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Pugliese, dirigente del “Mons. Bello”: «I ragazzi stanno rispondendo bene alla didattica a distanza»
Le scuole non sono chiuse, l’attività didattica è sospesa ma si continua a far lezione
Molfetta - sabato 14 marzo 2020
06.00
La decisione di chiudere le scuole il 4 marzo scorso, ha creato non pochi problemi ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale Ata e soprattutto agli studenti, che nel pieno delle loro attività didattiche hanno dovuto stravolgere il loro modo di "fare scuola" e di "fare didattica",
Per capire come si è organizzato il mondo della scuola, quali strumenti sono stati messi in atto, come abbiamo ascoltato la dirigente dell'IISS "Mons, Antonio Bello" di Molfetta, Maria Rosaria Pugliese, che ha voluto subito precisare che«c'è differenza fra chiusura della scuola e sospensione dell'attività didattica, nel primo caso si fa riferimento al senso classico del termine ossia che l'edificio è completamente chiuso, mentre nel secondo, presente nei vari Dpcm,corrisponde a un periodo di pausa delle attività scolastiche e la non frequenza delle lezioni da parte degli alunni».
E aggiunge: «Ci tengo a fare questa puntualizzazione perché, in realtà gli uffici amministrativi sono aperti e continuano a svolgere la loro funzione e, nonostante la mancata frequenza da parte degli alunni,negli ultimi atti governativi e nelle circolari ministeriali viene richiesto ai dirigenti e ai docenti di attivare la didattica a distanza facendo ricorso ai dispositivi digitali e alle varie piattaforme per la formazione. Pertanto, quello che potrebbe essere passato all'opinione pubblica come chiusura sta impegnando maggiormente le scuole nell' affrontare questa situazione emergenziale anomala attivando nuove modalità alternative di attuazione del processo di insegnamento - apprendimento al fine di garantire la prosecuzione dei vari percorsi di studio delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
Gli uffici scolastici periferici sono aperti, così come tutte le scuole a livello nazionale, per cui i dirigenti hanno dovuto provvedere sia a rimodulare l'organizzazione del personale Ata presente per dar seguito a quanto disposto dagli ultimi atti governativi in merito alle misure restrittive per evitare il contagio del virus, sia a coordinare le modalità di attuazione della didattica a distanza per gli alunni. In tutto questo anche il personale Ata ha dovuto rivedere le proprie abitudini quotidiane, rendendosi disponibile ai nuovi turni orari di lavoro e fruendo delle ferie pregresse maturate e non godute, al fine di garantire il contingente minimo per l'erogazione dei servizi essenziale, così come contenuto nelle note Miur n.297 del 08/03/2020 e n.323 del 10/03/2020.
I docenti, dal canto loro, stanno mettendo in atto varie modalità per la formazione a distanza, arricchendo anche le loro conoscenze e competenze digitali. Inoltre, per il personale di segreteria è stato attivato anche lo "smart working", avendo verificato la sussistenza delle condizioni necessarie.
Aggiunge, inoltre, che «tutto il lavoro sin qui svolto è stato reso possibile grazie alla lungimiranza dell'Ufficio Scolastico regionale, diretto dalla dott.ssa Anna Cammalleri, che ha attivato per tempo tutti gli strumenti per poter coordinare al meglio i dirigenti scolastici presenti sul territorio regionale attraverso i nuovi strumenti di comunicazione e confronto. Non ultimo ritengo doveroso evidenziare il contributo offerto dai sindacati, che ci hanno fornito dei suggerimenti tecnici per affrontare le questioni problematiche scaturite dall'emergenze del Coronavirus, come ad esempio la gestione oraria del personale Ata.
Ciò dimostra che la frase pronunciata ripetutamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Giuseppe Conte "Insieme ce la faremo" non è semplicemente uno slogan ma una realtà, una fonte di energia e certezze, che permetterà a tutti noi di superare questo momento».
In questa situazione nuova e anomala ha ravvisato degli aspetti positivi?
«Certamente ed è nella risposta che stanno dando gli alunni, anche quelli più "vivaci", che stanno adempiendo alle richieste dei docenti. Anche se si continua a parlare di scuole chiuse, come dicevo prima, in realtà si sta semplicemente lavorando in maniera diversa, la scuola rimane comunque un'Istituzione che continua a pensare al bene delle nuove generazioni, e ad accompagnarli nel loro percorso di crescita. Con un pizzico di ottimismo mi piace pensare che in questo momento la scuola continua a svolgere la propria funzione istituzionale e ad essere soprattutto un motore di speranza e di fiducia per il futuro».
