Un'aula del Tribunale
Un'aula del Tribunale
Cronaca

Ferimento Squeo, il 35enne «Gianvito» non sparò con l'intenzione di uccidere

Vito Magarelli, ai domiciliari, ha patteggiato una pena a 3 anni: l'accusa di tentato omicidio è stata derubricata in lesioni

La pesante accusa di tentato omicidio di Leonardo Squeo, per la quale un anno fa era finito in manette e poi agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, è stata derubricata in lesioni, un reato per il quale Vito Magarelli, detto «Gianvito», ha patteggiato una pena a 3 anni di reclusione dinanzi al Tribunale di Trani.

I fatti risalgono al 10 agosto 2021, quando in piazza Paradiso, il 44enne, già noto, fu colpito all'addome da alcune coltellate e poi da un colpo d'arma da fuoco al piede destro esploso da una pistola calibro 7.65. Il ferito riuscì a trascinarsi sino in via Bixio, dove, raggiunto da alcuni conoscenti, fu trasportato in ospedale. Per quell'episodio, due mesi dopo, i Carabinieri della locale Compagnia arrestarono due cugini omonimi, Vito Magarelli, di 49 e 35 anni, accusati di tentato omicidio.

«Gianvito» fu portato nel carcere di Trani. A dicembre il Tribunale su istanza dei suoi avvocati, Michele Salvemini e Giuseppe Germinario, lo confinò ai domiciliari sulla base della riqualificazione del Riesame del reato di tentato omicidio in lesioni perché era «dubbia» la sua volontà di uccidere Squeo. La difesa ha poi inviato al Tribunale un'istanza di patteggiamento a 3 anni per lesioni, detenzione e porto d'arma da sparo, ricevendo il «no» del pubblico ministero Roberta Moramarco.

Il 30 novembre scorso, infine, dopo la rapida istruzione dibattimentale e nonostante la richiesta di condanna a 18 anni di carcere, il Tribunale di Trani (presidente Luca Buonvino), accogliendo la richiesta della difesa, ha derubricato il reato di tentato omicidio in lesioni e ha applicato la pena di 3 anni di carcere e 6mila euro di multa nei confronti di «Gianvito» perché, come si legge, «può ragionevolmente dedursi che alcun contributo l'imputato fornì all'accoltellamento dello Squeo».

Il 35enne «non c'era quando il cugino inflisse la prima coltellata e non partecipò al secondo frangente della condotta del cugino che colpì nuovamente lo Squeo». Secondo i giudici di Trani «le condotte vanno distinte». La zona del corpo in cui Squeo fu colpito dal proiettile inoltre, era «del tutto periferica e ben distante dalla zona vitale». Una circostanza, proprio quest'ultima, che rende «verosimile l'ipotesi che l'intenzione fosse proprio quella di ferire in quel punto e non di uccidere».

Infine, «se l'intenzione era quella di uccidere», il 35enne «avrebbe potuto esplodere altri colpi all'indirizzo della vittima, cosa che non accadde». Sul fatto, quindi, è stato posto un primo punto fermo. Vito Magarelli non è responsabile di tentato omicidio, mentre diversa è la posizione di suo cugino che ha scelto l'abbreviato.
  • Michele Salvemini
  • Vito Magarelli
  • Giuseppe Germinario
Altri contenuti a tema
Esami di guida col trucco: dodici condannati, anche un 37enne di Molfetta Esami di guida col trucco: dodici condannati, anche un 37enne di Molfetta L'uomo, Vito Magarelli, dovrà scontare 1 anno di reclusione, ma ricorrerà in Appello. Confiscate le patenti di tutti gli imputati
Omicidio De Gennaro, Salvemini: «Prudenza e basta speculazioni» Omicidio De Gennaro, Salvemini: «Prudenza e basta speculazioni» L'avvocato della famiglia della vittima invita «tutti a lasciare al processo che verrà l'accertamento dei motivi del fatto»
Guerriglia urbana di Capodanno: un 17enne lascia la comunità e torna a casa Guerriglia urbana di Capodanno: un 17enne lascia la comunità e torna a casa Per il Riesame «è indubbio che il minore appariva sulla scena dopo che la maggior parte degli ordigni era esplosa»
Guerriglia urbana a Capodanno, il Riesame smussa le ordinanze cautelari Guerriglia urbana a Capodanno, il Riesame smussa le ordinanze cautelari Raffica di provvedimenti decisi dal Tribunale sulle richieste di scarcerazione degli avvocati. In tre passano dal carcere ai domiciliari
Tentato omicidio Squeo, 50enne condannato a 5 anni e 4 mesi Tentato omicidio Squeo, 50enne condannato a 5 anni e 4 mesi Emessa la sentenza, nel processo col rito abbreviato, per Vito Magarelli accusato dell'episodio avvenuto nel 2021
Spaccio di droga, armi e furti a Molfetta: i primi indagati restano in silenzio Spaccio di droga, armi e furti a Molfetta: i primi indagati restano in silenzio Tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere durante gli interrogatori di garanzia. Si prosegue oggi
Spaccio di droga in famiglia: marito, moglie e figli tornano in libertà Spaccio di droga in famiglia: marito, moglie e figli tornano in libertà Revocato il carcere: tutti hanno ammesso gli addebiti, riferendo di aver iniziato a lavorare per cambiare la loro vita. Lunedì il Riesame
Lo spaccio di droga a Molfetta, una questione di famiglia. Tutti in manette Lo spaccio di droga a Molfetta, una questione di famiglia. Tutti in manette Antonio Minervini era stato sorpreso nel 2021 con un panetto di hashish. Ora nei guai sono finiti anche le moglie e i suoi figli
© 2001-2024 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.