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Scuola e Lavoro

"Orti in città", i doni della terra alla Caritas diocesana

Concluso il progetto: coinvolti l'ITET Salvemini e la scuola media Poli

Con la consegna dei prodotti ortofrutticoli presso la Caritas diocesana si è svolta un'altra fase importante del progetto "Orti in città" che ha visto impegnati gli studenti del corso per Geometri dell'ITET "G. Salvemini" di Molfetta insieme agli allievi della Scuola Media Poli. Facciamo un passo indietro e facciamoci raccontare da chi ha vissuto in prima persona l' esperienza le varie fasi in cui si è articolato il progetto.

In qualità di referente del progetto,professoressa Filomena de Gennaro, cosa ha rappresentato "Orti in città" per i ragazzi?
"Una delle grandi novità del progetto svolto quest'anno è stata la sfida di accogliere presso l'orto allievi delle scuole medie ai quali i nostri alunni hanno fatto da docenti e tutor proponendo loro attività teorico-pratiche sulle varie pratiche agricole con l'obiettivo di trasmettere competenze e sensibilizzare al tema della sostenibilità ambientale economica e sociale".

E' la prima volta che viene posto in essere questo progetto?
"Già due anni fa la nostra scuola ha avviato la sperimentazione degli orti cittadini. Tale scelte si inseriscono in una costante attenzione rivolta dal nostro istituto ai temi dell'ecologia in particolare del corso Costruzioni, Ambiente e Territorio (quello per Geometri) la cui dicitura esprime abbastanza chiaramente la caratterizzazione "ecologica" di tale indirizzo".

Cosa ricorderanno i ragazzi di questi incontri trascorsi a prendersi cura dell'orto?
"I ragazzi sono stati colpiti dalle difficoltà incontrate nel condurre l'orto con metodi biologici (tra cui gli attacchi delle formiche, delle lumache e degli insetti e l'invadenza delle erbe infestanti). Si sono attivati anche autonomamente per scoprire e sperimentare metodi alternativi per combattere tali avversità. Se passeggiate nell'orto troverete delle bottiglie con esche per le lumache e delle piantine circondate da posa di caffè. Io e il collega, entrambi agronomi, abbiamo lasciato che sperimentassero, convinti che la curiosità sia alla base di qualsiasi conoscenza".

Erano soddisfatti a vedere il frutto del loro lavoro quando hanno messo in cassetta broccoletti, cicorie, finocchi e ravanelli?
"Non c'è dubbio che la raccolta è stata tra le fasi più emozionanti, ma sono stati contenti anche di vedere il frutto del loro lavoro negli occhi degli alunni a cui hanno fatto da tutor e che hanno risposto con grande interesse e partecipazione".

A raccolto ultimato gli studenti hanno donato il frutto delle loro fatiche alle mense sociali tra cui la Casa di Accoglienza Caritas intitolata a Don Tonino Bello.

Il presidente della struttura, il professor Mimmo Pisani, è rimasto quasi sbalordito quando ha visto arrivare in corteo con striscioni e cassette di prodotti ortofrutticoli oltre 90 giovani studenti.Come si è svolta la cerimonia di consegna e cosa vi ha lasciato dentro?
"Abbiamo pensato a questo momento come la consegna di un dono per le persone meno fortunate ma anche per tutti i volontari che quotidianamente si impegnano per affrontare le emergenze sociali della nostra città interpretando i nostri buoni propositi. L'aspetto simbolico della consegna va ben oltre il valore e la quantità dei prodotti risposti nelle cassette, adornate con pazienza e cura apposta per richiamare l'idea del dono".
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