Per capire come si è organizzato il mondo della scuola, quali strumenti sono stati messi in atto, come abbiamo ascoltato la dirigente dell'IISS "Mons, Antonio Bello" di Molfetta, Maria Rosaria Pugliese, che ha voluto subito precisare che«c'è differenza fra chiusura della scuola e sospensione dell'attività didattica, nel primo caso si fa riferimento al senso classico del termine ossia che l'edificio è completamente chiuso, mentre nel secondo, presente nei vari Dpcm,corrisponde a un periodo di pausa delle attività scolastiche e la non frequenza delle lezioni da parte degli alunni».
E aggiunge: «Ci tengo a fare questa puntualizzazione perché, in realtà gli uffici amministrativi sono aperti e continuano a svolgere la loro funzione e, nonostante la mancata frequenza da parte degli alunni,negli ultimi atti governativi e nelle circolari ministeriali viene richiesto ai dirigenti e ai docenti di attivare la didattica a distanza facendo ricorso ai dispositivi digitali e alle varie piattaforme per la formazione. Pertanto, quello che potrebbe essere passato all'opinione pubblica come chiusura sta impegnando maggiormente le scuole nell' affrontare questa situazione emergenziale anomala attivando nuove modalità alternative di attuazione del processo di insegnamento - apprendimento al fine di garantire la prosecuzione dei vari percorsi di studio delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado.
Gli uffici scolastici periferici sono aperti, così come tutte le scuole a livello nazionale, per cui i dirigenti hanno dovuto provvedere sia a rimodulare l'organizzazione del personale Ata presente per dar seguito a quanto disposto dagli ultimi atti governativi in merito alle misure restrittive per evitare il contagio del virus, sia a coordinare le modalità di attuazione della didattica a distanza per gli alunni. In tutto questo anche il personale Ata ha dovuto rivedere le proprie abitudini quotidiane, rendendosi disponibile ai nuovi turni orari di lavoro e fruendo delle ferie pregresse maturate e non godute, al fine di garantire il contingente minimo per l'erogazione dei servizi essenziale, così come contenuto nelle note Miur n.297 del 08/03/2020 e n.323 del 10/03/2020.
I docenti, dal canto loro, stanno mettendo in atto varie modalità per la formazione a distanza, arricchendo anche le loro conoscenze e competenze digitali. Inoltre, per il personale di segreteria è stato attivato anche lo "smart working", avendo verificato la sussistenza delle condizioni necessarie.
Aggiunge, inoltre, che «tutto il lavoro sin qui svolto è stato reso possibile grazie alla lungimiranza dell'Ufficio Scolastico regionale, diretto dalla dott.ssa Anna Cammalleri, che ha attivato per tempo tutti gli strumenti per poter coordinare al meglio i dirigenti scolastici presenti sul territorio regionale attraverso i nuovi strumenti di comunicazione e confronto. Non ultimo ritengo doveroso evidenziare il contributo offerto dai sindacati, che ci hanno fornito dei suggerimenti tecnici per affrontare le questioni problematiche scaturite dall'emergenze del Coronavirus, come ad esempio la gestione oraria del personale Ata.
Ciò dimostra che la frase pronunciata ripetutamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana Giuseppe Conte "Insieme ce la faremo" non è semplicemente uno slogan ma una realtà, una fonte di energia e certezze, che permetterà a tutti noi di superare questo momento».
In questa situazione nuova e anomala ha ravvisato degli aspetti positivi?
«Certamente ed è nella risposta che stanno dando gli alunni, anche quelli più "vivaci", che stanno adempiendo alle richieste dei docenti. Anche se si continua a parlare di scuole chiuse, come dicevo prima, in realtà si sta semplicemente lavorando in maniera diversa, la scuola rimane comunque un'Istituzione che continua a pensare al bene delle nuove generazioni, e ad accompagnarli nel loro percorso di crescita. Con un pizzico di ottimismo mi piace pensare che in questo momento la scuola continua a svolgere la propria funzione istituzionale e ad essere soprattutto un motore di speranza e di fiducia per il futuro».