
Boxe
Due fratture alla mandibola per Squeo dopo la finale contro Opetaia: «Sto bene, torno presto»
Il pugile di Molfetta è già stato operato in Australia: «Il team del mio avversario si è preso cura di me. Sono stati speciali»
Molfetta - martedì 10 giugno 2025
15.16
La sconfitta sul ring ha lasciato il segno, ma Claudio Squeo esce a testa alta da un'esperienza che va oltre lo sport. Dopo la durissima finale mondiale IBF dei pesi cruiser contro il campione in carica Jai Opetaia, in cui ha subito una doppia frattura alla mandibola, il pugile italiano ha voluto aggiornare i suoi tifosi e ringraziare pubblicamente chi gli è stato vicino.
«Siete in tantissimi a scrivermi per sapere delle mie condizioni. Poco fa sono uscito dalla sala operatoria, per ripristinare le due fratture che ho subito alla mandibola nel match. L'intervento è andato benissimo. Sto bene!». Nonostante la battaglia sul ring, Squeo ha trovato nell'altro angolo rispetto, cura e grande umanità. «Tutto ciò è stato possibile grazie al team di Jai Opetaia che mi sta trattando come un fratello. Mi hanno portato da Shannon Webber, il miglior chirurgo che si trova in Australia».
Un pensiero riconoscente va anche agli organizzatori: «Un ringraziamento speciale va alla Tasman Fighters perché mi sta trattando come uno di famiglia» .Colpiscono le sue parole per lo stesso Jai Opetaia, che si è distinto non solo per il valore sportivo, ma anche per la sua sensibilità umana. «Ho saputo che Jai Opetaia, subito dopo il match, si è preoccupato delle mie condizioni e ha detto al suo team di prendersi cura di me in tutti i modi. Questo ci fa capire chi è Jai Opetaia: oltre che un fenomeno come pugile, un vero uomo, dotato di grande sensibilità e cuore».
E l'affetto per tutto il team avversario va oltre l'agonismo: «Oltre alla stima, il team di Jai Opetaia mi è entrato nel cuore e gli vorrò per sempre un bene immenso». Un'esperienza trasformativa, fatta di dolore ma anche di crescita e legami profondi. Squeo conclude con la promessa di condividere presto il resto del suo vissuto: «Domani scriverò le mie considerazioni, idee, sensazioni e quello che ho vissuto in questi indimenticabili giorni che mi hanno fatto crescere e cambiato la vita».
«Siete in tantissimi a scrivermi per sapere delle mie condizioni. Poco fa sono uscito dalla sala operatoria, per ripristinare le due fratture che ho subito alla mandibola nel match. L'intervento è andato benissimo. Sto bene!». Nonostante la battaglia sul ring, Squeo ha trovato nell'altro angolo rispetto, cura e grande umanità. «Tutto ciò è stato possibile grazie al team di Jai Opetaia che mi sta trattando come un fratello. Mi hanno portato da Shannon Webber, il miglior chirurgo che si trova in Australia».
Un pensiero riconoscente va anche agli organizzatori: «Un ringraziamento speciale va alla Tasman Fighters perché mi sta trattando come uno di famiglia» .Colpiscono le sue parole per lo stesso Jai Opetaia, che si è distinto non solo per il valore sportivo, ma anche per la sua sensibilità umana. «Ho saputo che Jai Opetaia, subito dopo il match, si è preoccupato delle mie condizioni e ha detto al suo team di prendersi cura di me in tutti i modi. Questo ci fa capire chi è Jai Opetaia: oltre che un fenomeno come pugile, un vero uomo, dotato di grande sensibilità e cuore».
E l'affetto per tutto il team avversario va oltre l'agonismo: «Oltre alla stima, il team di Jai Opetaia mi è entrato nel cuore e gli vorrò per sempre un bene immenso». Un'esperienza trasformativa, fatta di dolore ma anche di crescita e legami profondi. Squeo conclude con la promessa di condividere presto il resto del suo vissuto: «Domani scriverò le mie considerazioni, idee, sensazioni e quello che ho vissuto in questi indimenticabili giorni che mi hanno fatto crescere e cambiato la vita».