Politica
Caso velostazione, Azzollini: «300 mila euro sperperati per un'opera mai usata: responsabilità evidenti di Minervini»
Il senatore documenta lo stato di abbandono dei luoghi, rimarcando le menzogne raccontate alla città dal primo cittadino uscente
Molfetta - martedì 17 maggio 2022
14.08
- Determine e delibere di Giunta alla mano, Antonio Azzollini smaschera «le ciance di Tommaso Minervini il quale dice sempre di non sapere niente di quello che accade in città invece non solo sa ogni cosa ma soprattutto ne è responsabile».
Il senatore Antonio Azziollini riesce, ancora una volta, a provare il fallimento dell'amministrazione uscente e di colui che nè è punto di riferimento.
«E' lui - spiega a tutti Azzollini - colui che risponde ai cittadini di quanto non fatto, dei soldi sperperati senza l'esistenza di una programmazione nè di un progetto finalizzato allo sviluppo reale della città».
Non sono semplici parole quelle di senatore, già due volte primo cittadino di Molfetta: provando con le carte la verità delle proprie affermazioni, Azzollini ricostruisce la procedura amministrativa di cui Minervini è il solo responsabile e concentra le proprie attenzioni sulla velostazione, il luogo destinato allo stallo delle biciclette in prossimità della stazione ferroviaria.
Un'opera, documenta Azzollini, costata alla collettività ben 300 mila euro e mai messa a disposizione della città ma solo preda di vandali, incuria, furto e abbandono.
Stesso amaro destino riservato all'opera d'arte dedicata agli emigranti che per anni è stata il simbolo di Piazza Aldo Moro: lasciata, come fosse un rifiuto vecchio di cui sbarazzarsi, in un angolo, tra erbacce e sterpaglie senza attenzioni, senza manutenzione «nonostante con una delibera di Giunta del novembre 2021 il sindaco si impegna a provvedere a una sistemazione adeguata: in verità, e lui lo sa, questa opera d'arte è in uno squallore terribile».
«Questa è la prova - afferma Azzollini - che il sindaco deve andare a casa. Da lui solo e sempre ciance: ma di cosa blatera? Addirittura di turismo e di arte per poi lasciare questi scempi: immaginate un turista che arriva qui ed è colpito da questo squallore».
«Prima lo mandiamo via - è la convinzione del senatore - e meglio è».
Per Antonio Azzollini «l'alternativa a questo squallore si è già delineata ed è fatta dalla forza giovane, dalla freschezza e dall'energia di Pietro Mastropasqua che può condurre con entusiasmo Molfetta a nuovi traguardi e a migliori possibilità».
Il senatore Antonio Azziollini riesce, ancora una volta, a provare il fallimento dell'amministrazione uscente e di colui che nè è punto di riferimento.
«E' lui - spiega a tutti Azzollini - colui che risponde ai cittadini di quanto non fatto, dei soldi sperperati senza l'esistenza di una programmazione nè di un progetto finalizzato allo sviluppo reale della città».
Non sono semplici parole quelle di senatore, già due volte primo cittadino di Molfetta: provando con le carte la verità delle proprie affermazioni, Azzollini ricostruisce la procedura amministrativa di cui Minervini è il solo responsabile e concentra le proprie attenzioni sulla velostazione, il luogo destinato allo stallo delle biciclette in prossimità della stazione ferroviaria.
Un'opera, documenta Azzollini, costata alla collettività ben 300 mila euro e mai messa a disposizione della città ma solo preda di vandali, incuria, furto e abbandono.
Stesso amaro destino riservato all'opera d'arte dedicata agli emigranti che per anni è stata il simbolo di Piazza Aldo Moro: lasciata, come fosse un rifiuto vecchio di cui sbarazzarsi, in un angolo, tra erbacce e sterpaglie senza attenzioni, senza manutenzione «nonostante con una delibera di Giunta del novembre 2021 il sindaco si impegna a provvedere a una sistemazione adeguata: in verità, e lui lo sa, questa opera d'arte è in uno squallore terribile».
«Questa è la prova - afferma Azzollini - che il sindaco deve andare a casa. Da lui solo e sempre ciance: ma di cosa blatera? Addirittura di turismo e di arte per poi lasciare questi scempi: immaginate un turista che arriva qui ed è colpito da questo squallore».
«Prima lo mandiamo via - è la convinzione del senatore - e meglio è».
Per Antonio Azzollini «l'alternativa a questo squallore si è già delineata ed è fatta dalla forza giovane, dalla freschezza e dall'energia di Pietro Mastropasqua che può condurre con entusiasmo Molfetta a nuovi traguardi e a migliori possibilità».