
Cronaca
Spaccio di droga a Molfetta, 17 indagati: in sei finiscono ai domiciliari
I Carabinieri hanno individuato numerosi pusher attivi in città: sequestrate dosi di cocaina, eroina, hashish e marijuana
Molfetta - lunedì 24 novembre 2025
8.19
Un nuovo ciclone giudiziario sulla città di Molfetta. Con l'operazione di martedì scorso, i Carabinieri hanno documentato numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, ma anche un furto in appartamento e due casi di violenza nei confronti di altrettanti appartenenti all'Arma avvenuti in città.
Sono 6, dopo gli interrogatori preventivi introdotti dalla riforma Nordio, le persone destinatarie delle misure cautelari, su un totale di 17 indagati difesi, fra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Germinario, Maurizio Masellis e da Michele Salvemini: tutte sono finite ai domiciliari con il braccialetto elettronico su disposizione della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo. Ad altri due, invece, è stato prescritto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'attività dei militari della Compagnia cittadina, coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, dal 2020 al 2023, ha permesso di individuare numerosi pusher attivi in città. Le indagini hanno fatto emergere, da due indagati, «un'attività di cessione di cocaina» da un pianterreno di vicolo Togliatti, un'abitazione «protetta da una inferriata, facendo avvicinare gli acquirenti alla porta, ricevendo l'ordine della sostanza e, infine, consegnandola».
Documentate, da parte degli indagati, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, anche cessioni di cocaina, detta la "bianca", di hashish e marijuana («La giornata non finisce mai», si lamentava un pusher) a bordo di bici elettriche, ma anche di eroina. Quest'ultima era venduta e «ceduta ai clienti» sul prolungamento di via Pia, ma anche «nelle vicinanze di una stalla» di uno degli indagati «in via Caduti sul Mare e/o anche in via Fondo Favale e lungo le strade».
Un altro indagato - non raggiunto da alcuna misura - avrebbe venduto dosi di hashish e di marijuana nel portone dello stabile condominiale della sua abitazione di via dei Salesiani e, ancora, «in una rudimentale stalla nella sua disponibilità, ubicata in via Fondo Favale». Numerosi gli arresti in flagranza di reato e gli acquirenti identificati dai militari fra i quali anche una guardia particolare giurata: «Vai alle panchine gialle (in via Puccini) che sta il compagno mio... sta quello alto alto».
Individuati i luoghi in cui era nascosta la droga (due locali in via San Marco e via Capotorti), scoperto un furto in via San Paolo e due casi di violenza ad altrettanti militari. Un sottufficiale, aggrappato al finestrino dell'auto di uno degli indagati, fu trascinato per 150 metri prima di essere anche minacciato: «Ti devo uccidere».
Sono 6, dopo gli interrogatori preventivi introdotti dalla riforma Nordio, le persone destinatarie delle misure cautelari, su un totale di 17 indagati difesi, fra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Germinario, Maurizio Masellis e da Michele Salvemini: tutte sono finite ai domiciliari con il braccialetto elettronico su disposizione della giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Marina Chiddo. Ad altri due, invece, è stato prescritto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L'attività dei militari della Compagnia cittadina, coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Tosto, dal 2020 al 2023, ha permesso di individuare numerosi pusher attivi in città. Le indagini hanno fatto emergere, da due indagati, «un'attività di cessione di cocaina» da un pianterreno di vicolo Togliatti, un'abitazione «protetta da una inferriata, facendo avvicinare gli acquirenti alla porta, ricevendo l'ordine della sostanza e, infine, consegnandola».
Documentate, da parte degli indagati, accusati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, anche cessioni di cocaina, detta la "bianca", di hashish e marijuana («La giornata non finisce mai», si lamentava un pusher) a bordo di bici elettriche, ma anche di eroina. Quest'ultima era venduta e «ceduta ai clienti» sul prolungamento di via Pia, ma anche «nelle vicinanze di una stalla» di uno degli indagati «in via Caduti sul Mare e/o anche in via Fondo Favale e lungo le strade».
Un altro indagato - non raggiunto da alcuna misura - avrebbe venduto dosi di hashish e di marijuana nel portone dello stabile condominiale della sua abitazione di via dei Salesiani e, ancora, «in una rudimentale stalla nella sua disponibilità, ubicata in via Fondo Favale». Numerosi gli arresti in flagranza di reato e gli acquirenti identificati dai militari fra i quali anche una guardia particolare giurata: «Vai alle panchine gialle (in via Puccini) che sta il compagno mio... sta quello alto alto».
Individuati i luoghi in cui era nascosta la droga (due locali in via San Marco e via Capotorti), scoperto un furto in via San Paolo e due casi di violenza ad altrettanti militari. Un sottufficiale, aggrappato al finestrino dell'auto di uno degli indagati, fu trascinato per 150 metri prima di essere anche minacciato: «Ti devo uccidere».




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