
Coronavirus, Conte conferma: tutti in casa almeno fino al 13 aprile
Nuovo DPCM che proroga le misure restrittive per limitare il contagio
Molfetta - mercoledì 1 aprile 2020
21.19
Pasqua e Pasquetta in casa per contrastare la diffusione in Italia del Coronavirus: tutto come previsto. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nel corso della conferenza stampa serale di aver firmato il nuovo D.P.C.M. che proroga le restrizioni finora stabilite dal Governo, e valide per tutta la penisola, fino al 13 aprile.
La disposizione era già stata annunciata quest'oggi in Senato dal Ministro della Salute Roberto Speranza e ha trovato concreta attuazione con il decreto appena sottoscritto: «Non siamo nelle condizioni di allentare la stretta sulle disposizioni, né nella condizione di poter iniziare a tracciare una prospettiva diversa. - ha dichiarato Conte - Per questo ho firmato la proroga dell'attuale regime fino al 13 aprile. Chiediamo un ulteriore sforzo e sacrificio a tutto il Paese, ma se smettessimo di rispettare le regole ed iniziassimo ad allentare ora, tutti gli sforzi fin qui fatti sarebbero vani e pagheremmo un prezzo altissimo. Il costo sociale, psicologico ed economico fin qui pagato ripartirebbe da zero».
«C'è una sparuta minoranza di persone - prosegue il Premier - che non rispettano le regole. Abbiamo imposto sanzioni aspre per evitare che si possa comportare un danno nei confronti degli altri e perché dobbiamo del rispetto a tutti coloro che si stanno esponendo al rischio mandando avanti il Paese e il comparto sanitario. Dovremo vivere la Pasqua in regime restrittivo ma questo ci consentirà di iniziare a valutare, per tramite degli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, una prospettiva. Quando la valutazione della curva epidemiologica da parte degli esperti ce lo permetterà, inizieremo ad allentare le misure e ad entrare nella fase due di questa emergenza, per poi avanzare nella fase tre, quella di uscita dall'emergenza, ripristino della nostra quotidianità e ricostruzione della nostra realtà sociale ed economica».
Al termine della conferenza stampa, in risposta ai giornalisti intervenuti, Conte ha anche tenuto a dare precisazioni in merito alla circolare del Viminale circa le passeggiate con i bambini. «Non abbiamo autorizzato il passeggio dei bambini. Quella trasmessa ieri è stata solo una circolare interpretativa delle norme già in vigore. Non concediamo ai genitori di andare a spasso coi propri figli, semplicemente ammettiamo che, per esigenza, un genitore possa portare con sé il proprio figlio quando esce per commissioni inderogabili o per fare la spesa».
La disposizione era già stata annunciata quest'oggi in Senato dal Ministro della Salute Roberto Speranza e ha trovato concreta attuazione con il decreto appena sottoscritto: «Non siamo nelle condizioni di allentare la stretta sulle disposizioni, né nella condizione di poter iniziare a tracciare una prospettiva diversa. - ha dichiarato Conte - Per questo ho firmato la proroga dell'attuale regime fino al 13 aprile. Chiediamo un ulteriore sforzo e sacrificio a tutto il Paese, ma se smettessimo di rispettare le regole ed iniziassimo ad allentare ora, tutti gli sforzi fin qui fatti sarebbero vani e pagheremmo un prezzo altissimo. Il costo sociale, psicologico ed economico fin qui pagato ripartirebbe da zero».
«C'è una sparuta minoranza di persone - prosegue il Premier - che non rispettano le regole. Abbiamo imposto sanzioni aspre per evitare che si possa comportare un danno nei confronti degli altri e perché dobbiamo del rispetto a tutti coloro che si stanno esponendo al rischio mandando avanti il Paese e il comparto sanitario. Dovremo vivere la Pasqua in regime restrittivo ma questo ci consentirà di iniziare a valutare, per tramite degli esperti del Comitato Tecnico Scientifico, una prospettiva. Quando la valutazione della curva epidemiologica da parte degli esperti ce lo permetterà, inizieremo ad allentare le misure e ad entrare nella fase due di questa emergenza, per poi avanzare nella fase tre, quella di uscita dall'emergenza, ripristino della nostra quotidianità e ricostruzione della nostra realtà sociale ed economica».
Al termine della conferenza stampa, in risposta ai giornalisti intervenuti, Conte ha anche tenuto a dare precisazioni in merito alla circolare del Viminale circa le passeggiate con i bambini. «Non abbiamo autorizzato il passeggio dei bambini. Quella trasmessa ieri è stata solo una circolare interpretativa delle norme già in vigore. Non concediamo ai genitori di andare a spasso coi propri figli, semplicemente ammettiamo che, per esigenza, un genitore possa portare con sé il proprio figlio quando esce per commissioni inderogabili o per fare la spesa».