Festival di cinema sperimentale
Festival di cinema sperimentale "Avvistamenti

Torna oggi a Molfetta il festival di cinema sperimentale "Avvistamenti" con la 23esima edizione

Per tutti gli eventi in programma fino al 30 dicembre l’ingresso è gratuito

Si svolgerà alla Cittadella degli Artisti di Molfetta, dal 27 al 30 dicembre 2025, la 23esima edizione di Avvistamenti, rassegna sul film e il video sperimentale, diretta da Antonio Musci e Daniela Di Niso e organizzata dall'associazione Canudo ETS.

L'evento è stato candidato all'avviso pubblico finalizzato a sostenere progetti di festival, rassegne e premi nel settore cinematografico e audiovisivo della Regione Puglia (2025-2027) ed è patrocinato dalla Città di Bisceglie. Ospite d'eccezione di questa nuova edizione sarà Józef Robakowski, uno dei massimi rappresentanti dell'arte e del cinema sperimentale polacco, a cui sarà dedicata una retrospettiva a cura dell'artista multimediale e curatrice polacca Marta Miaskowska e di Bruno Di Marino, studioso di immagini in movimento.

Avvistamenti, nella serata del 28 dicembre, conferirà a Robakowski il Premio alla carriera per una pratica artistica che, per oltre sessant'anni, ha messo in discussione i confini del cinema, dell'arte e dello sguardo. Artista, film-maker, teorico e instancabile costruttore di contesti, Robakowski non si è limitato a produrre opere, ma ha creato spazi di ricerca, confronto e trasmissione, dai gruppi ZERO-61 e Workshop of Film Form fino alla Exchange Gallery, luogo domestico e insieme radicalmente pubblico. La sua opera, tanto rigorosa quanto ironica, ha contribuito in modo decisivo a ridefinire il cinema come pratica artistica viva, autonoma e critica, la cui urgenza resta intatta nel presente.

Altro omaggio significativo sarà quello dedicato il 30 dicembre a Giulio Latini, regista e autore di opere video artistiche scomparso prematuramente lo scorso novembre, a cura del compositore Alessandro Cipriani e di Di Marino. Pur essendo un progetto per sua natura apolide, Avvistamenti mantiene, allo stesso tempo, un legame profondo con la Puglia, territorio con cui il progetto dialoga da oltre vent'anni. La programmazione del festival, infatti, con la storica sezione Made in Italy, che da quest'anno diventa competitiva, assegnando un premio alla miglior opera sperimentale, dedica uno spazio significativo alle produzioni di autori italiani, tra cui una folta rappresentanza di pugliesi, spesso esclusi dai circuiti di distribuzione tradizionali. Questa sezione si pone come osservatorio sul cinema indipendente e sperimentale in Italia, proponendo in programma una selezione di venti opere in concorso, con l'intento di fare il punto sulla sperimentazione audiovisiva in Italia, senza alcuna distinzione tra video/cinema sperimentale, animazione, videoclip o documentario, abbattendo ogni barriera di genere o formato.

Si comincia sabato 27 dicembre, alle ore 19, con la proiezione di un lungometraggio fuori concorso nella sezione Made in Italy, ovvero Il damo (2025) di Luca Ferri, l'ultimo lavoro di uno degli autori più imprevedibili e sorprendenti del cinema italiano. Seguirà poi la proiezione dei primi sei film in competizione: René va alla guerra (2024) di Luca Ferri, Morgan Menegazzo, Mariachiara Pernisa, Padre Z. (2024) di Luca Sorgato, L'hermite di Alberto Baroni, Farsi seme (2024) di Anna Marziano, Il burattino e la balena (2024) di Roberto Catani, Tric Trac (2025) di Donato Sansone.

Domenica 28 dicembre spazio invece alla prima parte della retrospettiva dedicata a Robakowski con la sezione Personale, incentrata sulla presenza concreta dell'artista all'interno dell'opera filmica. L'artista polacco, in questi film, tratta la macchina da presa come un prolungamento del proprio corpo, conferendo al nuovo medium un carattere antropomorfico. La registrazione stessa si libera dalle regole del cinema tradizionale, sostituite da una narrazione di tipo biologico-meccanico.

Successivamente, il concorso Made in Italy proseguirà con la proiezione di: Mater (2025) di Matteo Panecaldo Conterosso (inedito), Ho cercato Dio in Armenia (2025) di Carmine Lo Regio (inedito), Quella spensieratezza che ormai (2023) di Ahmed Ben Nessib (inedito), Sinistri (2025) di Salvatore Insana, I sonnambuli (2024) di Luana Giardino, La legge della salita di Leonardo Carrano e Fabrizio Volpi, Christodora House (2023) di Francesco Cabras, Anatomia del silenzio (2025) di Fabio Massimo Iaquone (inedito) e Daft Brunch (2024) di Zavvo Nicolosi.

Lunedì 29 dicembre ancora un focus sul cinema di Robakowski, stavolta con la sezione Sistema, esplorando diversi modi di relazione tra individuo, società e sistema politico. L'ossessiva attenzione alla realtà, metodo chiave nel lavoro di Robakowski, si sviluppa da diverse angolazioni. Centrale in questi film è l'oppressione politica, di cui l'artista è stato vittima per molti anni, isolato dietro la cortina di ferro e privato della possibilità di viaggiare all'estero, mentre combatteva con ostinazione per la libertà di espressione, fortemente limitata nel regime socialista.

A seguire, gli ultimi film in concorso nella sezione Made in Italy: Balancing Act (2025) di Federica Foglia, Desire (2025) di Giuseppe Boccassini, Secondo sogno (Teresa) (2025) di Tiziano Doria e Samira Guadagnuolo (inedito), Io mi sono conosciuto nel sogno (2025) di Filippo Ticozzi, Lo sguardo basso delle bambine (2025) di Astrid Ardenti.

L'ultima giornata di Avvistamenti, martedì 30 dicembre, si aprirà alle ore 19.30 con l'omaggio a Giulio Latini, con la proiezione di tre dei suoi lavori più rilevanti: Still Blue (Homage to Derek Jarman), opera del 1996 co-diretta con Alessandro Cipriani e Silvia Di Domenico, Shipwrecks / Naufragi (2022) e ПРОРОЧЕСТВО (PROFEZIA) Omaggio a Andrej Tarkovskij del 2024.

A seguire, la giuria composta da Paola Cassano, Francesco Dongiovanni e Gabriele Panico assegnerà il premio Made in Italy alla migliore opera sperimentale in concorso e una menzione speciale.

La 23esima edizione della rassegna sarà chiusa dal cine-concerto in occasione del centenario del capolavoro di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La Corazzata Potëmkin (1925), sonorizzato dal vivo da Edison Studio (Luigi Ceccarelli, Alessandro Cipriani, Vincenzo Core, Giacomo Piermatti, Andrea Veneri). La nuova colonna sonora creata dal collettivo di compositori Edison Studio propone una vera e propria reinterpretazione del film in chiave attuale attraverso la fusione di musica, voci in lingua russa, suoni elettroacustici e d'ambiente che svelano atmosfere, simboli e sensi nuovi alla percezione dello spettatore.

Per tutti gli eventi in programma l'ingresso è gratuito.
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