Scontrini
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Spese anche da soli novanta centesimi: gli scontrini nei supermercati

Supermercati al limite della sopportazione: «La gente non ha capito la gravità della situazione»

Ci sono i due litri di Tavernello ma anche la confezione della birra Dreher. Se non piace ci sono due Nastro Azzurro che se poi sono troppe ne basta solo una.
E che dire delle nocciole sgusciate e dei dolci, al cacao o alla cioccolata.

E' la spesa di tanti molfettesi al tempo del Coronavirus. Che nei supermercati anzichè andare una volta a settimana per fare una spesa sufficiente per tanti giorni, ci vanno di continuo per acquistare da soli beni che di certo non sono di prima necessità.

Lo scontrino da soli 0,95 centesimi di Euro è l'apoteosi dell'idiozia. Un pò come quelli da 0,99 centesimi di Euro, 1,05 Euro, 1,50 Euro a salire fino a un massimo dell'irrisoria somma di 2,97 Euro.

«La gente non ha capito la gravità della situazione», è il commento amaro di un titolare di un supermercato cittadino. Le sue parole sono le stesse di tutti gli altri (compresi panifici) che ormai solo allo stremo delle forze «non tanto per la mole di lavoro quanto perchè dobbiamo ogni giorno combattere contro l'idiozia e l'ignoranza: noi non possiamo vietare questo tipo di spesa, possiamo solo invitare a non recarsi ogni giorno, per più volte in alcuni casi. Bisogna che qualcuno prenda decisioni serie che tutelino la nostra salute», è il commento di un altro imprenditore.

La questione sollevata è di estrema urgenza e necessità: i lavoratori temono l'esposizione a un mole di pubblico che aumenta anzichè razionalizzare le proprie uscite, mettendo così a repentaglio la loro salute visto che poi «ognuno di noi torna a casa dove ci sono mariti, moglie e figli, in tanti casi bambini, anche molto piccoli», sottolinea ancora l'imprenditore.

Servirebbero forse più controlli o semplicemente buon senso.
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