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"Addio Italia! L'Ucraina ha bisogno di noi": la storia di Anastasia e Toros, decisi a tornare in patria

La giovane donna era arrivata a marzo, incinta di 7 mesi: è nato qui il piccolo Matteo

"Addio l'Italia, grazie Trani, grazie Molfetta per averci accolto. Ma l'Ucraina ha bisogno di noi": con le lacrime agli occhi, un neonato in culla, una bimba per mano ed una più grandicella che li segue malinconica, Anastasia e Toros hanno deciso di tornare in Patria. E la di lei mamma Mariyia, ucraina di 58 anni, che da ben 18 vive e lavora qui, e che nel marzo scorsi aveva fatto di tutto per farli giungere ed accogliere nella nostra terra, è triste ma orgogliosa dei suoi ragazzi. Che vede andar via verso una terra ancora martoriata, senza sapere quando e dove potrà rivederli.

Anastasia, 35 anni, era arrivata in Italia il 12 marzo scorso dopo un viaggio interminabile, incinta di 7 mesi con le due figlie Yulia, 14 anni, e Yana, 5 anni. Il marito di Anastasia, Taras, dopo l'invasione russa era andato a difendere l'Ucraina in prima linea, convincendo la moglie di andare in un luogo sicuro, che era l'Italia. "Fin dal primo giorno – spiega mamma Mariya - in Italia, a Molfetta e Trani, hanno avuto molto aiuto, sostegno e amore, da parte di don Beppe, della parrocchia della Madonna della Rosa, della preside della scuola "Battisti Pascoli" Maria Auciello, della preside di Sermoneta Salvatore Del Vecchio. Una buona famiglia li ospitò temporaneamente nella loro villa, i signori Spagnoletta Antonio e Alberti Rita": e a Molfetta, poche settimane dopo, è nato Matteo, che oggi fa il suo primo ingresso in Ucraina.

"Vorrei anche ringraziare tutti i parrocchiani della Madonna della Rosa - dice ancora Mariya - in particolare Antonella e Annamaria, che si sono occupati di tutto il necessario per la nascita del bambino, molte cose anche realizzati con le proprie mani. Milena Sgherza del Sermolfetta è stata sempre presente, sempre positiva, ha aiutato a risolvere tutte le questioni necessarie che si sono presentate durante il soggiorno della famiglia. Ringrazio anche il gruppo Coldati di pace, organizzato a Trani da Giuseppe Francavilla e la Croce Bianca, nonna Pina, Luisella, Tania e tutti della squadra".

Ma perché la decisione di tornare in Ucraina: "Quando nacque Matteo, la famiglia di Anastasia divenne una famiglia numerosa e questo diede al marito il diritto di ottenere una tregua dalla guerra, permettendo dunque a Taras di raggiungere la sua famiglia in Italia. Ma in cuor suo non poteva essere qui quando c'era la guerra in patria, in Ucraina, e dopo due mesi ha detto alla moglie: "Tu resta qui con i bambini, io torno in Ucraina". Anastasia però, appoggiando la decisione del marito, ha deciso di andare in Ucraina con lui". Taras continua a servire l'Ucraina, Anastasia è una volontaria che tesse reti di protezione per le forze armate ucraine.
  • Guerra in Ucraina
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