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Cronaca
Niente blocco alla raccolta rifiuti: dissequestrati i fondi comunali destinati all'ASM Molfetta
Dopo l’istanza del Comune, il Tribunale di Trani revoca il sequestro di 1,4 milioni per servizi e dipendenti
Molfetta - domenica 9 novembre 2025
10.13
Buone notizie per Molfetta: il Gip del Tribunale di Trani, dott. Ivan Barlafante, ha disposto il dissequestro di 1,4 milioni di euro appartenenti all'Azienda Servizi Municipalizzati (Asm), somma che potrà ora essere utilizzata per il pagamento degli stipendi ai dipendenti e per assicurare la continuità del servizio di igiene urbana.
Il provvedimento, firmato dal Giudice per le indagini preliminari, giunge al termine di una complessa vicenda giudiziaria che aveva portato, nei mesi scorsi, al sequestro di una parte dei fondi dell'azienda nell'ambito di un'inchiesta per bancarotta legata ad alcune operazioni finanziarie risalenti alla gestione dell'impianto di smaltimento rifiuti: nel dettaglio, non erano stati pagati i debiti erariali al Fisco.
Secondo quanto ricostruito, l'Asm aveva in passato assunto alcuni debiti della società Trasmar, poi dichiarata fallita, circostanza che aveva determinato il sequestro di un ramo d'azienda, dei macchinari e di una tranche di denaro pari a 1,4 milioni di euro, ritenuta in un primo momento provento del reato di bancarotta.
L'avvocato Bepi Maralfa, nominato difensore del Comune di Molfetta, ha spiegato che la somma era stata versata dal Comune all'Asm come pagamento ordinario della Tari, ovvero denaro proveniente dai cittadini molfettesi. Dopo un'articolata istanza presentata insieme al commissario prefettizio, dott. Armando Gradone, il Gip ha accolto le motivazioni difensive, riconoscendo che quei fondi non costituivano provento di reato ma risorse destinate al servizio pubblico.
Il blocco di questa somma, infatti, avrebbe comportato il rischio di interruzione del servizio e di mancato pagamento degli stipendi. Il Gip ha correttamente restituito quelle somme consentendo di destinarle alla giusta causa. Resta invece sotto sequestro, come confermato dallo stesso legale, l'impianto di smaltimento dei rifiuti, al centro di una procedura di gara del valore di circa 7 milioni e mezzo di euro, ritenuta "sospetta" e ora sottoposta alle verifiche dell'Ufficio comunale anticorruzione.
Il provvedimento, firmato dal Giudice per le indagini preliminari, giunge al termine di una complessa vicenda giudiziaria che aveva portato, nei mesi scorsi, al sequestro di una parte dei fondi dell'azienda nell'ambito di un'inchiesta per bancarotta legata ad alcune operazioni finanziarie risalenti alla gestione dell'impianto di smaltimento rifiuti: nel dettaglio, non erano stati pagati i debiti erariali al Fisco.
Secondo quanto ricostruito, l'Asm aveva in passato assunto alcuni debiti della società Trasmar, poi dichiarata fallita, circostanza che aveva determinato il sequestro di un ramo d'azienda, dei macchinari e di una tranche di denaro pari a 1,4 milioni di euro, ritenuta in un primo momento provento del reato di bancarotta.
L'avvocato Bepi Maralfa, nominato difensore del Comune di Molfetta, ha spiegato che la somma era stata versata dal Comune all'Asm come pagamento ordinario della Tari, ovvero denaro proveniente dai cittadini molfettesi. Dopo un'articolata istanza presentata insieme al commissario prefettizio, dott. Armando Gradone, il Gip ha accolto le motivazioni difensive, riconoscendo che quei fondi non costituivano provento di reato ma risorse destinate al servizio pubblico.
Il blocco di questa somma, infatti, avrebbe comportato il rischio di interruzione del servizio e di mancato pagamento degli stipendi. Il Gip ha correttamente restituito quelle somme consentendo di destinarle alla giusta causa. Resta invece sotto sequestro, come confermato dallo stesso legale, l'impianto di smaltimento dei rifiuti, al centro di una procedura di gara del valore di circa 7 milioni e mezzo di euro, ritenuta "sospetta" e ora sottoposta alle verifiche dell'Ufficio comunale anticorruzione.



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