
Pur di uscire al tempo del Coronavirus: a Molfetta al supermercato anche per una sola arancia
Diverse le segnalazioni: nei panifici anche due volte al giorno
Molfetta - venerdì 3 aprile 2020
10.01
La gravità del periodo che stiamo vivendo a Molfetta non è ancora stata del tutto compresa. Per capirlo basta guardare le buste con cui in tanti escono dai supermercati, ascoltarne le parole e poi trovarne conferma in quanto riferiscono addetti dei supermercati, addetti di panifici o di piccole salumerie e macellerie, ormai esasperati.
Si, perchè se le loro attività devono essere aperte per fornire la popolazione di beni di prima necessità, è altrettanto vero che anche loro sono in prima linea nell'affrontare questa emergenza dovendosi spesso scontrare con maleducazione e ignoranza.
I casi sarebbero diversi. Gente che, al netto di difficoltà economiche ora emergenti, già dai primi giorni dell'emergenza erano soliti andare a fare spesa ogni giorno. Magari anche più volte nella stessa giornata. Così, giusto per uscire, «prendere aria», rispondono.
Addirittura c'è gente che ha comprato ...una sola arancia. Viene quasi da ridere ma è il ghigno di disappunto, sconsolato.
La scena nei giorni scorsi davanti a un supermercato della zona di Ponente: un uomo esce dal negozio con una busta. All'interno una arancia, una birra e mezzo litro di latte.
A qualche centinaio di metri un altro supermercato: il dipendente che gestisce il flusso dei clienti, riconoscendo molti che ogni giorno si recano lì, invita a fare più provviste.
«Noi veniamo quando vogliamo. Ti paghiamo e facciamo spesa», più o meno le parole di una donna, corredate da un sorriso compiaciuto e soddisfatto.
Le scene non cambiano anche nei panifici dove si lamenta l'afflusso della stessa gente anche due volte al giorno, al mattino e alla sera.
«Venite una volta al giorno, non cambia niente» il monito della proprietaria di un panifico. Pare caduto nel nulla.
Non bisogna fare la corsa alle provviste, questo è certo: i generi alimentari non mancheranno. Ma bisogna razionalizzare la spesa, farne una per una settimana intera così da evitare di uscire quotidianamente.
Si, perchè se le loro attività devono essere aperte per fornire la popolazione di beni di prima necessità, è altrettanto vero che anche loro sono in prima linea nell'affrontare questa emergenza dovendosi spesso scontrare con maleducazione e ignoranza.
I casi sarebbero diversi. Gente che, al netto di difficoltà economiche ora emergenti, già dai primi giorni dell'emergenza erano soliti andare a fare spesa ogni giorno. Magari anche più volte nella stessa giornata. Così, giusto per uscire, «prendere aria», rispondono.
Addirittura c'è gente che ha comprato ...una sola arancia. Viene quasi da ridere ma è il ghigno di disappunto, sconsolato.
La scena nei giorni scorsi davanti a un supermercato della zona di Ponente: un uomo esce dal negozio con una busta. All'interno una arancia, una birra e mezzo litro di latte.
A qualche centinaio di metri un altro supermercato: il dipendente che gestisce il flusso dei clienti, riconoscendo molti che ogni giorno si recano lì, invita a fare più provviste.
«Noi veniamo quando vogliamo. Ti paghiamo e facciamo spesa», più o meno le parole di una donna, corredate da un sorriso compiaciuto e soddisfatto.
Le scene non cambiano anche nei panifici dove si lamenta l'afflusso della stessa gente anche due volte al giorno, al mattino e alla sera.
«Venite una volta al giorno, non cambia niente» il monito della proprietaria di un panifico. Pare caduto nel nulla.
Non bisogna fare la corsa alle provviste, questo è certo: i generi alimentari non mancheranno. Ma bisogna razionalizzare la spesa, farne una per una settimana intera così da evitare di uscire quotidianamente.