Ottavio Balducci
Ottavio Balducci

Vaccini, parla Balducci: «Siamo in guerra ma l'organizzazione è insufficiente»

La denuncia del referente per la campagna vaccinale a Molfetta

A detta dei maggiori esponenti del Governo, la zona rossa stabilita in gran parte d'Italia a partire dalla giornata odierna dovrebbe segnare un punto di svolta nella campagna vaccinale contro il Covid, dopo due mesi a rilento rispetto alla necessità a causa della carenza di dosi giunte nel nostro Paese. Vaccini ma non solo, perché il problema sembra non essere solo legato ai ritardi nelle consegne da parte delle aziende produttrici ma anche a questioni di carattere organizzativo.

A tal proposito, il referente della campagna vaccinale per il Comune di Molfetta, Ottavio Balducci, ha espresso tutta la sua amarezza per una macchina che stenta a decollare sia a livello nazionale che, inevitabilmente a livello locale: «Quella contro il Covid è una guerra a tutti gli effetti eppure, dopo diverse settimane dall'inizio delle vaccinazioni, siamo ancora alle prese con difficoltà che caratterizzano l'intero sistema delle somministrazioni. Non è ammissibile, in un momento del genere, che per questa settimana siano prevista in città solo due giornate e mezzo di vaccinazioni su sette giorni disponibili».

«Il Generale Figliuolo, che da inizio marzo è il Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure contro l'epidemia, ha parlato nei giorni scorsi di una campagna vaccinale che in questi giorni dovrebbe vedere moltiplicati i numeri delle inoculazioni giornaliere. Per ora - ha spiegato Balducci - non solo non è accaduto ciò ma per giunta ci ritroviamo con ostacoli di natura logistica di cui nessuno sembra voler essere responsabile. Tutte le parti in causa si rimbalzano reciprocamente la colpa di questi ritardi e in questa catena a ritroso le responsabilità sono polverizzate dal governo centrale ai dipartimenti locali e l'unica colpa onnicomprensiva è che "MANCANO I VACCINI"».

«Per combattere seriamente la terza ondata servirebbe davvero vaccinare sette giorni su sette e 24 ore su 24, perché appunto in guerra non sono ammessi momenti di riposo. Purtroppo, però, i vaccini sono sempre meno di quelli necessari e non c'è nessuno in grado di assumere il pieno controllo delle operazioni logistiche che permettono di irradiare in tutti i centri vaccinali d'Italia i pacchi con le dosi da somministrare. Eppure i cittadini sono pronti non solo a ricevere i vaccini ma anche a donare parte del loro tempo libero come volontari per agevolare la campagna vaccinale. Oltre che dalle associazioni di volontariato organizzate, in questi ultimi giorni ho ricevuto la disponibilità di 45 privati cittadini molfettesi per un supporto nel servizio di comunicazione per contattare gli over 80 da vaccinare» ha aggiunto.

«Pur riconoscendo lo sforzo professionale ed umano dei Colleghi del Dipartimento di Prevenzione dello Spesal, ai quali rivolgo il ringraziamento per la collaborazione offerta all'Amministrazione comunale, non posso denunciare che a mio avviso manca un efficace coordinamento generale di questo sistema - afferma Balducci - e per questo sono convinto che le difficoltà che stiamo registrando a Molfetta siano presenti anche in altre città. Serve un cambio di passo e penso che si possa mettere in pratica solo attraverso dei presidi dell'esercito in tutte le città in quanto va mobilitata la Protezione Civile ai massimi livelli per rendere le operazioni più efficienti».

«Mi auguro vivamente che si possa registrare una svolta in tempi brevi, anche perché la popolazione è inevitabilmente stanca di queste restrizioni e questo periodo in zona rossa metterà ulteriormente a dura prova anche un'economia che già è in ginocchio da più di un anno. Solo in questo modo sarà possibile rispettare i programmi tanto spesso annunciati negli ultimi giorni dal Governo e dalla Regione. Servono più fatti e meno parole» ha concluso il referente per la campagna vaccinale a Molfetta.
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