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CGIL: «No alla chiusura del Data Center Wind di Molfetta»
Proclamati diversi giorni di scioperi
Molfetta - venerdì 12 aprile 2019
Comunicato Stampa
Riportiamo integralmente il seguente comunicato stampa di CGIL Bari
«Lo scorso 20 febbraio Wind3, dichiarando importanti perdite di bilancio, ha annunciato alle Organizzazioni Sindacali un cosiddetto piano di efficientamento consistente in:
- Trasferimenti forzati, da Roma a Milano, di centinaia di lavoratrici (la maggioranza) e di lavoratori, del Settore finanza e controllo;
- Vendita di circa 7000 torri trasmissive, con il coinvolgimento di altri 90 Lavoratori;
- Vendita dei quattro Data Center più importanti della propria rete (Milano, Roma, Ivrea e quello, costruito da pochissimi anni con finanziamenti della Regione Puglia, di Molfetta). I colleghi interessati dall'esternalizzazione del comparto Information Technology sarebbero circa 100.
L'iniziativa aziendale, piuttosto che impegnarsi in un serio e lungimirante progetto industriale, indispensabile per assicurare una prospettiva duratura all'azienda, scarica sui lavoratori le difficoltà economiche del settore TLC e l'incapacità del proprio management.
L'evidente crisi del mercato delle telecomunicazioni, l'imposizione da parte dell'Autority Europea di un quarto operatore, l'esigenza di completare il processo di integrazione delle due aziende, l'impatto dell'innovazione sui processi lavorativi e sull'occupazione, richiedono uno sforzo uno sforzo condiviso di aziende, sindacati e istituzioni.
Lavoratori e lavoratrici che hanno sostenuto con generosità ed impegno sforzi e sacrifici per l'azienda non accettano di essere considerati un costo da gestire o, peggio, da tagliare.
Il programma delle mobilitazioni è deciso e articolato:
• Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore Finanza e Controllo, 2 aprile 2019;
• Sciopero degli straordinari per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• Sciopero della reperibilità per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• Sciopero del lavoro programmato per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• SCIOPERO NAZIONALE GIOVEDÌ 11 APRILE 2019
I lavoratori e le lavoratrici pugliesi denunciano un ulteriore scorrettezza dell'azienda, ai danni dei cittadini e delle istituzioni, depredati di molti milioni di euro di cui Wind ha beneficiato grazie ad un Contratto di Programma che – citandone il testo - avrebbe dovuto assicurare al nostro territorio "sviluppo e innovazione, … valore aggiunto in termini di infrastrutture, … volano occupazionale e … crescita occupazionale anche nell'indotto." Per non dire dell'obbligo a "non distogliere l'uso delle immobilizzazioni materiali … prima di 5 anni dal termine dell'investimento".
Il sindacato chiama quindi la Regione Puglia ad intervenire anche a tutela degli investimenti effettuati. Non possiamo accettare che il nostro territorio venga ulteriormente depredato ed impoverito, sia in termini di infrastrutture che in termini di sviluppo sociale ed occupazionale.
GLI ESUBERI DEVONO ESSERE RITIRATI, I TRASFERIMENTI DEVONO ESSERE BLOCCATI, IL DATA CENTER DI MOLFETTA NON DEVE ESSERE VENDUTO».
«Lo scorso 20 febbraio Wind3, dichiarando importanti perdite di bilancio, ha annunciato alle Organizzazioni Sindacali un cosiddetto piano di efficientamento consistente in:
- Trasferimenti forzati, da Roma a Milano, di centinaia di lavoratrici (la maggioranza) e di lavoratori, del Settore finanza e controllo;
- Vendita di circa 7000 torri trasmissive, con il coinvolgimento di altri 90 Lavoratori;
- Vendita dei quattro Data Center più importanti della propria rete (Milano, Roma, Ivrea e quello, costruito da pochissimi anni con finanziamenti della Regione Puglia, di Molfetta). I colleghi interessati dall'esternalizzazione del comparto Information Technology sarebbero circa 100.
L'iniziativa aziendale, piuttosto che impegnarsi in un serio e lungimirante progetto industriale, indispensabile per assicurare una prospettiva duratura all'azienda, scarica sui lavoratori le difficoltà economiche del settore TLC e l'incapacità del proprio management.
L'evidente crisi del mercato delle telecomunicazioni, l'imposizione da parte dell'Autority Europea di un quarto operatore, l'esigenza di completare il processo di integrazione delle due aziende, l'impatto dell'innovazione sui processi lavorativi e sull'occupazione, richiedono uno sforzo uno sforzo condiviso di aziende, sindacati e istituzioni.
Lavoratori e lavoratrici che hanno sostenuto con generosità ed impegno sforzi e sacrifici per l'azienda non accettano di essere considerati un costo da gestire o, peggio, da tagliare.
Il programma delle mobilitazioni è deciso e articolato:
• Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore Finanza e Controllo, 2 aprile 2019;
• Sciopero degli straordinari per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• Sciopero della reperibilità per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• Sciopero del lavoro programmato per 30 giorni, dall'8/4 al 7/5;
• SCIOPERO NAZIONALE GIOVEDÌ 11 APRILE 2019
I lavoratori e le lavoratrici pugliesi denunciano un ulteriore scorrettezza dell'azienda, ai danni dei cittadini e delle istituzioni, depredati di molti milioni di euro di cui Wind ha beneficiato grazie ad un Contratto di Programma che – citandone il testo - avrebbe dovuto assicurare al nostro territorio "sviluppo e innovazione, … valore aggiunto in termini di infrastrutture, … volano occupazionale e … crescita occupazionale anche nell'indotto." Per non dire dell'obbligo a "non distogliere l'uso delle immobilizzazioni materiali … prima di 5 anni dal termine dell'investimento".
Il sindacato chiama quindi la Regione Puglia ad intervenire anche a tutela degli investimenti effettuati. Non possiamo accettare che il nostro territorio venga ulteriormente depredato ed impoverito, sia in termini di infrastrutture che in termini di sviluppo sociale ed occupazionale.
GLI ESUBERI DEVONO ESSERE RITIRATI, I TRASFERIMENTI DEVONO ESSERE BLOCCATI, IL DATA CENTER DI MOLFETTA NON DEVE ESSERE VENDUTO».