Tommaso Minervini
Tommaso Minervini

Strage del motopeschereccio Francesco Padre. Il ricordo del sindaco di Molfetta

Minervini: «Ventisette anni dopo, una ferita che non si rimargina»

"È mezzanotte. Una brezza autunnale soffia su un mare cheto. Al largo del mare adriatico, illuminata dalla fioca luce lunare c'è il Francesco Padre. Leone, il fedele cane di bordo, fissa l'orizzonte. Nei sui occhi è riflessa la splendente luna. Giovanni, Saverio, Luigi, Mario e Francesco anche loro, come immobili, fissano la luna. Il silenzio, un alito di vento. Gli sguardi fieri, incantati. Ventisette anni dopo la luna è ancora li. Nello stesso punto che vigila sulle valorose anime dei nostri pescatori risucchiati dal mare. Un caloroso abbraccio a nome di tutta la città ai famigliari dei nostri pescatori".

Con queste parole il sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, ha voluto rendere omaggio alle vittime di quel 4 novembre 1994 quando il motopeschereccio Francesco padre esplose al largo delle coste del Montenegro. Quella notte perdono la vita Giovanni Pansini, Saverio Gadaleta, Luigi De Giglio, Francesco Zaza, Mario De Nicolo, capitano/armatore e componenti dell'equipaggio, e Leone, il cane di bordo.

Quella tragedia che ha segnato le famiglie delle vittime, i lavoratori del mare, la città intera, urla ancora giustizia. Nonostante, nel 2014, la Procura di Trani, demolendo tutte le altre ipotesi investigative, ritenute infondate, giunge alla conclusione che "per un tragico errore il motopesca di Molfetta sia stato affondato dalle forze Nato perché scambiato per uno di quei natanti utilizzati in funzione antisommergibile.

Ma, per quelle morti innocenti, nessuno è stato condannato. Le forze Nato non hanno mai risposto alle rogatorie internazionali non consentendo, nei fatti, alla Procura di procedere con eventuali richieste di rinvio a giudizio.
  • Tommaso Minervini
Altri contenuti a tema
Appalti e favori, conclusi gli interrogatori preventivi degli indagati Appalti e favori, conclusi gli interrogatori preventivi degli indagati Ieri ascoltati, fra gli altri, il dirigente Binetti e l'imprenditore Totorizzo. Per Messina, la Procura ha chiesto la revoca dei domiciliari
Appalti e favori, ascoltati la dirigente De Leonardis e il luogotenente Pizzo Appalti e favori, ascoltati la dirigente De Leonardis e il luogotenente Pizzo Interrogatori fiume ieri nel Tribunale di Trani davanti alla giudice del Tribunale di Trani, Chiddo. Oggi è la volta degli altri cinque
Appalti e favori, il sindaco Minervini si difende: «Ho agito per il bene pubblico» Appalti e favori, il sindaco Minervini si difende: «Ho agito per il bene pubblico» L'interrogatorio preventivo è durato 8 ore. La difesa: «Ha risposto a tutte le domande, spiegando la correttezza del suo operato»
Appalti e favori: cinque rischiano i domiciliari, oggi gli interrogatori Appalti e favori: cinque rischiano i domiciliari, oggi gli interrogatori Il primo ad essere ascoltato dalla gip Chiddo sarà il sindaco Minervini difeso dagli avvocati Malcangi e Poli. A seguire gli altri sette indagati
Il sindaco Minervini pronto a difendersi. I suoi legali: «Addebiti travisati» Il sindaco Minervini pronto a difendersi. I suoi legali: «Addebiti travisati» La strategia degli avvocati Malcangi e Poli: «Non gli viene contestata alcuna appropriazione di denaro». Domani gli interrogatori preventivi
37 Le promesse di Minervini a Totorizzo: «Vinciamo e la banchina portuale è tua» Le promesse di Minervini a Totorizzo: «Vinciamo e la banchina portuale è tua» Il sindaco e l'imprenditore portuale, che puntava ad un appalto da 12 milioni, sono indagati. Per l'accusa «un patto corruttivo»
L'auto del Comune «per fini privati», pure per vedere una partita del Milan L'auto del Comune «per fini privati», pure per vedere una partita del Milan È quanto emerge dalle carte dell'inchiesta sul sindaco Minervini. Tra i 21 indagati anche il suo autista accusato di peculato
Una "talpa" nella Guardia di Finanza di Molfetta. «Lidia, sono stati i miei» Una "talpa" nella Guardia di Finanza di Molfetta. «Lidia, sono stati i miei» Tutte le accuse al luogotenente Pizzo. Il sottufficiale, in pensione, è accusato anche dei reati di falsità materiale, falso ideologico e truffa
© 2001-2025 MolfettaViva è un portale gestito da InnovaNews srl. Partita iva 08059640725. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Trani. Tutti i diritti riservati.
MolfettaViva funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.