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Politica
Il presidente del Consiglio comunale: «Accuse ingiuste nei miei confronti»
Le parole di Robert Amato: «Ho sempre tutelato le minoranze. Ma ci sono delle regole»
Molfetta - giovedì 15 maggio 2025
18.05
Il presidente del Consiglio comunale di Molfetta, Robert Amato, ha voluto replicare ad alcune note stampa diffuse dalle opposizioni in merito a quanto accaduto durante il Consiglio di ieri pomeriggio:
"Vengo accusato dalla minoranza di centro sinistra di aver privato il consiglio comunale di quel luogo di confronto democratico e di tradire il dovere istituzionale di affrontare pubblicamente una situazione che ha scosso la città. Ebbene, mi vedo costretto a precisare quelli che sono stati i fatti accaduti ieri e a smentire un'opposizione che a mio parere ha incrinato profondamente i rapporti di fiducia creati con questa presidenza".
"In primis, perché l'ordine del giorno di cui fa riferimento l'opposizione di centro sinistra mi è stato inviato via PEC nella stessa giornata di ieri del 14, senza le firme dei consiglieri comunali, senza un numero di protocollo, a poche ore dal un consiglio comunale con ben nove punti all'ordine del giorno da affrontare molto importanti tra cui il regolamento della Tari e il bilancio, notoriamente due atti di notevole importanza da approvare per il bene della città. A questo punto, sono stato costretto a non poter ricevere l'ordine del giorno presentato, sia perché contro l'articolo 16 del regolamento del consiglio comunale che impone che nessun ordine del giorno può essere presentato nello stesso consiglio comunale, se non attinente a un ordine del giorno già previsto nella convocazione, ed allora, proprio per tutelare quella richiesta di ordine del giorno e salvaguardare quel confronto che dovrebbe essere sereno e in seduta dedicata, suggerivo ai richiedenti con immediata comunicazione, citando l'articolo 8 del regolamento del consiglio comunale, di riformulare una richiesta di convocazione firmata da un terzo dei consiglieri con il medesimo ordine del giorno in modo che, entro 10 giorni da quella stessa richiesta, io avessi potuto convocare un consiglio comunale dedicato".
"Quanto invece a ciò che è accaduto in aula, dove vi è stata una sospensione sul fatto grave del consigliere Spaccavento, mi vedo costretto a riportare i fatti accaduti anche in relazione ad una commissione capigruppo, convocata prima del consiglio comunale, al fine di accordarsi sull'ordine dei lavori. Da sempre ho cercato di essere un presidente che ha tutelato le minoranze, derogando spesse volte al regolamento, proprio per non venir meno a quel ruolo di tutela in cui io credo e che, anche questa volta, nonostante l'irrituale richiesta di ben quattro fatti gravi, di cui uno colpiva gravemente un Consigliere Comunale presente in aula, ho accettato di concederli, con un accordo nella commissione affari istituzionali, che non ci sarebbero stati riferimenti precisi a fatti circostanziati o a persone proprio perché si era in un assise di consiglio comunale e non in un'aula di tribunale".
"Ho altresì specificato nella commissione affari istituzionali che, se ci fossero stati dei riferimenti personali e circostanziati negli interventi, avrei dovuto sospendere la seduta e riprendere a porte chiuse, proprio come disposto dagli articoli 5 e 6 del regolamento del consiglio comunale che disciplinano le sedute pubbliche e quelle segrete. Durante il fatto grave del consigliere Spaccavento, prima di sospendere la seduta, lo stesso veniva ammonito per ben due volte al rispetto degli accordi presi precedentemente e purtroppo alla terza volta in cui questo accordo è mancato, sono stato costretto, a malincuore, a sospendere la seduta e ordinare la ripresa della stessa a porte chiuse qualora il consigliere Spaccavento avesse voluto terminare il suo intervento".
"Sono rammaricato per le offese che il consigliere Spaccavento ha ricevuto durante la sospensione della seduta e a lui va la mia comprensione e solidarietà perché non si dovrebbe mai trascendere da quello che il ruolo di rappresentante della città ci impone. Nel corso della mia legislatura ho sempre consentito alle opposizioni di esprimere, attraverso l'uso dei fatti gravi, quelle che erano le loro rimostranze verso l'amministrazione. Ho sempre concesso tempo e modo ai consiglieri di opposizione di potersi esprimere senza mai negare la parola o interrompere qualsivoglia consigliere, ma nella seduta di ieri ritengo si sia arrivati ad un uso distorto dello stesso, in maniera indiscriminata e con tempistiche di intervento molto elevate, al pari di un intervento di discussione generale o dichiarazione di voto, laddove la prassi è sempre stata quella di concedere il fatto grave ma con consapevolezza di speditezza e brevità degli interventi".
"Ed è stato usato ben sapendo che l'amministrazione non avrebbe potuto replicare come appunto disciplina l'articolo 14 del regolamento del consiglio comunale a cui mi sono attenuto.
Per tutte queste ragioni respingo al mittente il tentativo di una parte dell'opposizione di accusare questa presidenza di aver rifiutato il confronto e di aver impedito e tolto la parola ai consiglieri comunali. Ciò non di meno da parte di questa presidenza si riscontra il venir meno, dopo quanto accaduto nel consiglio comunale di ieri, con una parte dell'opposizione, di un rapporto di fiducia e lealtà consolidatosi nel tempo. Rimango, comunque, sempre a disposizione di tutti i consiglieri comunali e non verrò meno mai al mio ruolo di tutela di tutte le parti, minoranza e maggioranza, principio in cui credo fortemente. Continuerò, altresì, a essere parte terza e arbitro neutrale, come sempre fatto nella mia legislatura, ma non più derogando i regolamenti, bensì seguendoli pedissequamente".
