Ex Convento Cappuccini
Ex Convento Cappuccini

Fondo Azzollini e Convento dei Cappuccini: i pareri sul progetto di valorizzazione

Le dichiarazioni salienti in merito agli interventi nel sito archeologico

Durante la presentazione del Progetto di valorizzazione dell'insediamento neolitico del Fondo Azzollini e restauro conservativo dell'ex convento Sancta Sanctorum dei Cappuccini, i partecipanti sono stati chiamati a ragionare sul bene archeologico oggetto di valorizzazione, attualmente non fruibile, attraverso un'indagine a più voci, che ha fatto emergere pensieri, considerazioni, spunti di lavoro, ha permesso di delineare la percezione attuale del bene da parte della cittadinanza e la visione futura.

In primis è intervenuto l'arch. Catalano, progettista:
"Il progetto muove dalla consapevolezza del fatto che il sito si sia arricchito del Convento ex cappuccini. L'occasione ci ha spinto a voler connettere le tre aree: la dolina, il Fondo Azzollini e il convento.Si è cercato di creare dei percorsi di visita che toccassero i 3 siti: la dolina è collegata con il fondo azzollini, integrandolo con le emergenze ritrovate nel Fondo Azzollini. Da una verifica, il fondo azzollini versano in forte degrado e infatti la tettoia e crollata. La tettoia ha caratteri specifici, con struttura autoportante, poggiata sul terreno. Si è optato per l'acciaio corten, utilizzato molto negli interventi di restauro".

Poi l'intervento dell'arch. De Chirico:
"Il convento è un posto da preservare e conservare. Il progetto prevede interventi di restauro conservativo. Gli impianti saranno adeguati alle normative vigenti. Saranno fruibili gli spazi superiori anche da persone diversamente abili (installazione di piattaforma elevatrice). Gli interventi, in sostanza, parlano uno stesso linguaggio: nessuna demolizione delle strutture antiche, solo adeguamento della struttura. Altro intervento è il ripristino dell'hortus conclusus, bonificato dalle essenze vegetali che possono essere rimosse".

A seguire, l'intervento dell'arch. Rutigliano:
"Altro punto del progetto sono le dotazioni tecnologiche del sito. L'area del Pulo non è facilmente accessibile a tutti pertanto, mediante l'utilizzo di supporti tecnologici, il sito sarà caricato su una piattaforma con la quale potranno interagire giovani e curiosi in generale. Il convento sarà utilizzato in questa maniera: la cappella sarà utilizzata come spazio polifunzionale. La sala è lasciata libera, aperta a potenziali altre funzioni".

Sono poi emerse le seguenti idee e proposte:

Vito d'Ingeo:
"Rispetto all'intervento del solaio si evidenzia che negli anni passati non si è avuta la possibilità di fruirne adeguatamente per questioni di sicurezza. Sarebbe interessante ricostruire la storia del convento anche facendo riferimento ai proprietari pertanto si richiede il ripristino del teatrino, in omaggio alla figure di Enrico e Giacinto Panunzio. Si propone di riacquistare le attrezzature che componevano il teatrino".

Betta Mongelli
"Dal 2007 al 2014 abbiamo registrato 25000 visitatori pertanto il sito è stato sempre visitato anche senza nuovi reperti. Ho lavorato per questi beni, anche come amministratore. I fili si stanno riannodando con i precedenti finanziamenti pertanto ora prendiamo atto della proposta del progetto. Nella fase esecutiva sarà necessario continuare il percorso partecipativo. Il problema di fondo sarà "gestire" il bene, abbiamo un percorso che si sta chiudendo sul percorso della preistoria. Le consegne della gestione devono prevedere bandi pubblici. Le proposte fatte sono interessanti, forse vanno riviste le destinazione d'uso del convento. Rivalutare il convento e riportarlo alla sua antica funzione. La Panunzio, antica proprietaria, ha chiesto che uno spazio fosse dedicato alla memoria di suo padre. De Pinto ha messo in evidenza aspetti importanti che potranno essere valutati in fase esecutiva".

Marco Di Stefano (Legambiente):
"Rimettiamo in campo una nostra richiesta: è necessaria una co-progettazione. Si deve ragionare sulla visione e gestione di tutta l'intera struttura.l'ex convento è il punto nevralgico di una visione più ampia. Una visione di quello spazio potenzialmente collegato alle facoltà universitarie. Idea di centro studi strutturato. La realtà aumentata come elemento di immaginazione. Artt. 55 e 57 codice terzo settore. si deve mettere in campo un tavolo di progettazione per ragionare sui "saperi informati", con chi negli ultimi venti anni ha elaborato studi sul sito del pulo".

Avv. Davide De Gennaro (Pro Loco)
"Considerazione di tipo affettivo. Il Pulo è di Molfetta, ha una dimensione affettiva per ciascun molfettese. Il progetto deve arrivare a compimento, non deve essere un esercizio di tipo culturale. Sulla utilizzabilità dei siti, invito a non spaventarsi se i siti sono fisicamente separati. La moltiplicazione dei siti comporta la moltiplicazione dei turisti. Bisogna far emergere questa dimensione".

Alessia Amato (Archeologa)
"Al netto del progetto, penso che vi sia molto da definire, una dimensione importante è la connessione con il territorio: mantenere salda l'attenzione di "vista ampia" rispetto agli altri siti di caratterizzazione neolitica. È​ auspicabile una rete di scambio con altri siti per una caratterizzazione archeologica del nostro territorio. Aggiungo anche la possibilità di digitalizzazione storica o di archivio dei documenti e reperti. Turismo didattico".
  • progetti culturali
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