
Covid, Draghi presenta il Decreto Sostegni: «Prima risposta alla crisi economica»
Le parole del Premier in conferenza stampa
Molfetta - venerdì 19 marzo 2021
21.10
Nella giornata di oggi il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al tanto atteso Decreto Sostegni, primo passo concreto del nuovo Governo per contrastare la forte crisi economica innescata dall'emergenza Covid e dalla nuova zona rossa generalizzata che è stata nuovamente istituita in gran parte d'Italia. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha presentato in conferenza stampa il nuovo decreto.
«Questo decreto è una risposta significativa e molto consistente alle povertà e alle imprese, è parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare. L'obiettivo è dare più soldi possibile a tutti, più velocemente possibile e quanti più soldi possibile. Grandi risorse saranno messe a disposizione del settore turistico, essendo previsto un sostegno pari a circa 1,7 miliardi».
«In particolare, 700 milioni sono destinati al turismo di montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni agli stagionali (lavoratori stagionali, Partite Iva, lavoratori autonomi del turismo, personale delle terme) e 100 milioni alle fiere. In più, sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati. Inoltre è prevista anche una quota parte dei 10 miliardi a fondo perduto».
«L'obiettivo è l'abbandono dei codici Ateco - ha spiegato Draghi - e velocizzare i pagamenti che inizieranno l'8 aprile. Per le imprese sono stanziati 11 miliardi. Ora è necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità».
«Durante le consultazioni preliminari mi è stato chiesto da molti partiti cosa pensassi del Mes, ho risposto che occorre anche in questo essere pragmatici: al momento il livello dei tassi di interessi è tale che prendere il Mes non è prioritario. In più è essenzialmente investito nella sanità, quando avremo un piano sanità condiviso dal parlamento e dall'opinione pubblica allora ci chiederemo se vale la pena, prenderlo senza avere un piano può significare buttare via i soldi» ha aggiunto.
«Il mondo della scuola sarà il primo a riaprire - ha specificato il Premier - se la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media perché siamo consapevoli di tutte le difficoltà connesse alla didattica a distanza, soprattutto per gli studenti di giovane età».
«Lo "stralcio" delle cartelle prevede un importo contenuto di 5.000 euro che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie. E questo permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione anche in modo più efficiente». Draghi ha definito la norma un «condono» che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito «e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati».
«A breve saremo molto più forti anche sul piano vaccini. Arriveremo a 500mila dosi al giorno ad aprile e l'obiettivo è aumentarla e portarla a cifre più alte in maggio e giugno. Poi speriamo di non avere imprevisti sulle forniture di vaccini ma tutto il governo e l'Italia è in grande fermento e attività. I siti vaccinali continuano ad aumentare, solo in questi giorni sono aumentati del 25%. Bisogna essere pratici, si cerca di stare insieme ma qui si tratta della salute, se il coordinamento europeo funziona bisogna seguirlo, se non funziona bisogna andare per conto proprio. Lo ha detto la Merkel, lo dico anche io adesso» ha concluso Draghi.
«Questo decreto è una risposta significativa e molto consistente alle povertà e alle imprese, è parziale ma il massimo che abbiamo potuto fare. L'obiettivo è dare più soldi possibile a tutti, più velocemente possibile e quanti più soldi possibile. Grandi risorse saranno messe a disposizione del settore turistico, essendo previsto un sostegno pari a circa 1,7 miliardi».
«In particolare, 700 milioni sono destinati al turismo di montagna (impianti risalita, maestri sci, attività commerciali, baite, affitti sci), 900 milioni agli stagionali (lavoratori stagionali, Partite Iva, lavoratori autonomi del turismo, personale delle terme) e 100 milioni alle fiere. In più, sarà destinata al settore una quota parte del maxi fondo da 200 milioni destinato alle imprese di ristorazione nei centri storici e specializzata in eventi privati. Inoltre è prevista anche una quota parte dei 10 miliardi a fondo perduto».
«L'obiettivo è l'abbandono dei codici Ateco - ha spiegato Draghi - e velocizzare i pagamenti che inizieranno l'8 aprile. Per le imprese sono stanziati 11 miliardi. Ora è necessario accompagnare le imprese e i lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia, questo è un anno in cui non si chiedono soldi, si danno soldi, verrà il momento di guardare al debito ma non è questo il momento, di pensare al Patto di stabilità».
«Durante le consultazioni preliminari mi è stato chiesto da molti partiti cosa pensassi del Mes, ho risposto che occorre anche in questo essere pragmatici: al momento il livello dei tassi di interessi è tale che prendere il Mes non è prioritario. In più è essenzialmente investito nella sanità, quando avremo un piano sanità condiviso dal parlamento e dall'opinione pubblica allora ci chiederemo se vale la pena, prenderlo senza avere un piano può significare buttare via i soldi» ha aggiunto.
«Il mondo della scuola sarà il primo a riaprire - ha specificato il Premier - se la situazione dei contagi lo permetterà. Sarà la prima attività a essere riaperta, riprendendo perlomeno la frequenza scolastica fino alla prima media perché siamo consapevoli di tutte le difficoltà connesse alla didattica a distanza, soprattutto per gli studenti di giovane età».
«Lo "stralcio" delle cartelle prevede un importo contenuto di 5.000 euro che corrisponde ad un netto di circa 2.500 euro tra interessi e sanzioni varie. E questo permette all'amministrazione di perseguire la lotta all'evasione anche in modo più efficiente». Draghi ha definito la norma un «condono» che però sarà limitato ad una piccola platea, sotto un certo reddito «e forse con minore disponibilità economica. Avrà impatti molto molto limitati».
«A breve saremo molto più forti anche sul piano vaccini. Arriveremo a 500mila dosi al giorno ad aprile e l'obiettivo è aumentarla e portarla a cifre più alte in maggio e giugno. Poi speriamo di non avere imprevisti sulle forniture di vaccini ma tutto il governo e l'Italia è in grande fermento e attività. I siti vaccinali continuano ad aumentare, solo in questi giorni sono aumentati del 25%. Bisogna essere pratici, si cerca di stare insieme ma qui si tratta della salute, se il coordinamento europeo funziona bisogna seguirlo, se non funziona bisogna andare per conto proprio. Lo ha detto la Merkel, lo dico anche io adesso» ha concluso Draghi.