e posti lungo un asse longitudinale, per un totale di circa 70 metri quadri e che vedrà un finanziamento di circa 270mila euro. Attualmente lo stato degli ambienti è precario, con uno stato di degrado diffuso legato al disuso. Nel locale centrale sarà previsto uno sportello di ascolto dedicato per le famiglie coinvolte in percorsi di devianza, il secondo ambiente sarà utilizzato per uno spazio a indirizzo scolastico, con banchi per i bambini che usufruiranno del servizio mentre il terzo locale sarà adibito ad uso di videoteca per gli psicologi».
Per il lato operativo, Betty Carlucci ha spiegato le modalità del piano d'azione: «Il centro sarà attivo cinque giorni a settimana, dal lunedì al venerdì, per due ore al mattino con l'attivazione dello sportello d'ascolto e nel pomeriggio per la progettazione dell'attività di sensibilizzazione da attuare sul territorio, anche in collaborazione con le scuole. Verranno creati percorsi di formazione anche con uno spazio di biblioteca dove verranno raccolti libri legati a tematiche di difficoltà sociali e di criminalità. Vogliamo creare spazi supplementari di dialogo per i ragazzi segnalati dai servizi sociali nel tentativo di fornire loro un supporto psicologico e pratico con un costante monitoraggio dei servizi da parte del Comune».
In conclusione, sono arrivate le parole del Sindaco in merito alle finalità di questo progetto di riutilizzo: «L'obiettivo è quello di migliorare la collaborazione con tutte le agenzie educative, dalle scuole alle parrocchie, per lavorare in maniera sinergica per il tessuto sociale della nostra città. Proprio in questa ottica di prevenzione, sarà previsto l'inserimento di ben 59 psicologi che nei prossimi giorni inizieranno il loro periodo di formazione presso la Facoltà di Psicologia dell'Università di Bari in vista del loro inserimento nelle scuole a partire da settembre. Tornando sul progetto in questione oggi, proseguiremo presto con il bando di gara e con il progetto esecutivo e contiamo di attivare il servizio a inizio 2020».