"Vengo accusato dalla minoranza di centro sinistra di aver privato il consiglio comunale di quel luogo di confronto democratico e di tradire il dovere istituzionale di affrontare pubblicamente una situazione che ha scosso la città. Ebbene, mi vedo costretto a precisare quelli che sono stati i fatti accaduti ieri e a smentire un'opposizione che a mio parere ha incrinato profondamente i rapporti di fiducia creati con questa presidenza".
"In primis, perché l'ordine del giorno di cui fa riferimento l'opposizione di centro sinistra mi è stato inviato via PEC nella stessa giornata di ieri del 14, senza le firme dei consiglieri comunali, senza un numero di protocollo, a poche ore dal un consiglio comunale con ben nove punti all'ordine del giorno da affrontare molto importanti tra cui il regolamento della Tari e il bilancio, notoriamente due atti di notevole importanza da approvare per il bene della città. A questo punto, sono stato costretto a non poter ricevere l'ordine del giorno presentato, sia perché contro l'articolo 16 del regolamento del consiglio comunale che impone che nessun ordine del giorno può essere presentato nello stesso consiglio comunale, se non attinente a un ordine del giorno già previsto nella convocazione, ed allora, proprio per tutelare quella richiesta di ordine del giorno e salvaguardare quel confronto che dovrebbe essere sereno e in seduta dedicata, suggerivo ai richiedenti con immediata comunicazione, citando l'articolo 8 del regolamento del consiglio comunale, di riformulare una richiesta di convocazione firmata da un terzo dei consiglieri con il medesimo ordine del giorno in modo che, entro 10 giorni da quella stessa richiesta, io avessi potuto convocare un consiglio comunale dedicato".
"Quanto invece a ciò che è accaduto in aula, dove vi è stata una sospensione sul fatto grave del consigliere Spaccavento, mi vedo costretto a riportare i fatti accaduti anche in relazione ad una commissione capigruppo, convocata prima del consiglio comunale, al fine di accordarsi sull'ordine dei lavori. Da sempre ho cercato di essere un presidente che ha tutelato le minoranze, derogando spesse volte al regolamento, proprio per non venir meno a quel ruolo di tutela in cui io credo e che, anche questa volta, nonostante l'irrituale richiesta di ben quattro fatti gravi, di cui uno colpiva gravemente un Consigliere Comunale presente in aula, ho accettato di concederli, con un accordo nella commissione affari istituzionali, che non ci sarebbero stati riferimenti precisi a fatti circostanziati o a persone proprio perché si era in un assise di consiglio comunale e non in un'aula di tribunale".
"Ho altresì specificato nella commissione affari istituzionali che, se ci fossero stati dei riferimenti personali e circostanziati negli interventi, avrei dovuto sospendere la seduta e riprendere a porte chiuse, proprio come disposto dagli articoli 5 e 6 del regolamento del consiglio comunale che disciplinano le sedute pubbliche e quelle segrete. Durante il fatto grave del consigliere Spaccavento, prima di sospendere la seduta, lo stesso veniva ammonito per ben due volte al rispetto degli accordi presi precedentemente e purtroppo alla terza volta in cui questo accordo è mancato, sono stato costretto, a malincuore, a sospendere la seduta e ordinare la ripresa della stessa a porte chiuse qualora il consigliere Spaccavento avesse voluto terminare il suo intervento".
"Sono rammaricato per le offese che il consigliere Spaccavento ha ricevuto durante la sospensione della seduta e a lui va la mia comprensione e solidarietà perché non si dovrebbe mai trascendere da quello che il ruolo di rappresentante della città ci impone. Nel corso della mia legislatura ho sempre consentito alle opposizioni di esprimere, attraverso l'uso dei fatti gravi, quelle che erano le loro rimostranze verso l'amministrazione. Ho sempre concesso tempo e modo ai consiglieri di opposizione di potersi esprimere senza mai negare la parola o interrompere qualsivoglia consigliere, ma nella seduta di ieri ritengo si sia arrivati ad un uso distorto dello stesso, in maniera indiscriminata e con tempistiche di intervento molto elevate, al pari di un intervento di discussione generale o dichiarazione di voto, laddove la prassi è sempre stata quella di concedere il fatto grave ma con consapevolezza di speditezza e brevità degli interventi".
"Ed è stato usato ben sapendo che l'amministrazione non avrebbe potuto replicare come appunto disciplina l'articolo 14 del regolamento del consiglio comunale a cui mi sono attenuto.
Per tutte queste ragioni respingo al mittente il tentativo di una parte dell'opposizione di accusare questa presidenza di aver rifiutato il confronto e di aver impedito e tolto la parola ai consiglieri comunali. Ciò non di meno da parte di questa presidenza si riscontra il venir meno, dopo quanto accaduto nel consiglio comunale di ieri, con una parte dell'opposizione, di un rapporto di fiducia e lealtà consolidatosi nel tempo. Rimango, comunque, sempre a disposizione di tutti i consiglieri comunali e non verrò meno mai al mio ruolo di tutela di tutte le parti, minoranza e maggioranza, principio in cui credo fortemente. Continuerò, altresì, a essere parte terza e arbitro neutrale, come sempre fatto nella mia legislatura, ma non più derogando i regolamenti, bensì seguendoli pedissequamente".