Elezioni, botta e risposta in tv. la Grasta: «ci definiscono ciambotto». Amato: «mi piace la frittura mista»

Botta e risposta tra Pino Amato e Roberto la Grasta. La foto insieme, gli applausi, i tifosi (da casa) dinanzi la tv. Ma soprattutto il politically correct tra avversari che di fatto non sono colleghi di partito. Non un comizio politico, quindi, bensì uno spettacolo televisivo. Il confronto tv di Teleregione nello Speciale Amministrative tra Pino Amato e Roberto la Grasta, dopo l'esito del voto di domenica 11 giugno, è il classico duello all'americana: regole rigide e tanti spot (non pubblicitari ma elettorali), come da copione. Ma non mancano i messaggi politici: dalla Natalicchio alla città, dal centrodestra al centrosinistra, dalla sanità al porto, fino agli elettori. Entrambi – per dirla in gergo calcistico – prima giocano in difesa: puntano a controllare il risultato. E ci riescono.

la Grasta (Pd), prova ad attaccare, ma anche a non prenderle. Fa una bella figura. Amato (Udc), invece, non ha nulla da perdere e va all'assalto del dem sperando nell'effetto sorpresa alle urne del 25 giugno. Per quanto riguarda i temi affrontati nel confronto, invece, le opinioni sono varie e più o meno discordanti. la Grasta promuove il suo partito e il risultato raggiunto alle elezioni: «Il Pd non ha perso la bussola. Raggiungiamo in una situazione di crisi conclamata il miglior risultato storico è riuscito comunque ad essere il partito trainante all'interno della coalizione».

Amato invece lo boccia solennemente enfatizzando il risultato del centrodestra: «Siamo partiti un po' in ritardo da appena un mese e mezzo, ma la città ha risposto positivamente. La città guarda con attenzione la candidatura di Isabella de Bari, un viso nuovo che non ha mai fatto politica. Una donna con le idee chiare che saprà amministrare la città».

Dopo un'esternazione del leader dello Scudo crociato che ha paragonato la coalizione di Tommaso Minervini ad una frittura mista. Pronta la replica di Roberto la Grasta: «È vero ci definiscono ciambotto o frittura mista - ha dichiarato - ma Molfetta non passa solo per la raccolta porta a porta e per il Piano delle Coste. Non dimentichiamo che Molfetta ha anche il Porto lasciato lì con dei problemi. La politica e la Magistratura devono restare due cose ben distinte».

In totale disaccordo, invece, sul caso Porto Commerciale: «Noi ci chiediamo - dice la Grasta - considerata la grave conflittualità di interessi del candidato sindaco Isabella de Bari cosa accadrà se il centrodestra dovesse vincere la competizione elettorale, come si comporterebbe in quel caso dinanzi ad una costituzione di parte civile del Comune di Molfetta per il Porto. La differenza tra civiltà e barbarie è per noi un punto di forza». Ma Amato non ci sta: «L'amministrazione Natalicchio - risponde - ha abbandonato il Porto. Le vicende giudiziarie faranno il loro corso. Su questa questione tutti sanno che il Porto ripartirebbe solo con la vittoria di Isa de Bari».