
Caos scuola in Puglia, il Tar sospende l'ultima ordinanza di Emiliano
Accolto il ricorso presentato dal Codacons di Lecce
Molfetta - martedì 23 febbraio 2021
18.03
Situazione alquanto confusionaria per quanto concerne la gestione dell'emergenza Covid nelle scuole in Puglia: il Tar Bari ha sospeso l'ultima ordinanza del presidente della Regione Michele Emiliano, attraverso un decreto cautelare monocratico, riguardante la scuola. Accolto il ricorso presentato da alcuni genitori e dal Codacons di Lecce.
Il provvedimento prevedeva la didattica a distanza per tutte gli istituti di ogni ordine e grado dal 22 febbraio e sino al 5 marzo. Le lezioni in presenza erano garantite invece per gli studenti Bes (con bisogni educativi speciali) e per i laboratori. Ai dirigenti scolastici era stata affidata anche la decisione di ammettere o meno studenti fino a un massimo del 50% della classe e dell'intera popolazione scolastica.
Stando a quanto riportato nell'ordinanza, la percentuale del 50% assegnata dalla Regione Puglia ai dirigenti scolastici come tetto massimo per la didattica in presenza sarebbe in contrasto con il DPCM 14.01.21 che impone il 50%, invece, come soglia minima. In più, la motivazione indicata nell'ordinanza regionale sul tempo necessario per la somministrazione dei vaccini non sarebbe compatibile con i pochi giorni di chiusura imposti, vista l'imprevedibilità del piano vaccinale. Una circostanza che la Regione non può superare nemmeno prolungando i tempi dell'ordinanza perchè questo lederebbe i Livelli Essenziali di Prestazione fissati dallo Stato per garantire l'apporto formativo e didattico dell'anno scolastico 2020-2021.
Con la sospensione, si seguiranno dunque le regole vigenti dall'ultimo Dpcm (ma non è esclusa una possibile nuova ordinanza del governatore Emiliano): secondo quanto stabilito dal decreto firmato dal premier Conte, didattica in presenza per elementari e medie mentre per le superiori si tornerà in classe con una percentuale minima del 50% e fino a un massimo del 75%.
Tutti a scuola, dunque, anche se non si sa ancora bene quando. Stando a quanto deciso dal Tar, anche da domani, ma difficilmente le scuole avranno modo di organizzarsi in così breve tempo. Più probabile che sia necessario ancora qualche giorno per consentire ai dirigenti scolastici di gestire il ritorno in classe.
Il provvedimento prevedeva la didattica a distanza per tutte gli istituti di ogni ordine e grado dal 22 febbraio e sino al 5 marzo. Le lezioni in presenza erano garantite invece per gli studenti Bes (con bisogni educativi speciali) e per i laboratori. Ai dirigenti scolastici era stata affidata anche la decisione di ammettere o meno studenti fino a un massimo del 50% della classe e dell'intera popolazione scolastica.
Stando a quanto riportato nell'ordinanza, la percentuale del 50% assegnata dalla Regione Puglia ai dirigenti scolastici come tetto massimo per la didattica in presenza sarebbe in contrasto con il DPCM 14.01.21 che impone il 50%, invece, come soglia minima. In più, la motivazione indicata nell'ordinanza regionale sul tempo necessario per la somministrazione dei vaccini non sarebbe compatibile con i pochi giorni di chiusura imposti, vista l'imprevedibilità del piano vaccinale. Una circostanza che la Regione non può superare nemmeno prolungando i tempi dell'ordinanza perchè questo lederebbe i Livelli Essenziali di Prestazione fissati dallo Stato per garantire l'apporto formativo e didattico dell'anno scolastico 2020-2021.
Con la sospensione, si seguiranno dunque le regole vigenti dall'ultimo Dpcm (ma non è esclusa una possibile nuova ordinanza del governatore Emiliano): secondo quanto stabilito dal decreto firmato dal premier Conte, didattica in presenza per elementari e medie mentre per le superiori si tornerà in classe con una percentuale minima del 50% e fino a un massimo del 75%.
Tutti a scuola, dunque, anche se non si sa ancora bene quando. Stando a quanto deciso dal Tar, anche da domani, ma difficilmente le scuole avranno modo di organizzarsi in così breve tempo. Più probabile che sia necessario ancora qualche giorno per consentire ai dirigenti scolastici di gestire il ritorno in classe.