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Test rapidi nelle scuole di Molfetta, il parere dei docenti: «Azione importante»
Prosegue il lavoro di monitoraggio in vista del ritorno in aula
Molfetta - domenica 3 gennaio 2021
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Stanno proseguendo in questi giorni le operazioni dell'iniziativa "Covid scout" voluta dal Comune di Molfetta per effettuare un tracciamento preventivo del personale scolastico della città in vista del ritorno in aula successivo all'Epifania. In totale saranno monitorate più di 600 persone tra personale docenti e ATA, con tamponi rapidi per rintracciare possibili casi di positività al Coronavirus. Nel frattempo, abbiamo raccolto alcune testimonianze su questa attività.
«Quando ci è stata offerta questa possibilità non ci abbiamo pensato due volte ad offrirci volontari - ha dichiarato una professoressa - perché sappiamo quanto sia importante fare uno screening anche in assenza di contatti accertati con persone contagiate. Visto l'alto numero di asintomatici durante la seconda ondata, ci sempre doveroso sottoporci a questo test per tornare in classe con maggiore tranquillità».
«Ritengo importante questa azione - ha dichiarato un collega - perché in tutti i luoghi con maggior rischio di contatto tra le persone è meglio prevenire che curare. In ogni caso, spero che in futuro si possa estendere questo tracciamento anche agli studenti, ben più numerosi del personale docente e sottoposti allo stesso rischio di contrarre il virus. Questi controlli sono l'unica via per poter vivere meglio la didattica».
«Fin quando il vaccino non sarà sufficientemente diffuso, siamo tutti tenuti a monitorare periodicamente la nostra condizione. In questo modo possiamo anche garantire una maggiore presenza in aula perché gli alunni hanno bisogno di vivere in presenza il mondo scuola. Soprattutto quelli più piccoli - ha concluso un altro dicente - sono fortemente condizionati dalla didattica a distanza, soprattutto se estesa sul lungo periodo».
«Quando ci è stata offerta questa possibilità non ci abbiamo pensato due volte ad offrirci volontari - ha dichiarato una professoressa - perché sappiamo quanto sia importante fare uno screening anche in assenza di contatti accertati con persone contagiate. Visto l'alto numero di asintomatici durante la seconda ondata, ci sempre doveroso sottoporci a questo test per tornare in classe con maggiore tranquillità».
«Ritengo importante questa azione - ha dichiarato un collega - perché in tutti i luoghi con maggior rischio di contatto tra le persone è meglio prevenire che curare. In ogni caso, spero che in futuro si possa estendere questo tracciamento anche agli studenti, ben più numerosi del personale docente e sottoposti allo stesso rischio di contrarre il virus. Questi controlli sono l'unica via per poter vivere meglio la didattica».
«Fin quando il vaccino non sarà sufficientemente diffuso, siamo tutti tenuti a monitorare periodicamente la nostra condizione. In questo modo possiamo anche garantire una maggiore presenza in aula perché gli alunni hanno bisogno di vivere in presenza il mondo scuola. Soprattutto quelli più piccoli - ha concluso un altro dicente - sono fortemente condizionati dalla didattica a distanza, soprattutto se estesa sul lungo periodo».